Amore puro

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JEN

Erano passati alcuni giorni, forse una settimana, e io e Calum non ci eravamo più parlati.
Eravamo entrambi arrabbiati e delusi dell'altro ma forse tutta quest'agitazione era causata dal fatto che di lì a pochi mesi ci saremmo dovuti dividere e affrontare il nostro futuro da soli.

Vivevo ancora a casa di Michael ma sul mio letto c'era un borsone vuoto pronto per essere riempito.
Avevo molta roba da portare con me nel mio nuovo college, così avevo deciso di fare un salto nella scuola visitando il campus e lasciando intanto alcune mie cose così ad agosto, quando avrei fatto il trasloco definitivo, avrei portato con me poche cose.

Tirai fuori dall'armadio alcuni vestiti che non mi servivano in quel periodo, li piegai e li sistemai ordinatamente nel borsone.
Stavo chiudendo la zip quando suonarono alla porta e sentii Michael andare ad aprire.
Il cd Nevermind girava nel mio stereo e dalle casse usciva la voce di Kurt accompagnata dagli strumenti, impedendomi di sentire ciò che avveniva nell'altra stanza, ma poco mi importava.

Chiusi definitivamente il borsone e me lo misi sulle spalle, ma quando mi voltai trovai Calum sulla porta di camera mia.
Aveva le braccia incrociate e la testa leggermente piegata.
I suoi occhi passavo dal mio viso al borsone nero.

-Dove vai?- mi chiese piano.

Mi tolsi il borsone dalla spalla appoggiandolo sul pavimento per poi andare a spegnere lo stereo.

-Volevo portare alcune mio cose già nel mio dormitorio.- risposi vaga.

Mi aspettavo una reazione negativa da parte sua e invece lo vidi prendere un respiro profondo e avvicinarsi a me abbracciandomi delicatamente i fianchi.
La sua testa era appoggiata sulla mia spalla.

-Ti va invece di venire con me da qualche parte?-

Non sentendomi parlare alzò la testa e mi guardò negli occhi.

-Tranquilla, non voglio convincerti a venire con me in Spagna.- disse sorridendo -Voglio solo stare un po' con te prima di partire.-

Annuii piano e lo presi per mano.

Salutammo Michael e uscimmo di casa, davanti alla porta era parcheggiata la sua inconfondibile moto nera.

Mi portava sempre ovunque con quella moto: a scuola, al mare o semplicemente facevamo dei giri per la città. Sapeva quanto mi piaceva essere caricata su quella moto, mi piaceva l'aria nei capelli e il fatto di essergli così vicina.

Quella volta, invece, mi portò in un parco.
Parcheggiò la moto e mi prese per mano conducendomi verso un albero dove sotto era stato allestito un piccolo picnic.

-So quanto volessi fare un picnic da piccola, così ho deciso di accontentarti.- mi sorrise il moro stringendo la mia mano.

Ci sedemmo sul telo e lui tirò fuori dal cesto alcuni panini, del the freddo e anche della frutta.

-Grazie Calum, per tutto.- gli presi la mano e lo baciai.
Le sue braccia strinsero la mia vita e quando ci lasciammo appoggiammo le nostre fronti l'una contro l'altra.
Avevamo gli occhi chiusi e i nostri respiri andavano a tempo.
C'era silenzio tra di noi fino a quando ridacchiai.

-Che c'è?- mi chiese Calum quando fummo completamente staccati.

-Stavo pensando.-

-A cosa?- mi incalzò.

Presi un respiro profondo -A tutto questo anno, a quanto sia stato strambo e a quanto le cose siano cambiate.- mi misi una ciocca di capelli dietro all'orecchio mentre Calum mi guardava -Pensavo anche a Luke.-

Chance or fate? || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora