Capitolo 10

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Cala il silenzio. Cazzo, Julie ha sganciato una bomba.
Dopo un minuto di silenzio per lo schok,qualcuno si decide a parlare<<Ma è meraviglioso!!>>esclama la signora Walter abbracciando e facendole gli auguri; tutti fanno lo stesso tranne io.

Io rimango paralizzata dalla notizia,non riesco a dire niente,sono felice per loro ma sono molto sconvolta e non riesco a dire nulla. Li osservo immobbile,mentre tutti gli fanno gli auguri.
Mi alzo da tavola senza dire nulla <<Ally dove vai?>>mi chiede mio padre preoccupato <<devo prendere un po d'aria>>rispondo io,mio padre fa cenno di seguirmi ma Julie lo blocca con una mano <<dalle tempo>>dice.

Apro la porta di casa e percorro il vialetto. Osservo i fiori e appena vedo i suoi,mi commuovo ed alzo gli occhi al cielo per parlare con mia madre. Come ai vecchi tempi,per capirci bastava uno sguardo.

Cammino,cammino e cammino.
Non so bene dove sto andando ma so soltanto che devo correre e schiarirmi le idee.Qualche lacrima mi scende giù e mi appoggio in un albero di ciliegio,e rimango a fissare i fiori,mi ha sempre affascinato questo albero

A un certo punto vedo un'ombra in lontananza,e mi allontano e appena vedo un cespuglio e mi ci butto dentro, e appena la persona si avvicina mi rendo conto che è uno che proviene dalla casa.
<<È il ragazzo con cui mi sono scontrata>> dico tra me e me,mentre vedo che lui si gira in torno <<Ahi,ahi!>>escalmo,sono dentro a un cespuglio e i rametti mi pungono,si gira verso di me,<<Cazzo non dovevo urlare>>penso tra me e me.

<<Che cazzo ci fai dentro un cespuglio?!>>mi chiede lui <<che cazzo ci fai tu qui?>>domando iocercando di uscire dal cespuglio,senza rispondere alla sua domanda,<<mi ha mandato mia madre>>spiega lui <<perfetto ora che mi hai visto te ne puoi pure andare,non mi serve un baby-sitter >>replico io secca mentre esco dal cespuglio,cerco di togliermi tutti i rametti che ho addosso.

<<Ne hai un'altro anche qui>>dice lui,prendendo il rametto che era incastrato nei miei capelli e lo butta a terra,siamo molto vicini,e ora noto molto di più le sue lentiggini e mi guarda dritto negli occhi,<<perché sei scappata?>>mi chiede lui,giustamente <<beh sono rimasta spiazzata dalla notizia e avevo bisogno di un pò d'aria>>rispondo <<beh ti capisco,anche io sono rimasto sconvolto,ma sono felice per loro>> <<Ma anche io sono felice per loro,solo che...ho bisogno di tempo,per te è diverso>>replico io,quasi che mi mancano le parole,non riesco a descrivere come mi sento.

<<perché?>>chiede lui,io faccio per aprire bocca ma la richiudo subito dopo,non voglio che sappia tutta la mia storia,lo conosco a malapena e già che ci sto parlando è tanto.

<<Bene ora che mi hai trovata puoi andare a dire che sono viva e lasciarmi qui da sola con i miei pensieri>>dico interrompendo il silenzio che si era creato.

<<Tu vieni con me>>,<<perché dovrei?e poi non capisco il perché sei venuto qui sotto suggerimento di tua madre,non mi conosci neanche>> replico io <<oh sì che ti conosco,tu sei quel tipo di ragazza cazzuta che non accetta aiuto da nessuno,e io non sbaglio mai>>dice lui avvicinandosi a me,appena sento quelle parole mi incazzo di brutto,odio quando le persone pensano di conoscermi <<notizia del giorno ti sbagli.TU NON SAI NIENTE DI ME>>dico passando da un tono scherzoso a incazzato.

<<Calma ragazzina, non ho tempo da perdere tanto meno con te quindi rientra in quella fottuta casa o sarò costretto a trascinarti con la forza>>dice lui sfidandomi ha l'aria distrafottente lo odio,<<perché tanto non te ne importa nulla di me>>sbuffo io<<a me no ma a mia madre si,e se tu non entri in quella cazzo di casa,mi toccherà sentire mia madre>>dice avvicinandosi <<o hai paura della mammina?>>dico<<bene lhai voluto tu>>dice lui.

Trenta giorni con te Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora