CAPITOLO 10: PRIMO GIORNO IN PORTOGALLO PARTE 2

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Nota del 6 novembre 2023
Prima di iniziare con questo capitolo devo dirvi una cosa, ho modificato un po' la situazione, per cui andate a rileggere l'ultima parte del capitolo precedente(dal pranzo tra Melissa e João Cancelo), l'ho dovuta modificare perché sennò avevo un po' di problemi a continuare la storia, però tranquilli, succederanno delle cose andando avanti. Detto questo, buona lettura.

Sono appena arrivata davanti alla casa di João tramite la posizione che mi ha mandato e subito dopo lo chiamo; dopo un po'di squilli risponde <<pronto?>> dice lui; <<eii, sono davanti casa tua, spero di aver beccato quella giusta>>; sento una risata dall'altra parte, che bella risata, <<ok sto arrivando ad aprirti>> dice lui; <<va bene, ti aspetto>> dico io; <<arrivo>> dice lui riattaccando. Dopo poco lo vedo arrivare e aprirmi; <<vieni pure, entra>> mi dice facendomi il gesto con le mani di entrare; <<grazie>> dico sorridendo guardandolo ed entrando; chiede la porta e mi conduce al salotto dove c'è un cane che viene verso di me e inizia ad annusarmi; <<hai un cane?!>> dico sorpresa ma felice; <<si perché?>> chiede lui non capendo; <<non lo sapevo, che carino>> rispondo io abbasandomi; <<pensavo avessi paura, comunque si chiama Floki, e a quanto pare gli piaci>> mi dice lui; mentre accarezzo il cane mi sento osservata per cui mi giro e vedo il portoghese che mi fissa; <<accarezzalo>> dice; io esito un attimo guardando il cane; <<su coraggio, non avere paura, fidati non ti morde>> dice lui venendo verso di me e abbassandosi, <<avvicina la mano per fartela annusare, così>> dice prendendomi la mano e avvicnandola al muso del cane, e dopodiché lo accarezzo; <<visto non ti fa nulla>> dice lui guardandomi; <<si è solo che ho paura ad accarezzare un cane quando non lo conosco>> dico guardandolo; <<ho notato, però fidati ti gli piaci, non ti morderà, o se lo farà lo farà per gioco>> dice lui; ci guardiamo intensamente negli occhi e dopo Floki abbaia facendoci ritornare sulla terra; <<bene, accomodati>> dice João alzandosi sedendosi sul divano, <<va bene grazie>> dico alzandomi sedendomi sul divano; <<come va?>> chiede girando la testa verso la mia direzione e guardandomi; <<bene, te?>> chiedo; <<bene>> risponde; <<comunque mio fratello mi ha detto di dirti una cosa>> dico; <<cioè?>> chiede guardandomi; <<riporto testuali parole: e digli di trattarti bene, sennò se la vedrà con me>> dico; lui si mette a ridere; <<non te lo consiglio>> dico; <<ma lo so com'è>> dice; <<va bene io ti ho avvertito>> dico alzando le mani all'aria; <<se ti tratto bene, cosa che avrei fatto, faccio e farò a prescindere, non mi farà niente, perlomeno a questo giro>> dice; ci guardiamo e sorridiamo. <<Tu come mestiere cosa fai?>> chiede; <<la modella, però devo ancora iniziare>> rispondo; <<da quanto guardi il calcio?>> chiede; <<da quando sono piccola, ma più che altro è perché mio fratello lo faceva come sport e ora è diventato un calciatore, è sempre stato io suo sogno, e io l'ho sempre sostenuto>> dico; lui sorride e subito dopo prende parola, <<come mai non sei mai voluta venire nello stadio della Nazionale e neanche in quello della squadra di club, di tuo fratello in entrambi i casi>> chiede curioso; <<te l'ho già detto motivi miei>> dico guardandomi le scarpe; mi prende il mento con la mano obbligandomi a guardarlo negli occhi <<lo sai che parlarne ti farebbe bene>> dice lui guardandomi negli occhi; <<si lo so, però ho paura>> dico distogliendo lo sguardo, e lui sposta la mano; <<paura di cosa?>> chiede con una faccia perplessa e curiosa; <<paura di fidarmi a dire le cose>> dico; <<cioè non ti fidi di me?>> chiede; <<a dir la verità si, insomma non per cattiveria, ma non ti conosco, parliamo da qualche giorno e ti ho sentito nominare credo, però per il resto io e te siamo estranei l'uno per l'altra, e poi non mi fido anche per via del mio passato>> dico; <<ah bhe hai ragione, però sai che io e te credo che abbiamo un passato più o meno simile>> dice lui; <<mh, e tu come lo sai?>> dico guardandolo con una faccia del tipo: sentiamo; <<infatti non lo so, me lo sento, questo non significa che sia vero>> dice lui subito dopo; *più passa il tempo più mi innamoro, penso*; <<che c'è, è per qualcosa che ho detto?>> chiede lui un po' preoccupato; <<cosa? No>> dico guardandolo; e lui tira un respiro di sollievo; <<come mai me lo chiedi?>> dico; <<perché eri strana>> mi risponde; <<no pensavo solo>> dico; <<a cosa pensavi?>> chiede; <<a nulla, poi forse un giorno te lo dirò>> dico giocherellando con il mio anello; <<non è vero, perché tanto poi te po scorderai>> dice staccando la schiena dal divano; <<no fidati, non è così, non me lo scorderò mai>> dico guardandolo; lui allunga una mano e io mi scanso; <<ei tranquilla, volevo solo spostarti una ciocca di capelli dietro l'orecchio>> dice allontanando la mano, <<tranquilla>> dice, allunga la mano lentamente e delicatamente, mi sposta una ciocca dietro l'orecchio come aveva detto, poi la sposta sorridendomi e infine torna alla posizione iniziale; <<scusa>> dico distogliendo lo sguardo; <<per cosa?>> chiede; <<per la "scenata" appena fatta>> dico facendo le virgolette con l'indice e il medio di entrambe le mani, le virgolette perché il termine che volevo usare non era proprio "scenata"; <<no tranquilla, avrai le tue ragioni, quando vorrai parlarne, se vorrai parlarne con me perlomeno, io ti ascolterò, non dirò niente a nessuno di ciò che mi dici giuro>> dice guardandomi negli occhi, <<stessa cosa, se hai bisogno ci sono>> dico guardandolo negli occhi e lì mi parte un sorrisetto; <studi?>> chiede cambiando argomento; <<si>> rispondo; <<cosa studi?>> chiede; <<medicina>> dico; <<mh impegnativa>> dice; <<abbastanza>> dico; <<dove studi?>> chiede; <<qui a Barcellona, infatti la casa in cui stiamo ora è la mia, anche se in realtà in un certo senso sarebbe di entrambi, poi se mio fratello rimane qui a Barcellona credo che se ne comprerà una tutta sua con la moglie e la figlia>> dico; <<vai d'accordo con entrambe?>> chiede; <<si tanto, e mi mancano>> dico; e lui sorride alla mia risposta; e io sorrido guardandolo; <<sto parlando solo io, parlami un po' di te sono curiosa>> dico girandomi verso di lui guardandolo; <<o-ok, sono portoghese, ho un fratello minore, i miei stanno ancora insieme, e aggiungerei per fortuna, ho iniziato nelle giovanili del Porto ma secondo loro non avrei avuto successo quindi sono andato nelle giovanili del Benfica per poi andare in prima squadra e in Nazionale maggiore dove ho avuto successo diciamo, sono passato dal Porto al Benfica, dal Benfica all'Atlético Madrid, dall'Atlético Madrid al Chelsea, dal Chelsea all'Atlético Madrid, e dall'Atlético Madrid al Barcellona, la squadra nella quale ho sempre sognato di giocare fin da piccolo, sempre stato uno dei miei più grandi sogni>> dice tutto d'un fiato con gli occhi lucidi, *che carino, penso*; io lo ascolto attentamente e mi appare un sorriso spontaneo e vero sul viso; lui se ne accorge <<come mai sorridi?>> mi chiede lui sorridendo; <<niente, solo sono rimasta incantata e felice da quello che hai detto davvero>> dico sincera; <<onestamente, come ti sono sembrato la prima volta che mi hai visto? Puoi anche dire le peggio cose, non mi offendo davvero mi interessa>> dice; io lo guardo ed esito un attimo a rispondere, ma alla fine lo faccio <<ti facevo uno stronzo, menefreghista, maschilista, che se la crede, se la tira, ecc...>> rispondo io; <<c'è stato qualcosa di positivo?>> chiede ridendo; <<bho, ti devo ricordare che sembrava mi guardassi male?!>> dico scherzando, e lui fortunatamente lo capisce; <<va bene hai ragione colpa mia, e ora come ti sembro?>> chiede curioso; <<mh>> "dico" per prenderlo in giro; lui mi fa la faccia tipo: dai, fai la seria! e io scoppio a ridere; <<allora, mi sembri bello, anche prima giuro, simpatico, dolce, comprensivo, scherzoso, altruista, sensibile, che mi capisce senza che io dica una parola, che mi possa trattare bene, siamo abbastanza simili, sto iniziando a pensare anche io che abbiamo due passati simili e che io e te diventeremo un sacco amici>> dico guardandolo tutto il tempo; ci fissiamo per circa 2 minuti; <<bene ora voglio saperlo pure io, cosa pensavi di me prima e cosa pensi di me ora?>> dico; <<prima mi sembravi stronza, sottona, precisina, antipatica, che se la tira, se la crede, va con tutti. Ora invece che sei bella, anche prima ovvio, dolce, sensibile, con un grande cuore, voglia di ascoltare ed essere ascoltata, voglia di parlare con le persone che ritiene più idonee, vogli di fare nuove conoscenze, cerca di andare d'accordo con tutti, sorridente, comprensiva, sai stare agli scherzi, altruista, sensibile, empatica, capire la gente solo con uno sguardo e, che secondo me abbiamo due caratteri e due passati molto simili>> dice; dopo 5 minuti circa che ci guardiamo lui avvicina la mano al mio viso, mi accarezza la guancia e quando meno me lo aspetto mi bacia, all'inizio esito un attimo ma subito dopo mi lascio andare al suo tocco e mi godo il bacio, è un bacio "bisognoso e passionale" diciamo, come se entrambi non stessimo aspettando altro, quando finisce il bacio ci guardiamo ed è lui il primo a prendere parola; <<s-scusa non avrei dovuto, mi dispiace>> si scusa; <<no, non fa niente, anzi penso che non sia dispiaciuto a nessuno dei due>> dico, lui tira un respiro di sollievo; <<è quai ora di cena>> dice per cambiare argomento; <<già>> dico; <<cosa facciamo>> chiede; <<bho non so>>; <<la pizza ti va bene?>> chiede; <<si>> dico; <<come la vuoi?>> chiede; <<margherita>> rispondo; lo vedo un po' strano dopo aver detto il gusto della pizza; <<tutto bene?>> chiedo un po' preoccupata; <<si tranquilla, arrivo>> dice andando nella stanza affianco per fare la chiamata; *che strano, penso*. Intanto provo a pensare al motivo per cui è diventato così strano quando ho detto "margherita", ma non credo che faccia così per il gusto di una pizza, margherita è anche un nome di persona, di una ragazza, che in portoghese diventa Margarida, forse ha avuto qualche problema con una ragazza in passato, bho. Torna dopo 10 minuti, per chiamare una pizzeria e ordinare 2 pizze mi sembra un tempo un po' esagerato; <<Ok eccomi>> dice un po' triste e con gli occhi rossi; *ma ha pianto? Penso*; <<João cos'è successo?>> chiedo preoccupata; <<nulla tranquilla, non c'entri tu, è una mia cosa personale>> dice strofinandosi le mani sugli occhi; <<è per il bacio?>> chiedo toccandogli il braccio con una mano; <<no>> dice; <<è per il "gusto" della pizza?>> chiedo; lui fa una faccia strana e e ci mette qualche secondo a rispondere, bingo, credo; <<no, senza offesa, ma non voglio parlarne, perlomeno ora>> dice; <<va bene, cambiamo argomento>> dico; e lui annuisce; <<pronto?>> chiedo guardandolo; <<per cosa?>> chiede lui girando la testa verso di me e guardandomi; <<per le partite con la Nazionale>> dico; <<si più o meno, abbiamo iniziato oggi, però si sono felice di rappresentare il mio paese>> dice con gli occhi lucidi, si vede che ama questo sport, la squadra di club e la Nazionale; <<se faccio dei gol te li dedico>> dice ad un tratto girandosi verso di me mentre sono immersa nei miei pensieri; io mi giro verso di lui lo guardo e sorrido; <<va bene grazie>> dico sorridendo; <<ma verrai anche in trasferta?>> chiede; prima di rispondere penso a cosa dire <<non so>> dico; <<dai, farebbe piacere a tutti giuro, a me in primis fidati, mi piace star con te sei simpatica>> dice guardandomi e sorridendo; <<ah bhe chi lo sa, sei riuscito a convincermi a venire in Nazionale con te e mio fratello>> dico alzandomi <<forse riuscirai anche a convincermi a venire in trasferta>> dico girandomi verso di lui e guardandolo; lui si alza e viene verso di me; si posiziona davanti a me e mi fa indietreggiare mentre lui avanza facendomi mettere la schiena al muro e mettendo le sue braccia ai lati della mia testa; <<e cosa devo fare per convincerti?>> chiede con le nostre bocche a poca distanza l'una dall'altra, sento il suo respiro; <<non so, prova in qualche modo>> dico con nonchalance per provocarlo e vedere cosa fa, certo che pure io me le cerco, non lo dimostro ma ho stra paura per via del mio passato, ma perché ogni volta; <<bhe, non ci vedremo per un po', non potremo stare insieme e parlare, venire a vedere gli allenamenti pre-partita, farci da supporto morale, non ci sarebbero le litigate te e tuo fratello per le cavolate, non venderesti gli altri che mi bullizzano e molto altro, PICCOLA>> appena dice e marca la parola piccola mi vengono le farfalle allo stomaco e mi viene spontaneo rispondere; <<si va bene, se va bene per tutti>> rispondo; lui soddisfatto si allontana un po', ci guardiamo intensamente negli occhi per circa 5 minuti senza dire niente e suona il campanello facendoci risvegliare; João va ad aprire e torna poco dopo; <<È ARRIVATA LA PIZZA>> urla; <<la prossima volta che facciamo qualcosa o usciamo pago io>> dico; <<va bene, come vuoi, vieni>> dice; e io mi avvicino; <<preferisci il divano o il tavolo? Per me è uguale>> dice; <<mh, il divano>> rispondo indicando il divano; <<agli ordini>> dice scherzando ed io scoppio a ridere, lui mi guarda e sorride; ci sediamo sul divano; <<ci guardiamo un film?>> chiede; <<si>> rispondo; (immaginatevi il film che volete). Abbiamo finito di mangiare e abbiamo anche finito il film, e poi abbiamo parlato un po' del film; <<va bene, io vado a casa, sono stanca e credo pure tu>> dico; <<si va bene, ti accompagno fuori>> dice alzandosi; <<va bene>> io mi alzo prendendo le mie cose e uscendo; arriviamo davanti alla mia macchina; <<ci vediamo domani, vieni vero?>> chiede; <<non so...>> dico; fa una faccia tipo: dai ti prego; per cui accetto, <<va bene, domani verrò>> dico guardandolo; lui fa una faccia soddisfatta, si gira, inizia a camminare ed esulta indicando il cielo come se avesse appena fatto gol; inutile dire che sono scoppiata a ridere; lui si gira viene verso di me e mi saluta, <<ci vediamo domani, ciao>> dice abbracciandomi; <<ciao>> dico ricambiando l'abbraccio, però non fin da subito dato che non me lo aspettavo; salgo in macchina partendo e lui entra in casa.
Sono appena arrivata a casa, appena entro vado in camera a farmi la doccia, mi vesto mettendomi il pigiama, faccio skincare, mi sistemo i capelli, metto un po' in ordine e vado a dormire.

Spazio autrice:
Ecco un nuovo capitolo, scusate ancora per la modifica solo che avevo problemi a continuare la storia se facevo andare le cose in quel modo come vi ho già spiegato all'inizo. Comunque, questo capitolo è la prima vera e propria conversazione tra Melissa e João. Cosa succederà nei prossimi capitoli? Chi lo sa, non resta che aspettare.

my salvation and my happiness||João Félix Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora