CAPITOLO 1: IL DEBUTTO AL BARÇA

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<<Melissa! Quindi vieni alla partita vero?>> siamo in chiamata dato che lui è in albergo con la squadra e io sono in un altro posto, però sempre a Pamplona, non sono in albergo perché non me la sentivo, anche se aveva chiesto se potevo venire in albergo e hanno detto si, io non volevo andare in albergo e non volevo andare alla partita, anche se forse dovrò per forza, gli rispondo un sonoro:<<NO!>>. <<Dai oggi faccio il debutto al Barça!>> ribatte mio fratello;<<ma se non giochi neanche da titolare!>> ribatto io; <<ma cosa ne sai!>> ribatte mio fratello; <<semplice, lo so>> dico io tutta fiera e convinta, ma poi mi ricorda la promessa che gli ho fatto <<hey, non provare a darmi buca, me lo avevi promesso>> dice con la voce tenera e anche se non posso vederla sono sicura che ha la faccia da cane bastonato, effettivamente ha ragione glielo avevo promesso, <<aahh e va bene>> dico io arrendendomi e rimanendo basita sentendo ciò che dice successivamente mio fratello; <<EVVIVA SONO RIUSCITO A CONVINCERTI>> esulta come se avesse appena vinto i mondiali, io rimango scioccata e successivamente mi metto a ridere e a bassa voce dico <<irrecuperabile>>, ma lui non mi sente e continua ad esultare, quando finisce ritorna serio e mi dice <<comunque parlando di cose serie, appena arrivi se trovi qualcuno che non ti fa entrare digli che sei mia sorella che poi mi vengono a chiedere se è così o meno, ah e mettiti la mia maglietta, per favore e grazie>>; <<okk, a dopo>> rispondo e spegniamo la chiamata; spero che lì con lui non ci fosse nessuno sennò iniziamo bene. Mi vesto con un cargo nero, la maglietta della trasferta di mio fratello(dato che giocavano fuori casa) e le Nike Air Force 1 bianche mi porto una felpa per sicurezza.
Prendo la borsa ed esco diretta allo stadio dove si terrà la partita. Appena arrivo mi chiedo chi sia, dico di essere la sorella di João Cancelo e loro lo vanno a chiamare per chiedere conferma. Improvvisamente sento dei rumori e mi giro di scatto spaventata e vedo un ragazzo bello, alto, castano, con gli occhi color nocciola, con le airpods alle orecchie con le mani in tasca; io rimango immobile a guardare e ad un certo punto facciamo eye contact e mi sento le farfalle allo stomaco, *che cosa mi sta succedendo? non è che mi sto innamorando? no è impossibile, penso*. Lui mi passa affianco e mi guarda male, *ma chi si crede di essere?! penso*; il momento finisce quando lui va a dentro la struttura, probabilmente diretto negli spogliatoi, mi vengono a dire che è tutto a posto e che posso entrare, e subito entro, mi indicano la strada e trovo mio fratello che appena mi nota, in maniera sarcastica ma allo stesso tempo sopresa mi dice <<ah ti sei messa la mia maglietta>> dice fiero e nel mentre si sono girati tutti, inutile dire che mi sono sentita a disagio; <<per forza, sai com'è sono stata obbligata>> ribatto io in maniera sarcastica, ci guardiamo scoppaimo a ridere e dopo ci salutiamo abbracciandoci e dandoci un bacio a vicenda sulla guancia. Quando finisce il momento sposto lo sguardo dietro mio fratello che si è messo a parlare con Ferran Torres e vedo sempre lo stesso ragazzo di prima con Raphinha, però questa volta lui non mi nota, è troppo concentrato a parlare con il suo compagno di squadra brasiliano. Noto che ci sono anche Gavi e De Jong che ridono e scherzano e questa scena mi fa incurvare le labbra in un sorriso; mi si avvicina un uomo alto realizzo che è Lewandowski e ci mettiamo a parlare, però poco dopo devo andare nelle tribune perché si dovevano cambiare e andare a riscaldarsi. Tempo dopo inizia la partita e io la guardo con molta attenzione stranamente, dato che non vedevo una partita di calcio da una vita. Dopo un po' si arriva al recupero del primo tempo dove segna il Barça con Koundé che segna al 45+1; dopo l'intervallo inizia il secondo tempo dove c'è l'1-1 per il gol dell'Osasuna e all'86 Lewandowski segna il gol del 2-1 con il rigore e nell'abbraccio di gruppo vedo Gavi coinvolgere nell'abbraccio il misterioso ragazzo di prima entrato poco dopo l'inizio del secondo tempo, che misterioso non è perché sul retro della maglietta che indossa c'è scritto "João Félix". La partita finisce 2-1 per il Barça e mi dispiace dirlo però io per quasi tutto il secondo tempo ho guardato solo lui.

Spazio autrice:
Scusate per questo capitolo corto ma è il primo e devo ancora prenderci la mano e prendere le "misure" diciamo. E scusate se pubblico dopo una settimana circa solo che ho la scuola e parecchio studio, nonostante siamo ad ottobre.
Detto questo ci vediamo al prossimo capitolo.

my salvation and my happiness||João Félix Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora