CAPITOLO 18: BARCELLONA - ANVERSA

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Mi sono appena svegliata con un gran mal di testa, in questi giorni non è successo granché, non sono stata molto bene mentalmente però mio fratello mi ha convinta, più che convinta obbligata, ad andare agli allenamenti con la scusa di prendere un po' d'aria, ma si sa che il motivo era un altro, e quale se non quello di farmi vedere João, nonché il suo compagno di Nazionale, anche perché se avessi dovuto prendere solo un po' d'aria sarei andata a fare una passeggiata, vabbé bando alle ciance, stasera il Barcellona ha una partita di Champions League contro l'Anversa, e ho promesso a João che mi sarei messa la sua maglietta per tutta la partita, tutta perché nell'ultima partita nel primo tempo mi sono messa la sua e nel secondo quella di mio fratello, per cui in questa mi metterò solo la sua; mi vesto e vado da mio fratello che noto che è già sveglio e pronto; <<ciao>> lo saluto; <<ciao>> mi saluta lui; <<andiamo?>> chiedo; <<si>> dice; saliamo in macchina e partiamo verso il campo, io sono la prima ad iniziare la conversazione; <<tutto bene?>> chiedo; <<un po' stanco però si>> dice, <<tu?>> chiede; <<non proprio>> dico; <<perché? Che hai fatto?>> chiede; <<nulla, non sono stata molto bene in questi giorni e per questo ho quasi sempre mal di testa>> dico; <<ah ok>> dice; <<che cosa pensavi che fosse?>> chiedo; <<pensavo stessi così per il fatto che ti ho portata al campo in controvoglia>> dice; almeno lo ha notato; <<no no, non è per quello>> dico; <<è sempre per quel motivo lì?>> dice; <<si>> dico; <<vedrai che starai meglio>> dice; <<lo spero>> dico; <<comunque secondo me dovresti parlare con João e dargli una possibilità, almeno in amicizia>> dice; <<cosa?>> chiedo in un certo senso incredula; <<hai capito bene>> dice; <<lo sai che non lo faccio per cattiveria ma per altro>> dico; <<lo so, però se ti comporti in quel modo solo con lui e con gli altri ti comporti in modo completamente diverso qualche dubbio viene>> dice; <<d'accordo>> dico; <<poi fai come vuoi>> dice; <<no ma va bene>> dico; cerco di cambiare argomento; <<fratellone>> lo chiamo; <<dimmi>> dice; <<stavo pensando ad una cosa>> dico; <<cioè? Ho paura>> dice; <<ma tu e Ferran già vi conoscevate, cioè non vi siete conosciuti qui a Barcellona?>> chiedo; <<no ci conoscevamo già dato che entrambi abbiamo giocato nel Manchester City nello stesso periodo, ma non parlavamo tantissimo, abbiamo iniziato a parlare qui a Barcellona>> dice; <<per cui conoscevi pure Gündoğan?>> chiedo; <<si, stessa cosa, parlavamo pochissimo, forse con Ferran parlavo leggermente di più>> dice; <<ah ok>> dico; <<ma perché?>> chiede; <<nulla curiosità, mi ricordavo che qualcuno di loro lo avevo già visto insieme a te prima del Barcellona>> dico; per ora decido di non dirgli nulla sul fatto del fare la modella e che dovrò partire, glielo dirò stasera dopo la partita. Arrivati allo stadio lui va nello spogliatoio e io al campo, dove come sempre trovo João; <<ciao>> mi saluta; <<ciao>> lo saluto; <<come va?>> mi chiede; <<bene più o meno>> dico, <<tu?>> chiedo; <<bene diciamo>> dice; <<come mai più o meno?>> chiede; <<ho mal di testa da giorni per il fatto che piango>> dico; <<come mai?>> chiede; <<non sto molto bene mentalmente diciamo>> dico; lui mi guarda per qualche secondo; <<ti chiederei il motivo ma forse lo so già>> dice; <<cioè?>> chiedo un po' impaurita; <<che c'è di mezzo il tuo passato?>> chiede; io mi tranquillizzo; <<già>> dico; <<vabbé cambiamo argomento>> dice; <<si>> dico, <<tu che hai fatto?>> chiedo; <<cioè?>> chiede non capendo; <<prima hai detto di stare bene e subito dopo hai detto diciamo>> dico; <<ah, non avevo sonno e ho fatto fatica a dormire>> dice; <<ah ok>> dico; <<però sono felice>> dice; <<come mai?>> chiedo, <<se posso sapere>> dico; <<si si>> dice; dopo qualche secondo di silenzio riprende a parlare; <<oggi arriva mio fratello>> dice; <<ah, è quello di cui mi avevi parlato?>> chiedo; <<si, è anche l'unico fratello che ho>> dice; <<ah giusto>> dico; <<dopo te lo presento>> dice; <<sicuro?>> chiedo; <<si, mi viene a trovare e a vedere la partita di stasera>> dice; <<allo stadio o a casa?>> chiedo, <<suppongo allo stadio>> dico; <<si, ci tenevo che venisse e lui a venire per cui>> dice; <<non si può dire la stessa cosa di me e mio fratello>> dico; <<cioè?>> chiede; <<sto continuamente allo stadio, ci sto più io che voi a momenti>> dico; lui si mette a ridere; <<in pratica stai dicendo che fai prima a trasferirti qui?>> chiede; <<praticamente si>> dico; subito dopo ci guardiamo negli occhi e ci mettiamo a ridere; <<però ti fa piacere almeno venire?>> chiede; <<assolutamente>> dico; <<mh>> dice; <<non sono mai stata una fanatica degli stadi, ma da quando vengo qui mi ci sto un po' appassionando, e questa cosa mi fa un po' paura>> dico; <<come mai?>> chiede; <<esperienze passate>> dico; lui capisce ed evita l'argomento, fa un si con la testa; <<grazie>> dico sussurrando; <<figuarati>> dice sussurrando; io tiro un sospiro di sollievo; <<se vuoi parlarne ci sono>> dice; <<d'accordo, grazie>> dico; <<prego>> dice; ci guardiamo negli occhi e subito dopo riprendiamo a parlare cambiando argomento; <<comunque mio fratello verrà qui al campo quando finiamo, però non entra sta fuori>> dice; <<ok, io ti aspetto fuori dalla struttura o fuori dagli spogliatoi?>> chiedo; <<come vuoi>> dice; <<ok, dopo vedo>> dico; <<va bene>> dice; dopo qualche secondo di silenzio mi fa una domanda; <<non so se te l'ho mai chiesto, ma tu e Ferran vi conoscevate già?>> chiede, <<dato che sia tuo fratello che lui hanno giocato nel Manchester City nello stesso periodo>> dice; <<allora no, lo vedevo in tv perché vedevo le partite di mio fratello qualche volta>> dico; <<ma lo avevi riconosciuto quando sei venuta qui allo stadio con tuo fratello?>> chiede; <<non lo avevo riconosciuto subito, però mi ricordava qualcuno>> dico; <<salve eh>> dice Ferran entrando in campo; parli del diavolo e spuntano le corna; io e João ci guardiamo e subito dopo guardiamo Ferran; <<potreste pure salutare>> dice venendo verso di noi; <<ma che vuole?>> chiedo a bassa voce al portoghese di fronte a me; <<vorrei saperlo anche io>> mi risponde il portoghese; <<vi ho sentiti>> dice Ferran; io ed João ci mettiamo a ridere; <<ciao>> ripete abbracciando entrambi; <<ciao>> rispondiamo noi ricambiando l'abbraccio; appena sciogliamo l'abbraccio Ferran inizia a parlare; <<comunque io questa cosa me la lego al dito>> dice Ferran facendo il gesto; io e João ridiamo; Ferran se ne va offeso a parlare con Gavi; João corre verso Ferran saltando sulla sua schiena da dietro e si mettono a ridere e subito dopo a parlare tutti e tre; subito dopo entra De Jong; <<ciao>> mi saluta l'olandese sorridendo; <<ciao>> lo saluto altrettanto sorridente; dopo qualche secondo riprende a parlare; <<tutto bene?>> chiede; <<si>> rispondo, <<perché?>> chiedo; <<bho sembravi strana>> dice; <<ho mille pensieri per la testa>> dico, <<tu come stai?>> chiedo; <<stanco>> dice; <<e ancora deve iniziare l'allenamento>> dico; <<esatto, e stasera c'è la partita>> dice; subito dopo ci mettiamo a ridere; poco dopo entra Xavi; <<ragazzi, ad allenarvi>> dice Xavi; <<vado>> dice l'olandese; <<d'accordo>> dico io; <<ah una cosa, dopo devo parlarvi>> dice Xavi; <<dobbiamo preoccuparci?>> chiede Koundé; <<no, non credo almeno>> dice Xavi; la squadra si va ad allenare e io mi vado a sedere mentre guardo l'allenamento.
JOAO'S POV
<<secondo voi cosa deve dirci Xavi?>> chiede il mio compagnio di Nazionale; <<non ne ho la più pallida idea>> dice De Jong; <<forse è qualcosa che riguarda le partite?>> dice Gavi; <<bho, però ho un po' di paura>> dice Ferran; <<a chi lo dici>> dice Fermín López; <<a me spaventa il non credo>> dico; <<anche a me>> dice Gavi; <<poi magari siamo noi che ci preoccupiamo e Xavi dice così perché non sa come prenderemo la notizia che ci deve dare>> dico; <<bho può darsi>> dice De Jong; <<non ci resta che aspettare>> dice il mio compagno di Nazionale; <<già>> diciamo tutti in coro.
MELISSA'S POV
Poco dopo finisce l'allenamento ed in campo entra Laporta; <<ragazzi, venite qui, dobbiamo darvi una comunicazione>> dice Xavi attirando l'attenzione di tutti i presenti; tutti tranne me si avvicinano; <<vieni pure tu>> dice Xavi rivolgendosi a me e facendo il gesto di andare lì; io mi avvicino e mi ritrovo tra João e mio fratello; <<allora, come sapete ci sono quegli eventi di cui vi ho parlato, ecco il primo evento sarà domani>> dice; tutti me compresa fanno delle facce incredule e sconvolte; <<lo so che ve lo avrei dovuto dire prima ma noi lo abbiamo appena saputo, per cui domani niente allenamento, avrete il giorno libero per prepararvi>> dice Xavi; <<dove si terrà?>> chiede Gavi; <<per vostra fortuna, e anche nostra, si terrà a Barcellona, poi vi diremo bene dove>> dice Laporta; <<e quando sarà in altre città?>> chiede João; <<dipende>> risponde Laporta; <<cioè?>> chiede Lewandowski; <<se saremo pochi prenderemo l'aereo come se andassimo in trasferta, o prenderemo due aerei, oppure a mali estremi estremi rimedi>> dice Xavi; <<vale a dire?>> chiede De Jong; <<prenderete degli aerei per conto vostro e di chi porterete, ma non penso che arriveremo a questo punto, un modo di sarà>> dice Xavi; <<se possiamo evitare di farveli prendere da soli lo faremo>> dice Laporta; <<e quando ci dovremo preparare dove andremo?>> chiede mio fratello; <<in un hotel, albergo, da qualche parte andremo>> dice Laporta; <<ma c'è tipo un tema o è a tema libero?>> chiede Lamine Yamal; <<non ci hanno detto nulla, quindi credo tema libero>> dice Laporta; <<ovviamente non vestitevi come dei pazzi ma non esagerate nemmeno>> dice Xavi; <<a che ora sarà?>> chiede Fermín López; <<bho alle 20 credo>> dice Xavi; <<poi a breve vi faremo sapere l'orario preciso>> dice Laporta; <<chi ci sarà?>> chiede Ferran; <<ci saranno alcune squadre del campionato italiano, alcune del campionato inglese, alcune del campionato francese, alcune del campionato spagnolo, alcune del campionato portoghese, e altre sqaudre di altri campionati, con mogli, fidanzate, figli, società, allenatore, preseidente, ecc>>, <<poi ci saranno anche gli infortunati sempre con gli accompagnatori/le accompagantrici, le giovanili, ecc>> dice Xavi; tutti si guardano tra di loro; <<bene, se non ci sono altre domande andate, che stasera c'è la partita>> dice Xavi; tutti fanno come dice lui. Sto camminando tranquillamente e lentamente verso l'uscita; sto per uscire quando sento una voce alle mie spalle; <<Melissa>> sento qualcuno chiamarmi, mi giro e vedo João; <<dimmi>> dico; <<ti dovevo presentare mio fratello>> dice; <<ah giusto>> dico; lui si mette a ridere; <<scusa non ci sono con la testa>> dico; <<tranquilla non fa niente>> dice, <<andiamo?>> chiede; <<si andiamo>> dico; appena usciamo vediamo un ragazzo venire verso di noi; <<ciao fratellone>> dice il ragazzo sorridendo; <<ciao fratellino>> dice João sorridendo; subito dopo si abbracciano e io da questa scena ho capito che lui è il fratello; <<come va?>> chiede João; <<bene>> risponde il fratello, <<tu come stai?>> chiede; <<bene>> dice João; io sorrido nel vedere che vanno d'accordo; <<ti dovrei presentare una persona>> dice João al fratello; <<d'accordo>> dice lui; <<Hugo lei è Melissa, la sorella di Cancelo>> dice indicandomi, <<Melissa lui è Hugo, mio fratello>> dice indicano suo fratello; <<piacere, Hugo>> dice allungando la mano; <<piacere, Melissa>> dico allungando anche io la mano e stringendola a quella del portoghese di fronte a me; <<come ti ho detto prima anche lui stasera verrà a guardare la partita>> dice João; <<almeno non sarò da sola>> dico; <<anche io>> dice Hugo; <<stasera fai una doppietta, così dedichi un gol a me e uno a tuo fratello>> dico scherzando; <<farò del mio lo prometto>> dice João; tutti e tre ci mettiamo a ridere; <<per cui tu sei portoghese?>> chiede Hugo; <<esatto>> dico; <<di dove?>> chiede; <<Barreiro>> dico; <<come tuo fratello?>> chiede; <<si>> dico; <<però non mi sembra di averti mai vestita neanche agli stadi>> dice; <<per via di diversi motivi personali non mi piaceva andarci>> dico; <<capisco>> dice, <<pronti per la partita di stasera?>> chiede Hugo; <<si>> rispondiamo in coro io e João; ma vorrei capire, ma i fratelli Félix hanno questo potere di cambiare argomento e farti distrarre? Allora è proprio una cosa di famiglia, congratulazioni ai genitori; <<Meli, tutto bene?> chiede João toccamdomi delicatamente la spalla; io sobbalzo al gesto; <<si, tutto bene>> dico; <<sicura?>> chiede Hugo; <<si>> dico, <<perché?>> chiedo; <<stavi fissando il vuoto facendo delle face strane e appena ti ho toccato delicatamente la spalla ti sei spaventata>> dice João; <<ah, non è nulla>> dico toccandomi la spalla con cui mi aveva toccato con la mano; <<ti ho fatto male?>> chiede preoccupato; <<no no, tranquillo, sto bene>> dico; mi guarda con una faccia come per dire: sicura?; <<te l'ho detto non ci sono con la testa>> dico; a João squilla il telefono; <<scusate, torno subito>> dice allontanandosi per rispondere; <<scusa se ti sono sembrata un po' strana>> dico scusandomi; <<oh no non ti preoccupare, ci sono abituato>> dice girandosi verso suo fratello; <<cioè?>> chiedo confusa; <<nulla lo prendo in giro>> dice; io mi metto a ridere; <<comunque non ti preoccupare, conosco gente veramente stranissima>> dice; <<confortevole come cosa>> dico; io e Hugo ci mettiamo a ridere<<tu giochi nelle giovanili del Benfica giusto?>> chiedo; <<si>> dice; <<io per un motivo e per un altro non andavo agli stadi, però seguivo il calcio, pochissimo ma lo seguivo, e il Benfica era uno di quelli, ma lo guardavo poco>> dico; <<ah ok>> dice, <<quindi tifi Benfica?>> chiede; <<si, ma più che altro perché ci giocava mio fratello>> dico; <<eccomi>> dice; << fantastico è tornato>> dice Hugo in modo ironico; io faccio mi metto a ridere; <<scusami?!>> dice João mettendo il suo braccio attorno al suo collo e iniziano a litigare in modo ironico; <<io tifo per Hugo>> dico; <<non avevo dubbi guarda>> dice João lasciando il fratello; <<mi rimangio qualcosa sul fatto che andate d'amore e d'accordo>> dico; <<in realtà ci vogliamo bene>> dice João; <<ma a volte litighiamo>> dice Hugo; <<quello tutti fratelli e sorelle, pure io e mio fratello siamo così>> dico; <<che cosa siamo così?>> sentiamo una voce alle nostre spalle, ci giriamo e vediamo mio fratello; <<che litighiamo ma andiamo d'amore e d'accordo>> dico mentre mi mette un braccio intorno alle spalle; <<ah bhe ovvio>> dice mentre mi da bacio sulla testa; <<che avete fatto due?>> chiede ai fratelli Félix, <<sembra siate usciti da un uragano>> dice mio fratello; tutti ci mettiamo a ridere; <<si sono iniziati a menare in modo ironico>>, <<come qualcuno qualche giorno fa>> dico girandomi verso mio fratello; lui si gratta la nuca facendo finta di nulla e guardando da qualche altra parte, dopo pochi secondi si gira verso di me; <<ah ce l'hai con me?!>> chiede mio fratello indicandosi; io lo guardo male e i due fratelli ridono alla scena; <<che scemo!>> dico muovendo la testa; e tutti e tra si mettono a ridere; <<che c'è da ridere?>> chiede Ferran uscendo, seguito da Lewandowski, Gavi, Ter Stegen, De Jong e Marcos Alonso; <<Ferran, io e te dobbiamo parlare un attimo>> dice mio fratello andando verso di lui mettendo il braccio intorno al suo collo e sussurrandogli nell'orecchio qualcosa; <<ah si giusto>> dice Ferran; <<ecco, passati da uno scemo a due>> dico e tutti i presenti ridono; <<mi dispiace tu debba subirti certi soggetti soprattutto il primo giorno>> dico a Hugo indicando il portoghese e lo spagnolo di prima; <<tranquilla>> dice Hugo ridendo; <<dai fratellone andiamo, che stasera avete la partita>> dico; <<si andiamo>> dice mio fratello venendo verso di me; <<a stasera>> diciamo; <<a stasera>> dicono tutti in coro. È pomeriggio e io sono stesa sul mio letto che guardo il telefono, quando ad un certo punto sento gli occhi pesanti, per cui spengo il telefono e chiudo gli occhi. Sono le 18 e mi suona la sveglia, non ci posso credere mi ero addormentata, per fortuna la sveglia era impostata; vado a svegliare mio fratello; <<fratellone svegliati!>> dico muovendolo con la mia mano sulla sua spalla per svegliarlo; <<si>> dice alzandosi; <<vado a prepararmi, preparati anche tu>> dico indicando prima la porta della sua camera poi lui; <<d'accordo>>; entro in camera e per fortuna mi sono accorta di aver già preparato i vestiti; vado a farmi la doccia e poi mi vesto; mi metto la maglietta di João dato che gli avevo promesso che me la sarei messa questa sera; prendo tutto quello che mi serve e scendo; saliamo in macchina e ci dirigiamo verso lo stadio; <<tutto bene?>> chiede; <<si>> dico, <<tu?>> chiedo; <<bene>> dice; <<perché me lo chiedi?>> chiedo; <<bho avevi una faccia strana>> dice; <<no tutto bene>> dico. Siamo dentro allo stadio, nel mentre che camminiamo incontriamo João e Hugo; <<ciao ragazzi>> diciamo entrambi salutando i due fratelli; <<ciao>> rispondono loro salutandoci; <<siete vestiti matchati>> dice mio fratello indicando me e Hugo; <<esatto>> dice João; entrambi indossiamo la maglietta di João, i jeans neri e le scarpe bianche; <<è vero>> dice Hugo; <<già, non me ne ero neanche resa conto>> dico per sdrammatizzare un po'; tutti e tre i portoghesi si mettono a ridere; <<cioè è la verità, nient'altro che la verità>> dico ridendo e alzando le mani all'aria; <<d'accordo, andiamo a cambiarci per la partita>> dice mio fratello al suo compagno di squadra e di Nazionale; <<e noi andiamo nelle tribune>> dico a Hugo; lui mi sorride e subito dopo noi ci dirigiamo verso le tribune e i due portoghesi del Barça verso gli spogliatoi per cambiarsi. La partita è appena iniziata e per ora il possesso palla è del Barça; all'11 minuto arriva il gol di João Félix con assist di Ilkay Gündoğan, João indica il fratello e gli fa un cuore, subito dopo i suoi compagni lo abbracciano per festeggiare il gol è i tifosi del Barça esultano; al 19' minuto arriva il 2 - 0 con il gol di Robert Lewandowski con assist di João Félix, la squadra festeggia e i tifosi esultano; al 22' minuto arriva l'autogol di Jelle Bataille che segna il 3 - 0; al 36' minuto arriva il cartellino giallo per Gavi; poco dopo c'è l'intervallo e per ora il punteggio è 3 - 0 per il Barça; io e Hugo scendiamo a vedere la squadra e sono tutti gasatissimi, sono peggio che durante gli allenamenti; <<io vi consiglio di conservare le energie per il secondo tempo>> dico per far notare il nostro arrivo; <<ha ragione, conservate le energie per il resto della partita, poi se volete a fine partita vi gasate e festeggiate>> dice Xavi; mio fratello e João si avvicinano a noi; <<comunque non per dire, però ti aveva detto la doppietta e hai fatto un solo gol>> dice mio fratello al suo compagno di squadra per prenderlo in giro; <<come fai a saperlo?>> chiede, <<non c'eri quando lo ha detto>> dice João; <<glielo detto io mentre mettevamo a posto la cucina>> dico; <<ah ok, comunque mancano ancora 45 minuti più il recupero, trust the process>> dice João; io e Hugo scoppiamo a ridere; <<Melissa>> mi sento chiamare, mi sporgo e vedo il portiere venire verso di me; <<dimmi>> dico; <<possiamo parlare?>> mi chiede; <<si>> dico; <<in privato>> dice; <<d'accordo>> dico; <<dove andate?>> chiede mio fratello; <<torniamo subito>> dico; ci mettiamo in un posto appartato dove nessuno può sentirci; <<bene, dimmi tutto>> dico; <<come va?>> chiede; <<benino diciamo>> dico, <<tu come stai?>> chiedo; <<bene>> dice, <<come mai benino? Cosa c'è che non va?>> chiede; <<non sono ancora mentalmente stabile diciamo, sono così da giorni>> dico; <<sempre lo stesso motivo?>> chiede; io faccio si con la testa; <<tranquilla, passerà>> dice; <<speriamo>> dico; <<ma alla fine ti hanno comunicato quando partirai?>> chiede; <<si>> dico; <<quando?>> chiede; <<prossima settimana>> dico; <<ma glielo hai detto?>> chiede; <<ancora no>> dico; <<a nessuno?!>> chiede; <<solo a tua moglie>> dico; <<a mia moglie?>> chiede confuso; <<si>> dico; <<quando?>> chiede; <<l'altro giorno mi aveva chiamata e parlando glielo detto>> gli rispondo; <<vabbé, quando avrai intenzione di dirglielo?>> chiede; <<dopo la partita, non l'ho fatto prima perché avevo paura che non si concentrassero per la partita>> dico; <<dai andiamo, tra poco devo tornare in campo che ricomincia la partita>> dice; <<eccomi!>> dico; <<oh guarda chi si rivede>> dice mio fratello; e io gli faccio la linguaccia; <<vabbé, ora comincia il secondo tempo, andate in tribuna>> dice mio fratello; io e Hugo andiamo in tribuna, mentre gli altri tornano in campo; la partita ricomincia e il possesso palla è del Barça; al 54' minuto segna Gavi con assist di Robert Lewandowski segnando il 4 - 0, la squadra festeggia e i tifosi esultano; al 58' esce Frenkie de Jong ed entra Oriol Romeu; e sempre al 58' minuto esce Gavi ed entra Fermín López; e al 66' minuto arriva il secondo gol di João facendo così una doppietta e segnando così il 5 - 0, appena segna il gol mi indica e fa il cuore con le mani, la squadra festeggia e i tifosi esultano; al 68' minuto esce João ed entra Lamine Yamal; e sempre al 68' minuto esce Raphinha ed entra Ferran Torres; al 76' minuto esce mio fratello ed entra Sergi Roberto; ci sono 4 minuti di recupero dove nessuno segna e non succede niente di che e la partita finisce 5 - 0 per il Barça; appena finisce la partita io e Hugo andiamo dalla squadra; <<secondo me saranno gasatissimi, peggio di prima>> dico a Hugo; <<concordo con te>> dice Hugo guardandomi; siamo arrivati davanti agli spogliatoi e stiamo aspettando che mio fratello e il fratello di Hugo escano, e intanto parliamo; <<comunque João qui al Barça sembra molto felice>> dico; <<non sembra, è felice, è sempre stato il suo sogno, tifa questa squadra da quando è piccolo, è sempre stato il suo sogno giocarci>> dice Hugo; <<ho notato, per quel poco che lo conosco>> dico; <<è così te lo garantisco>> dice; subito dopo cala il silenzio e poco dopo escono, e infatti come immaginavamo erano gasatissimi; <<volevate la doppietta, ho fatto la doppietta>> dice João indicando me, Hugo e il suo compagno di Nazionale mentre mette un braccio intorno alla schiena di mio fratello; <<infatti te l'hanno detto loro non io>> dice mio fratello rivolgendosi al suo compagno di squadra mentre mette il suo braccio attorno alla schiena di João; <<si però ti eri lamentato>> dice João a mio fratello; <<in realtà era per prenderti in giro>> dice mio fratello al suo compagno di squadra; <<mh>> dice João; <<è la verità- si vabbé hai ragione tu, mo non ho voglia di litigare, litigheremo quando sarò più carico e avrò più voglia>> dice mio fratello; io e Hugo scoppiamo a ridere; <<vabbé, prossima settimana che facciamo?>> mi chiede mio fratello; <<approposito ti devo dire una cosa>> dico guardando mio fratello; <<cioè? Devo preoccuparmi?>> mi chiede; <<no, non credo>> dico; <<dimmi>> dice mio fratello; <<io la prossima settimana non ci sono>> dico; <<e dove vai?>> chiede mio fratello; <<devo partire>> gli rispondo; <<per dove?>> chiede; <<per la Francia>> gli rispondo; <<per fare cosa?>> chiede; <<mi hanno chiamata per fare la modella, e devo andare in Francia dato che la prima volta sarà lì>> dico; <<per cosa?>> chiede; <<per Dior>> dico; <<ma non ci sarai per tutta la settimana?>> chiede; <<non so, non credo, penso saranno due o tre giorni, poi non so ti farò sapere>> dico; fa un'espressione che non riesco a capire; <<non so quanto possa andarti bene>> dico; <<no vai, se vuoi andare sei libera di andarci, stai attenta però>> dice; <<serio?>> chiedo; <<si>> dice; <<grazie>> dico a mio fratello abbracciandolo; <<prego>> dice lui ricambiando l'abbraccio; appena sciogliamo l'abbraccio mi giro verso gli altri due portoghesi e vedo João con una faccia strana e Hugo che lo guarda; <<João perché fai quella faccia?>> chiedo; <<ti limiti a fare solo la modella o vuoi fare altro?>> chiede guardandomi dritto negli occhi; <<non so, forse, ma non ne sono sicura>> dico; lui fa una faccia peggio di prima; <<perché qual'è il problema?>> chiedo; <<nulla, ero curioso diciamo>> dico; a Hugo squilla il telefono; <<scusate>> dice, e si allontana per rispondere; <<Cancelo, vieni un attimo>> chiede Raphinha; <<si>> dice andando verso il compagno, e insieme vanno dentro lo spogliatoio; io mi allontano per uscire a prendere un po' d'aria; dopo qualche passo sento qualcuno chiamarmi; <<Melissa>> senti il mio nome; mi giro e vedo João, <<dimmi>> dico; lui senza dire nulla viene verso di me e mi bacia; io qualche secondo dopo lo spingo; <<perché lo hai fatto?>> chiedo quasi piangendo; lui non dice niente; io subito dopo scappo d'istinto; mentre corro vedo il portiere che guarda il telefono; <<Ter Stegen>> lo chiamo; <<lui alza la testa e mi vede che piango; <<che è successo? Perché piangi?>> chiede preoccupato spegnendo il telefono e aprendo le braccia; io corro verso di lui e lo abbraccio; <<Melissa, cos'è successo?>> chiede; io piango in modo incontrollabile; <<adesso calmati>> dice passandomi un fazzoletto; io continuo a piangere; <<fai dei respiri profondi>> dice passandomi una bottiglietta d'acqua sigillata; io la bevo e faccio come mi dice; <<ti sei calmata?>> mi dice mentre mi fa il gesto di sedermi; <<un po'>> dico mentre mi siedo; <<adesso con calma, spiegami cos'è successo>> dice mentre si siede di fianco a me; <<potrei mettermi a piangere>> dico; <<tranquilla>> dice toccandomi la spalla; <<appena mio fratello e João sono usciti dallo spogliatoio ci siamo messi a parlare, ne ho approfittato per dire che dovrò fare la modella e che devo partire, e vedo João che fa una faccia strana, gli chiedo il motivo e mi fa una domanda>> dico; <<quale domanda?>> chiede; <<se mi fossi limitata solo a fare la modella o a fare altro>> dico; <<mh ok, continua>> dice; <<subito dopo a Hugo squilla il telefono e Raphinha chiama mio fratello dentro lo spogliatoio, successivamente io vado verso l'uscita per prendere un po' d'aria ma João mi raggiunge, mi chiama e senza dire nulla mi bacia, io pochi secondi dopo lo spingo perché lì per lì mi è tornato in mente il passato>> dico; <<è passato, tranquilla>> dice; a me mi diventano gli occhi lucidi; <<secondo me non voleva scaturire in te quella reazione>> dice; io faccio si con la testa; <<vai a sciacquare la faccia che tra poco dobbiamo andare e se ti vedono gli altri iniziano a fare domande; io mi alzo e vado in bagno; subito dopo vado da mio fratello dove c'è pure João e Hugo che parlano; io corro da mio fratello; <<possiamo andare a casa?>> chiedo; <<si, ma perché che è successo?>> chiede; <<mi gira la testa>> dico; <<va bene, aspetta>> dice; <<ok>> dico; <<mister, possiamo andare?>> chiede mio fratello; <<certo andate, ci vediamo domani sera>> dice; <<d'accordo>> dicono tutti in coro; io e mio fratello andiamo verso la macchina e torniamo a casa; appena arriviamo mio fratello mi ferma; <<Melissa aspetta>> dice mio fratello; <<dimmi>> dico; <<mi dici perché fai così?>> chiede; <<così come?>> chiedo; <<sei strana in questi giorni>> dice; <<semplicemente non sto molto bene>> dico; <<fisicamente?>> chiede; <<no, non ci sono molto con la testa in questo periodo>> dico; rimaniamo in silenzio a fissarci per qualche secondo; <<ok, vai a letto dato che ti gira la testa, domani abbiamo l'evento>> dice; <<si ok, buonanotte>> dico; <<buonanotte>> dice lui e dopodiché saliamo le scale e andiamo in camera; appena arrivo in camera mi cambio, mi stendo sul letto e mi addormento in un attimo.

Spazio Autrice:
Eii, ecco un nuovo capitolo, scusate se non sono molto attiva ma non sono stata bene e devo studiare dato che ho un po' di cose da studiare, però sarò più attiva che posso, comunque io non specifico mai il fatto che la protagonista prima di prepararsi e uscire non si fa la doccia, ma è scontato che se la faccia, e d'ora in poi lo specificherò, ci tenevo semplicemente a dirlo, al prossimo capitolo.

my salvation and my happiness||João Félix Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora