Capitolo 3

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Mi sveglio finalmente con 10 sveglie rimandate solo che il mio non é un risveglio tranquillo.<<Merda sono le 10.00 alle 10.30 devo essere in palestra.

NON CE LA FARÒ MAI!>>esclamo dopo essere saltata giù dal letto. Meno male che ieri sera mi ero preparata i vestiti.
Alle 10.25 esco da casa,mio padre é già a lavoro <<ma chi lavora il sabato?!>>penso tra me e me. Prendo il motore e mi dirigo in palestra ai miei allenamenti di pallavolo.
Da quando mia madre è morta ho smesso di danzare e quindi anche di frequentare le lezioni.Meno male che col motore posso sorpassare così nel giro di 7 minuti dovrei arrivare.

Arrivo e sono le 10.37 meno male che il coach non è ancora arrivato perché se no mi avrebbe cazziato e oggi non sono dell'umore giusto.
Questa uscita di stasera so già che mi metterà a disagio ,non esco con più di una persona da tanto,e se facessi la mia risata nervosa?,se mi prenderebbero per il culo?E se...
A riportarmi alla realtà é il coach che è arrivato alle 10.40 wow 10 minuti di ritardo,caspita mi sa che il coach perde colpi.

<<Forza iniziamo che abbiamo perso troppo tempo,facciamo un'amichevole,fate voi le squadre basta che vi sbrigate entro 2 minuti>> tutte anniuiamo,facciamo le squadre e giochiamo.

Alle 12.45 finiamo più tardi del solito,mi cambio metto la mia solita tuta post-allenamento e vedo 5 chiamate perse da mio padre. Penserà che sono morta forse? Lo chiamo e lo riassicuro,prendo il motore e vado a casa.

Appena arrivo c'è una sorpresa ad aspettarmi i miei nonni;nonna Lella e nonno Peppe, i genitore di mia madre.
<<Signorina quanto sei cresciuta>>mi dice accogliendomi a braccia aperte mia nonna;sono felice di vederli.
<<È pronto>>urla mio padre,sempre con il suo tono squillante,penso che se partecipasse a una gara, a chi urla di più, di sicuro vincerebbe.
In realtà non avevo molta fame ma,non voglio che la nonna mi rifili sempre la stessa storia "Devi mangiare,non sei mica malata"-e cose anche peggiori-.

Finiamo di pranzare,e i miei nonni dopo mezz'ora se ne vanno e io aiuto mio padre. Poi mi butto sul divano e mi risveglio 4 ore dopo.

Trenta giorni con te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora