CAPITOLO 16: UN POMERIGGIO CON IL PORTIERE

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Sono appena arrivata davanti alla casa del portiere e lo chiamo; <<pronto?>> mi risponde il portiere; <<eii, sono io, sono qua fuori>> dico; <<si arrivo ad aprirti>> dice riattaccando; dopo poco vedo che esce; <<ciao>> mi saluta sorridendo; <<ciao>> ricambio il saluto e il sorriso; <<entra pure>> dice; <<la macchina l'ho messa lì, va bene?>> chiedo; <<si va benissimo tranquilla>> dice; <<ok, va bene>> dico; <<comunque ci sono ancora mia moglie mio figlio, tra poco escono>> dice; <<si tranquillo>> dico; <<te li presento, gli vedrai molto spesso, soprattutto mia moglie se stai con le mogli o fidanzate degli altri, te le presenterà lei o i ragazzi>> dice; <<d'accordo>> dico; <<vieni entra>> dice; <<permesso>> dico; <<entra pure>> dice una voce femminile, alzo lo sguardo e vedo una ragazza bionda; <<ciao>> dico sorridendo; <<ciao, tu devi essere la sorella di João Cancelo giusto?>> chiede sorridendo; <<si, mi chiamo Melissa Cancelo>> dico sorridendo, <<tu invece devi essere Dani Ter Stegen giusto?>> chiedo; <<esatto, e lui è nostro figlio Ben>> dice lei sorridendo; <<e attualmente siamo in attesa del secondo>> dice il portiere indicando la pancia della moglie, poi va verso di loro, prende il figlio in braccio e tocca la pancia della moglie; io sorrido alla scena, <<siete una bella famiglia, complimenti davvero>> dico sorridendo; <<grazie>> dicono in coro; <<ok allora, Ben vai con papà a metterti la giacca che usciamo>> dice la bionda; <<dai su andiamo>> dice il portiere, <<sono subito da te>> dice rivolgendosi a me; <<si vai tranquillo, io qui sono>> dico; <<le tengo compagnia io>> dice Dani; <<d'accordo>> dice il portiere andando a mettere la giacca al figlio; <<quanto è carino>> dico; <<chi?>> chiede lei; <<vostro figlio>> dico; <<grazie>> dice lei, <<di cosa dovete parlare?>> chiede; <<di cose riguardanti me, gli avevo promesso che gli parlavo, ma tra una cosa e un'altra non c'è stata occasione, quindi ne parliamo ora>> dico; <<ah, come mai proprio con lui?>> chiede; <<è quello con cui ho legato di più, e anche se non lo conosco a fondo, mi fido di lui>> dico; <<si ti puoi fidare di lui, te lo garantisco>> dice; <<se me lo dici tu allora mi fido>> dico; e ci mettiamo a ridere; <<comunque sei simpatica>> dice sorridendo; <<grazie, anche tu>> dico sorridendo; <<grazie>> dice, <<un'altra cosa, appena abbiamo l'occasione voglio uscire con te>> dice; <<si volentieri>> dico; <<ti presento delle mie amiche, che poi sarebbero le fidanzate e le mogli dei compagni di squadra di mio marito>> dice; <<ah ok, si può fare>> dico; <<sei fidanzata?>> mi chiede; <<no>> dico; <<è meglio da una parte, prima di fidanzarti trova la persona giusta>> dice; io sorrido; <<eccoci>> dice il portiere, <<di che parlavate?>> chiede; <<cose da donna>> risponde la bionda dandomi una leggera gomitata ridendo e facendo ridere pure me; <<mh, d'accordo>> dice; <<ma tu ci sarai tra 1 settimana o 2?>> chiedo alla bionda; <<dove?>> chiede; <<a degli eventi che ci saranno>> dico; <<quelli di cui ti parlavo poco prima che arrivasse lei>> dice il portiere alla moglie riferendosi a me; <<ah ok, si>> dice, <<ci sarai pure tu?>> chiede; <<si, perché si possono portare pure i familiari, e penso che mio fratello porterà me, la moglie e la figlia>> dico; <<ah bene>> dice, <<bene, io vi lascio alle vostre chiacchiere, se hai bisogno chiamami>> dice rivolgendosi al portiere; <<va bene>> dice; <<pure tu ovviamente>> dice rivolgendosi a me; <<d'accordo>> dico; <<anzi, ci scambiamo il numero?>> mi chiede; <<certo>> dico; ci scambiamo i numeri e dopo esce con il figlio; <<ok io vado, a stasera amore>> dice la bionda rivolgendosi al portiere; <<ciao amore>> dice il portiere; dopo si baciano e il portiere saluta il figlio; <<ciao piccolo mio>> dice il portiere salutando il figlio; lui lo abbraccia abbraccia il padre; <<ciao bella>> mi saluta la bionda sorridendomi e abbracciandomi; <<ciao>> dico io sorridendo e abbracciandola; appena sciogliamo l'abbraccio lei è la prima a prendere parola; <<quando vuoi sei la benvenuta>> dice; <<grazie davvero>> dico; <<figurati>> dice, <<andiamo>> dice rivolgendosi al figlio; <<prima saluta lei>> dice il portiere rivolgendosi a me; <<esatto>> dice la bionda; <<ciao>> dice salutandomi con la mano il figlio della coppia tedesca; *che carno, penso*; <<ciao>> dico facendo il gesto della mano come ha fatto lui; e successivamente Dani e il piccolo Ben escono; <<che carini tutti e due, siete una bella famiglia>> dico sorridendo; <<grazie>> dice sorridendo; <<prego>> dico; <<come ha detto mia moglie, quando vuoi venire, sei la benvenuta>> dice; <<va bene grazie>> dico; <<prego>> dice, <<andiamo a parlare?>> chiede; <<si andiamo>> dico; lui inizia a camminare e io lo seguo; <<siediti pure sul divano o dove vuoi>> dice; <<d'accordo grazie>>; ci sediamo entrambi sul divano; <<vai inizia, sono tutto orecchi>> dice; <<prima di iniziare, tieniti per te tutto quello che ti dico, per favore>> lo imploro; <<ti prometto che me lo tengo per me>> dice; <<ti prendo in parola>> dico; lui sorride; <<bene iniziamo>> dico battendo una volta le mani; <<mh>> dice; <<bene, da dove inizio?>> chiedo; <<da dove vuoi tu, io non so nulla>> dice; <<bhe effettivamente quella che deve raccontare sono io>> dico; <<già>> dice; <<allora partiamo da ciò che è successo in Portogallo>> dico; <<si>> dice; <<prima di partire abbiamo fatto una sorta di patto, di promessa>> dico; <<ovvero?>> chiede; <<di andare con lui e mio fratello in Portogallo, se mi fossi trovata bene sarei ritornata con loro quando ci sarebbero ritornati, sennò non ci sarei più tornata in Nazionale con loro>> dico; <<mh, ci sta>> dice, <<e?>> chiede; <<e cosa?>> chiedo io non capendo; <<ci ritornerai?>> chiede; <<forse, più si che no, poi deciderò>> dico; <<a volte prova ad andare anche con gli altri in Nazionale, per me gli allenatori non hanno nulla in contrario>> dice; <<si ci sta, poi vediamo>> dico; <<è un'idea, poi fai tu ovvio>> dice; <<si poi ci penseremo, c'è tempo>> dico, <<sai più che altro cosa?>> dico; <<cosa?>> chiede; <<ho appena iniziato a tornare agli stadi, non voglio separarmi subito da mio fratello o iniziare a girare, insomma fare tutto velocemente>> dico; <<si, ma la mia è un'idea, la decisione ovviamente è tua>> dice; <<ok, continuiamo>> dico; <<va bene, vai>> dice; <<nulla alla fine mi ha convinta, e sia João che mio fratello ci hanno messo un sacco del loro per convincermi ad andarci, quindi ho accettato, sia per la Nazionale, sia per la squadra di club>> dico; <<eh immagino>> dice; <<cioè?>> chiedo; <<l'ho notato dal primo giorno che sei venuta, non ti vedevo molto convinta>> dice; <<ah, ops>> dico grattandomi la nuca; <<non fa nulla tranquilla>> dice, <<una domanda, ma cosa è successo in passato che ti terrorizza così tanto?>> chiede; io passo dal ridere all'essere cupa; <<se non vuoi dirmelo non farlo, non sei obbligata>> dice; <<se alla fine me la sento te lo dirò>> dico; <<si ma non sentirti obbligata>> dice; <<va bene>> dico, <<continuiamo?>> chiedo; <<si scusa, prosegui pure>> dice; <<dato che siamo arrivati tardi, siamo andati a casa e il giorno dopo siamo andati al campo, e ci sono andata anche perché l'allenatore e la squadra chiedevano spesso di me, quindi ci sono andata pure per quello>> dico; lui a volte sorride e mi ascolta attentamente; <<il giorno dopo siamo andati al campo, non avevamo detto nulla quindi lo sapevano solo João e mio fratello, e tutti sono rimasti sopresi quando mi hanno vista>> dico; <<scusa se ti interrompo, ma João, la prima volta che ti ha vista è stata qui a Barcellona?>> chiede; <<si>> gli rispondo; <<prima di settembre, ci sei mai stata in Nazionale? Cioè hai mai conosciuto la squadra?>> chiede; <<si>> dico; <<allora tu la squadra già la conoscevi?>> chiede; <<si solo che poi non ci sono più andata>> dico; <<e João giocava nelle categorie under?>> chiede; <<credo di si, poi è andato in Nazionale Maggiore quando io non andavo più con mio fratello dalla Nazionale, e comunque ora c'è Roberto Martinez, gli allenatori prima non mi facevano impazzire, con lui mi trovo bene>> dico; <<ah capito, era per fare ordine>>, <<continua>> dice; <<dov'ero rimasta?>> dico; <<stavi dicendo che sono rimasti tutti sopresi>> dice; <<ah ok, grazie>> dico; <<prego>> dice; <<quando hanno finito l'allenamento loro sono andati a cambiarsi e io sono uscita a prendere una boccata d'aria, poco dopo esce João e mi chiede se oggi pomeriggio andavo da lui, dopo un po' che ci pensavo ho accettato>> dico; <<mh>> dice mentre mi ascolta; <<il pomeriggio vado da lui e ci mettiamo a parlare del più e del meno, ha un bellissimo cane>> dico; lui sorride; <<e, ad un certo punto mi bacia>> dico; <<CHE COS'È CHE HA FATTO?>> chiede il portiere scioccato e sorpreso; <<mi ha baciata>> ripeto ridendo per la reazione che ha avuto; <<sulle labbra?>> chiede; <<si>> rispondo; lui è ancora più scioccato; <<non te lo aspettavi?>> chiedo; <<no, non adesso e non così perlomeno>> dico; io rido, <<bhe effettivamente>> dico; <<ma vi siete messi insieme?>> chiede; <<no>>, <<a parte che non ci conosciamo benissimo, siamo solo amici>> dico; lui fa una faccia come dire: solo amici?; <<te lo giuro>> dico; <<vabbé passiamo oltre, continua>> dice; <<d'accordo, anche perché non è l'unica cosa shock>> dico; <<oddio, ora ho paura>> dice mettendosi le mani nei capelli; <<vabbé ci mettiamo a riparlare e dopo poco ordina delle pizze>> dico; <<e cosa ci sarebbe di così scioccante?>> chiede; <<aspetta>>, <<mi chiede che tipo di pizza voglio, e appena glielo dico fa una faccia strana>> dico; <<quale?>> chiede; <<margherita>> dico; <<poi che è successo?>> chiede; <<va in un'altra stanza e torna 10 minuti dopo, onestamente di quello che vuoi, ma per ordinare 2 pizze non penso ci voglia così tanto tempo>> dico; <<ma non è che non rispondevano?>> chiede; <<forse, se non fosse che dopo questi 10 minuti, quando è tornato, aveva gli occhi rossi>>, <<rossi da persona che ha pianto, almeno così sembrava>> dico; <<aspetta, Margherita, è anche un nome di persona>> dice; <<si>> dico; <<tradotto in portoghese come diventa?>> chiede; <<Margarida>> dico; <<non è che in passato ha avuto qualche problema con una ragazza di nome Margarida?>> chiede; <<è quello che pensato anche io>> dico; subito dopo cala un silenzio tombale; <<vabbé andiamo avanti, dopo ci pensiamo>> dice; <<ok>> dico prima di continuare, <<poco dopo mi chiede se vado in trasferta con loro>> dico; <<e tu che hai risposto?>> chiede; <<che non lo sapevo, e per provocarlo gli ho detto che era riuscito a convincermi a venire in Portogallo e che forse sarebbe riuscito a farmi andare in trasferta insieme a loro>> dico; <<certo che però pure tu te le cerchi>> dice; <<lo so hai ragione>> dico; <<vabbé fa niente>> dice, <<poi che è successo dopo?>> chiede; <<io ero già in piedi, lui si è alzato avanzando verso di me e facendomi indietreggiare, mi ha messo con la schiena al muro e le mani ai lati della testa e mi ha iniziato a sussurrarmi che sarei dovuta andare con loro, io gli ho chiesto per quale motivo e lui mi ha detto i motivi>> dico; <<e quali erano?>> chiede; <<che non ci saremo visti, non avrei visto i loro allenamenti pre-partita, non ci sarebbero state le litigate tra me e mio fratello e altro>> dico; lui ride sulle litigate, <<bhe effettivamente ci sono spesso da quello che noto>> dice sorridendo; <<già>> dico sorridendo, <<ma il punto è con non mi ha convinta con i motivi>> dico; <<e come allora?>> chiede; <<mi ha chiamato piccola, e lì la risposta mi è venuta spontanea>> dico; <<e poi?>> chiede; <<sono arrivate le pizze, abbiamo guardato un film, abbiamo parlato del film e poi sono andata a casa>> dico; <<e nei giorni successivi?>> chiede; <<c'è stato un po' di disagio, e da lì non abbiamo più parlato tantissimo, perlomeno come prima o come quel giorno>> dico; lui fa una faccia che non riesco a capire; <<cosa ne pensi?>> gli chiedo; <<penso che e una situazione strana ed incasinata>> dico; <<la penso come te>> dico; <<Meli>> mi chiama; <<dimmi>> dico; <<stavo pensando a prima>> dice; <<prima quando?>> chiedo; <<la cosa della pizza>> dice; <<cioè?>> chiedo; <<abbiamo detto che Margherita è un nome di persona che tradotto in portoghese e Margarida, giusto?>> chiede; <<si>> dico; <<abbiamo detto anche che potrebbe aver avuto qualche problema con qualche persona di nome Margarida in passato, giusto?>> chiede; <<si>> dico, <<ma dove vuoi arrivare?>> chiedo; <<lui è fidanzato?>> chiedo; <<non mi ricordo se glielo chiesto, però mi sembra che non sia fidanzato>> dico; <<non è che...>> dice; <<non è che?>> dico per incitarlo a continuare; <<non è che è una sua fidanzata o la sua ex?>> chiede; <<forse>> dico; <<e magari è successo qualcosa in passato?>> chiede; <<sai che forse potresti aver ragione?>> dico; <<poi passando a poco dopo, e saltando il bacio dato che non me lo aspettavo davvero>> dice; <<non è partito da me>> dico per giustificarmi; <<bhe effettivamente hai ragione>>, <<allora, premetto che io non mi intendo chissà quanto di queste cose, però se è riuscito a convincerti dicendoti "piccola" sussurrando e non con quei motivi qualcosa vorrà dire>> dice; <<ovvero?>> chiedo; <<che forse ti piace più di quanto pensi e ha controllo sui tuoi sentimenti per lui, ma non ne sono sicuro>> dice; io faccio una faccia spaventata, e subito dopo scoppio a piangere; <<oii, cos'è successo?>> chiede toccandomi le spalle con le mani; io faccio segno di no con la testa; <<vuoi un fazzoletto?>> chiede; io faccio segno di si con la testa; <<aspetta, arrivo>> dice alzandosi e andando nell'altra stanza, torna dopo pochi secondi con un pacchetto di fazzoletti in mano; <<tieni>> dice sedendosi passandomi un fazzoletto; <<grazie>> dico a fatica; <<prego>> dice, fa una pausa e poi riprende a parlare, <<dai calmati, fai un respiro profondo>> dice mettendomi una mano sulla schiena; io faccio come mi dice; <<arrivo>> dice alzandosi e andando verso la cucina; torna dopo pochi minuti con un bicchiere d'acqua; <<bevi che ti fa bene>> dice passandomi il bicchiere d'acqua; <<grazie>> dico; <<prego>>; appena finisco di bere l'acqua mi calmo; <<va meglio>> chiede; <<si>> gli rispondo; <<dammi pure>> dice allungando la mano; io gli passo il bicchiere e lo appoggia sul tavolino di fronte a noi; <<ne vuoi parlare?>> chiede; <<si>> dico; <<sicura?>> chiede; <<si>> dico; <<non non sentirti obbligata>> dice; <<voglio parlartene invece>> dico; <<Melissa non sentirti obbligata>> dice; <<infatti voglio farlo di mia spontanea volontà>> dico; <<me sei certa?>> chiede; <<si>> dico; <<d'accordo>> dice; <<prima però devo dirti delle cose>> dico; <<dimmi>> dice; <<1. questa cosa devi tenertela per te, a costo della vita, veramente, 2. sei la prima persona al di fuori della mia famiglia alla quale io dica questa cosa, 3. questo ti spiegherà la maggior parte del motivo per cui mio fratello è così protettivo nei miei confronti, 4. per favore non giudicarmi>> dico; <<te lo giuro, sopra la cosa più importante per me che non dirò niente a nessuno, tutta questa chiacchierata di oggi me la terrò per me>> dice; <<ah, un'altra cosa, potrei mettermi a piangere>> dico con un pizzico di ironia; lui ride, <<tranquilla>> dice. Ho appena finito di raccontargli tutto e la sua faccia è una delle più scioccate ma divertenti che io abbia mai visto; nel mentre ci siamo armati di fazzoletti e acqua, perché come avevo previsto, mi sono messa a piangere a dirotto; <<madò>> dice, <<Meli non me lo sarei mai aspettato, cioè ho sospettato qualcosa, ma non mi sarei mai aspettato una cosa del genere>> dice scioccato; <<te lo giuro ho fatto una fatica a parlartene>> dico; <<ma ti sei sentita obbligata a dirmelo?>> chiede; <<no proprio nel contesto, nella situazione, è stato difficile raccontartelo e ancora peggio dirtelo e riviverlo parlandone>> dico; <<Meli per qualsiasi cosa conta su di me, potevi prima e d'ora in poi ancor di più>> dice toccandomi delicatamente la spalla; <<grazie veramente portiere>> dico sorridendo; <<prego>> dice sorridendo; <<te lo giuro se lo avessi saputo prima non ti avrei detto quella frase>> dice; <<tranquillo, non potevi saperlo, non te lo avevo mai detto>> dico; <<devo trovarti un nomignolo>> dice mettendosi una mano sotto il mento, come per dire: fammi pensare; <<d'accordo>> dico sorridendo; <<suggerisci qualcosa pure te>> dice mettendosi a braccia conserte; <<va bene>> dico; stiamo pensando ad un nome da cinque minuti, ma a nessuno dei due viene in mente nulla; <<non saprei che nome proporre>> dice; <<anche io sono in difficoltà nel trovarne almeno uno>> dico; <<vabbé poi ci penso>> dice; <<d'accordo>> dico; <<tu il mio non hai trovato difficoltà a trovarlo, riguarda il mio mestiere>> dice; <<già>> dico; <<aspetta, che mestiere fai?>> chiede; appena mi fa la domanda mi viene in mente una cosa, <<ecco, ti devo dire un'altra cosa!>> dico felice alzandomi; <<dimmi>> dice; <<io in teoria dovrei fare la modella, ma non ho ancora iniziato>> dico; <<continua>> dice; <<ieri notte mi sono svegliata varie volte, infatti stamattina mi sono svegliata a fatica, peggio delle altre mattine per via di una chiamata ricevuta ieri sera>> dico; <<e cosa diceva la chiamata?>> chiede; <<mi hanno chiamato per fare la modella>> dico; <<seria?>> dice; <<si, appena l'ho saputo mi sono detta devo dirlo al portiere, ma dato che era tardi e non volevo disturbare te e la tua famiglia te lo volevo dire stamattina, ma me ne sono dimenticata e me lo hai fatto venire in mente ora>> dico; <<effettivamente il fisico ce l'hai>> dice guardandomi dalla testa ai piedi; <<grazie>> dico sorridendo; <<sei felice?>> chiede; <<si tantissimo>> dico felice; <<sono felice per te>> dice sorridendo; <<grazie, sei il primo a cui lo dico, nonostante abbia mio fratello in casa sei la prima persona a cui lo dico>> gli dico; <<che onore>> dice ironico; io mi metto a ridere, <<ridendo e scherzando è incredibile in quanto poco tempo sei diventato una delle persone più importanti per me, è rara come cosa per me>> dico; <<non so te, ma mi sei stata simpatica fin da subito>> dice; <<anche tu per me>> dico, <<sei anche la prima persona alla quale mi fido a raccontargli del mio passato, e soprattutto in così poco tempo>> dico; <<di me puoi fidarti te lo garantisco>> dice; <<lo spero>> dico; lui ride, <<per chi farai la modella?>> chiede; <<ora mi hanno chiamata Chanel e Dior>> dico; <<quindi andrai in Francia?>> chiede; <<per Dior si, per Chanel invece sarà qui a Barcellona>> dico; <<quando?>> chiede; <<cosa quando?>> chiedo non capendo cosa intenda; <<quando inizi?>> chiede rispondendomi; <<non so, devono comunicarmelo, però a breve>> dico; <<trovato il nomignolo, tu mi chiami portiere e io ti chiamo modella>> dice; <<si però aspetta perché voglio dirlo io che farò la modella>> dico; <<come vuoi>> dice; <<sai che forse possiamo mettere pure il paese/origini>> dico; <<cioè?>> chiede; <<portiere tedesco e modella portoghese>> dico indicando prima lui poi me; <<si ci sta>> dice, <<comunque, vuoi un consiglio?>> mi chiede; <<riguardo a cosa?>> chiedo; <<riguardo a João>> dice; <<si>> dico; <<cerca di riavvicinarti, sennò potrebbe pensare che tu ti sia allontanata a causa sua, che anche se fosse così, potrebbe restarci male e non si sa come la prenderebbe, potrebbe non parlarti più, meglio non rischiare>> dice; <<va bene, grazie>> dico; <<prego>> mi risponde, <<ma a te, per caso, piace ancora? Anche dopo quello che mi hai raccontato su tutto e sul tuo passato?>> chiede; <<credo di si, non ci sto capendo nulla onestamente>> dico; <<allora prova a riavvicinarti, non frettolosamente, con calma, perché potresti perderlo totalmente, e dopo molto probabilmente ci rimarrete male entrambi>> dice; <<d'accordo>> dico; <<comunque>> dice, <<posso chiederti una cosa?>> chiede; <<si>> dico sedendomi; <<cos'è successo stamattina con Ferran>> chiede; io rido, <<ma nulla, stamattina mentre eravamo in macchina mio fratello mi ha detto che aveva un po' d'ansia, gli ho chiesto il motivo e mi dice che Xavi doveva dire delle cose, gli ho chiesto come lo sapesse e mi aveva detto che glielo aveva detto Ferran, io gli dico "allora poi" perché lo sai com'è Ferran>> dico; <<si fidati, lo so>>, <<continua>> dice; <<quando siamo arrivati mio fratello è andato in spogliatoio e io in campo dove ho trovato João che mi ha detto la stessa cosa, che aveva ansia per delle cose che doveva dire Xavi, allora ho detto una frase su Ferran>> dico; <<cioè?>> chiede; <<cioè cosa?>> chiedo; <<che frase avevi detto?>> chiede; <<che ho bullizzato Ferran pensando fosse una cavolata inventata da lui>> dico; <<ah ok>> dice; <<João ha fatto una faccia strana, gli ho chiesto il motivo ma non sono riuscita a finire la frase che Ferran ha inizato a infastidirmi, io e João abbiamo iniziato a discutere in modo scherzoso sul fatto che lui non mi ha detto niente e poi sei arrivato tu con gli altri>> dico; <<un casino insomma>> dice; <<esatto>>, <<vabbé ora vado che si è fatto tardi>> dico; <<si, tra poco rientreranno pure mia moglie e mio figlio>> dice; ci dirigiamo verso la cucina; <<ma dove sono andati?>> chiedo, <<se posso sapere>> dico; <<si tranquilla>> dice; <<sono andati da alcune fidanzate e mogli di alcuni della squadra, e ha portato con sé mio figlio perché alcune hanno dei figli e giocano insieme>> mi risponde; <<ah ok>> dico; <<stai attenta, perché se decidono di portarti con loro non ci vederemo più molto, quindi di conseguenza non potrò più farti da psicologo>> dice scherzando; <<madò, non penso mi prendano in ostaggio>> dico ridendo; lui scoppia a ridere, <<io non ne sarei così sicuro, vedremo chi avrà ragione>> dice; io gli faccio la linguaccia; e lui si mette a ridere; sentiamo la porta aprirsi, ci giriamo verso essa e vediamo entrare Dani con il piccolo Ben, <<ciao>> ci saluta sorridendo la bionda; e il piccolo fa ciao con la mano; <<com'è andata?>> chiede la bionda; <<bene>> dice il portiere; <<mi sono sfogata, è di ottimo aiuto>> dico alla bionda indicando il portiere; <<lo so, è fantastico>> dice Dani andando verso Ter Stegen e abbracciandolo con il piccolo; quanto sono carini; <<resti ancora un po'?>> mi chiede la bionda; <<ah no, ora vado, si è fatto tardi>> dico; <<va bene, poi ci mettiamo d'accordo su quando uscire>> dice; <<si poi ne parlaimo>> dico; <<tanto ci sei a quell'evento?>> chiede la bionda; <<si, ci dovrei essere perlomeno>> dico; <<al massimo parliamo lì, cosi ti presemto le altre, appena ne abbiamo l'occasione insomma>> esatto; <<domani ci sei?>> chiede il portiere; <<all'allenamento?>> chiedo; lui annuisce; <<credo di si>> rispondo; <<e alla parita?>> chiede; <<credo che verrò anche alla partita>> dico, <<vabbé ora vado, ciao>> dico sorridendo; <<ciao>> dicono tutti e tre; dopodiché prendo la borsa e esco andado verso la macchina, entro, metto in moto e mi dirigo verso casa.
Sono appena arrivata a casa, prima di entrare mi sistemo la faccia dato che ho pianto e il trucco è completamente andato; finito di sistemarmi vado verso la porta d'ingresso e appena entro vedo mio fratello sul divano con la piccola Alicia e Daniela ai fornelli; <<ciao>> gli saluto; <<ciao>> dice mio fratello, in modo un po' strano però; <<ciao zia>> mi saluta la piccola Alicia; <<ciao amore mio>> dico sorridendo e baciandole i capelli; <<ciao bella>> mi saluta sorridendo la moglie di mio fratello; <<ciao Daniela>> rispondo io sorridendo; <<ho già cucinato>> dice; <<va bene>> dico, <<scusa se torno solo ora però mi sono vista con una persona e tra una cosa e l'altra ho perso la cognizione del tempo>> dico scusandomi; <<fa niente tranquilla>> dice, <<per il resto tutto ok?>> chiede; <<si>> rispondo, <<qui invece?>> chiedo; <<tutto bene>> mi risoonde Daniela; <<Melissa possiamo parlare?>> chiede; *ho paura quando dice così, penso*; <<si>> dico; <<in privato>> dice; <<si d'accordo>> dico; <<papà, sei arrabbiato con zia?>> chiede la piccola Alicia; <<cosa? No papà e zia devono solo parlare>> dice mio fratello alla figlia; *no, non è arrabbiato, lui arrabbiato? Ma quando mai? Penso tra me e me*; <<torniamo subito>> dice mio fratello; ci dirigiamo verso la mia camera, appena entriamo mio fratello inizia con le sue mille domande; <<dove sei stata?>> mi chiede; <<te l'ho già detto, sono andata da Ter Stegen>> dico; <<per fare cosa?>> chiede mio fratello; <<come per fare cosa, per parlare>> gli rispondo; <<di cosa avete parlato?>> chiede; <<ma che te ne frega?>> dico; <<João lo sa?>> chiede; <<che c'entra adesso João? Ma poi anche se fosse, non gli devo spiegazioni tipo il motivo per cui io abbia parlato con Ter Stegen o cosa ci siamo detti, non stiamo insieme e tra me e Ter Stegen c'è solo amicizia, e lo sai, ha una famiglia, è sposato con un figlio di 3/4 anni e uno in uno in arrivo>> dico; <<avete litigato?>> chiede; <<con chi?>> chiedo non capendo a chi dei 2 si riferisse; <<con João>> risponde; <<cosa? No>> dico; <<allora perché non parlate più come prima?>> chiede; <<perché in questi giorni non c'ero con la testa>> dico; <<e ora ci sei con la testa?>> chiede; <<la chiacchierata ha contribuito ha farmi stare meglio>> dico; <<non capisco perché ti comporti così con lui!>> dice arrabbiato; <<a volte sembra che tu ti dimentichi delle esperienze passate>> dico con gli occhi lucidi; la sua espressione cambia immediatamente; <<Meli>> mi chiama mio fratello; <<esci>> dico mettendomi a piangere e sdraiandomi a pancia in giù sul letto; <<Meli, mi dispiace non era mia intenzione farti piangere>> dice accarezzandomi i capelli; <<e qual'era?>> chiedo piangendo con la testa tra le braccia, <<ogni volta dici che non è tua intenzione, però alla fine va così!>> dico arrabbiata; <<lo so, hai ragione, ma la mia intenzione non era quella di farti piangere>> dice, <<dai, alzati>> dice tirandomi su; io mi copro la faccia con le mani; <<oi, mi dispiace davvero>> dice togliendomi le mani dalla faccia, <<mi dimentico di ciò che è successo in passato a volte, anche se non è una giustificazione>> dice; <<lo so>> dico, <<mi passi un fazzoletto>> gli chiedo; <<si>> dice; <<grazie>> dico; <<prego>> dice; vedo che mi guarda; <<cosa c'è?>> chiedo, <<dovresti essere abituato a vedermi così>> dico; <<secondo me ti fai "dominare, controllare" dal passato>> dice facendo le virgolette con le dita delle mani; <<e che dovrei fare?>> chiedo; <<non darci peso ma allo stesso tempo stai attenta>> dice; <<fosse facile>> dico; <<lo so, ma provaci almeno>> dice; <<d'accordo>> dico; <<andiamo?>> chiedo; <<si, andiamo>> dice; e scendiamo dopo essermi calmata e risistemata; dopo cena mi sono fatta una doccia e sono crollata, domani devo parlare di nuovo con il portiere.

Spazio Autrice:
Ecco a voi un altro capitolo, scusate se non sono molto attiva ma non sono stata benissimo, e un'altra cosa, scusate se sto parlando più di altra gente che di João, giuro che rimedierò. Detto questo buona lettura.

my salvation and my happiness||João Félix Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora