JEN
-Ti prego, fai qualcosa.- mi supplicò mia madre -Metti in ordine la stanza, vai a farti un giro. Fai qualcosa.-
Era appoggiata al muro della mia momentanea camera visto che di lì a una settimana mi sarei trasferita nella nuova università che avevo trovato vicino a Londra.
Effettivamente da quando mi ero trasferita con lei in Inghilterra non mi ero alzata dal letto.
Le mie valigie erano ancora fatte sul pavimento, tiravo solo fuori di tanto in tanto qualche vestito o qualche oggetto utile.-Non ho voglia.- mugugnai continuando a guardare il soffitto mentre la pioggia batteva contro la finestra.
Sentii mia madre sbuffare.
-Jen, mi dici che succede?--Niente, solo non voglio uscire!- scattai tirandomi su dal letto restando a sedere.
Gli occhi di mia madre si addolcirono e si avvicinò piano al mio letto sedendosi su una parte del materasso.
-Jen.- pronunciò il mio nome come se fossi colpevole di qualcosa.
Quella volta fui io a sbuffare.
-È solo che è già da alcune settimane che me ne sono andata ed è già tutto cambiato.- cominciai a parlare come se fossi un fiume in piena -So che questo era il motivo per cui sono scappata, ma adesso credo di averlo perso per sempre. Me ne sono andata senza dirgli niente, senza lasciarsi neanche un biglietto o un messaggio e penso che mi odi per questo. Ma lui deve inseguire ciò che ha sempre sognato e non stare dietro a me, non è giusto per lui.- mi spostai i capelli dalla fronte -E anche se questa è la cosa giusta muoio dentro ogni notte che trascorro da sola pensando che anche lui lo è e l'unica cosa che vorrei è essere con lui.-
I miei occhi luccicavano a causa delle lacrime che minacciavano di scivolare sulle mie guance.-Quindi vuoi tornare in Australia?- mi chiese con dolcezza mia madre mettendomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
Scossi la testa.
-No, non avrebbe neanche senso visto che fra qualche giorno dovrebbe trasferirsi in Spagna.--E tu non vuoi andare con lui.- affermò mia madre.
-Non me la sento, ma non per questo lui dovrebbe abbandonare il suo sogno.-
-Sei coraggiosa.- mi bisbigliò mia madre prima di lasciare la mia camera.
Io non ero coraggiosa, o almeno non mi sentivo tale.
CALUM
-Hai preso il passaporto?- mi chiese di nuovo mia madre mentre salivo in macchina nel posto del passeggero.
-Si.- risposi stanco dalle sue domande.
-Hai preso anche i fogli dell'iscrizione?-
-Si, mamma. Ho preso tutto!- dissi esasperato -Ora puoi, per favore, guidare fino all'aeroporto senza farmi domande?- chiusi gli occhi mentre appoggiai la mia testa sul sedile.
-Ok.- la sentii dire -Quindi non ti devo neanche dire che hai lasciato il tuo borsone davanti alla porta d'ingresso?-
Appena sentii quelle parole mi rizzai sul sedile e vidi fuori dal finestrino il mio borsone nero appoggiato sugli scalini.
-Cazzo.- bisbigliai mentre scendevo dalla macchina e correvo a recuperare il borsone per poi metterlo sui sedili posteriori.-Grazie.- dissi a mia madre appena partì.
-Stai calmo, Calum.- cercò di tranquillizzarmi.
-Sono calmo.- mentii sfregando le mie mani sudate sui miei jeans scuri.
-Stai pensando a Jen?- a quella domanda mi voltai verso il finestrino e guardai Sidney scorrermi sotto ai piedi.
Non so per quanto tempo fissai il paesaggio e non so dopo quanto tempo le risposi.-Spero ancora di trovarla all'aeroporto a Madrid.-
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-Mi mancherai.- disse mia madre tra le lacrime mentre mi abbracciava.
-Anche tu.- la strinsi forte -Cercherò di essere a casa per Natale.- le sorrisi quando la lasciai.
In quel momento annunciarono che era possibile imbarcarsi sul mio aereo diretto a Madrid.
-Devo andare.- dissi abbracciando velocemente mia madre e dirigendomi con le valigie verso il mio aereo.
Verso il mio futuro.SPAZIO ME
Questo è l'ultimo capitolo della storia😭
Cercherò di pubblicare l'epilogo in questi giorni così da non farvi aspettare troppo.Vi saprò dire anche del sequel appena prenderò una decisione
Grazie di tutto😘
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Chance or fate? || Calum Hood
Fiksi PenggemarCaso o destino? Sono convinta che tutta la nostra esistenza sia stata decisa da un qualcosa o qualcuno più potente di noi. Ci fanno credere di essere davvero liberi a questo mondo, ma la realtà è che siamo solo delle marionette che aspettano solo c...