{𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 12}

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Quella sera, come conseguenza di non aver chiamato sua madre, a casa Izuku fu letteralmente travolto da lei stessa. Le si avvinghiò come un koala, piangendo e urlando come una pazza. Dopotutto, però, era normale che una madre fosse preoccupata per il figlio.. soppratutto quando quest'ultimo ha lottato contro un villain.
Ci vollero un paio d'ore prima che sua madre si decidesse di mandarlo a letto, annotando che nessun cattivo sarebbe apparso in casa loro per far loro del male; ed Izuku filò in camera sollevato. Si diede una mossa a scrivere a tutti che stesse bene, prima di ricevere lo stesso benvenuto il giorno sucessivo a scuola.

La mattina successiva, a scuola, tutti lo travolso; c'era chi piangeva, chi gioiva e chi gli applaudiva.
Poi c'era Katsuki.
Lì, in fondo all'aula, con le gambe accavallate sopra il banco e le mani nelle tasche, a guardare quelle comparse.

Ad Izuku non passò inossservato, perchè distrattamente si era messo a cercare quella chioma radiante in mezzo ai compagni, ma che invece, a quest'ultimo, di lui e ciò che è successo ieri sera, non gliene importava una mazza.
Ma cosa gliene imoortava a lui?
Niente.

Però..

«Uraraka!» Esclamò Izuku, passando al pensiero di Uraraka e di come l'ha scaricata brutalmente.
Lei si girò e gli sorrise impacciatamente; aveva delle lievi occhiaie sotto gli occhi.

«Mi dispiace averti abbandonata là, ieri sera. Stai bene?» Domandò Izuku, sperando non si fosse arrabbiata.

«Ah, sisi tranquillo. MEglio se non mi hai aspettato, dato che sono stata lì altre due ore..» Rispose imbarazzata, grattandosi la nuca.

«Aspetta.. perciò ieri siete usciti insieme!» Disse un ragazzo dai capelli corvini, Sero.

«Era un appuntamento?!» Domandò un bambino.. no, un ragazzo? Della nostra stessà età?

Izuku indietreggiò, come se una freccia lo avesse attraversato, ed agitando convulsamente le mani cercò di spiegare come stessero le cose.

«V-Vi sbagliate! Io ed Uraraka non stiamo insieme! Vero Uraraka?» Si girò verso la castana, pregandola con lo sguardo.
Lei annuì ripetutamente, ricoperta d'imbarazzo.

E mentre i due cercavano di spiegare come stessero le cose..c'era chi, in fondo all'aula, aveva rotto una matita senza nemmeno accorgersene.

«Tsk.»

____________

«Bene ragazzi, ora state zitti e fatemi parlare.» Iniziò l'insegnante Aizawa, alla fine dell'ultima ora. Gli uccellini cinguettavano serenamente all'esterno, donando un senso di leggerezza agli alunni, ora in silenzio.

«Domani, come ben spero sappiate, ci sarà la prova pratica. Ma non si svolgerà come i soliti anni..» Annunciò l'insegnate, «Dovrete sconfiggere un insegnante. Ovviamente non sarete da soli, per questo ora vi divideremo in gruppi.» spiegò. La classe fu un insieme di urla; chi di sorpresa, chi di paura e chi di felicità.

'Cavolo me ne ero totalmente scordato!' Pensò fra se e se Izuku, portandosi le mani ai lati del capo, disperato.

«Bene, ora vi dico i gruppi.» Disse l'insegnante, prendendo dalla cattedra un foglio «Todoroki, Uraraka, Asui e Midorya.». Esclamò l'insegnante, poi dopo un paio di secondi continuò «Bakugo, Eijiro, Kaminari e Ashido..».

«Ci è andata bene!» Esultò Uraraka alla fine delle lezioni. Mi aveva raggiunto subito al suono della campanella, seguita poco dopo da Asui e Todoroki.

«Vero,kra.» Concordò Asui e Todoroki si limitò ad annuire.

«Già! Allora ci vediamo domani!» Esclamai, afferrando il mio zainetto giallo.

 𝑵𝒐𝒏 𝒂𝒏𝒅𝒂𝒓𝒕𝒆𝒏𝒆 {𝑏𝑎𝑘𝑢𝑑𝑒𝑘𝑢}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora