Math test

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Io e Calum entrammo in classe con qualche minuto di ritardo, ma fortunatamente la prof di matematica non c'era ancora.

Mi andai a sedere in ultima fila vicino alla finestra e Calum di fianco a me.

Per essere l'inizio di ottobre era una giornata fin troppo soleggiata. Fuori tirava un leggero venticello che cominciava a staccare le foglie arancioni e deboli dai rami.

Sussultai quando sentii una mano calda toccare la mia e quando mi accorsi che era di Calum la tolsi subito.

Rimase un po' spaesato dal mio gesto, ma iniziò comunque a parlare.

-Devo dirti una cosa.- iniziò.

Era molto serio e non facevo altro che pensare alle parole di Ashton. In quel momento, per mia fortuna, entrò la prof di matematica.

-Buongiorno ragazzi. Ho portato le verifiche.- disse con tono serio.

Dalla classe si alzò un lamento.

-Allora, ti stavo dicendo che..- bisbigliò Calum ma non riuscì a continuare perché la voce della prof lo richiamò.

-Signorino Hood, non le conviene parlare con la sua compagna di banco, visto come è andata la verifica. Ah, e dal prossimo test che faremo, lui e la signorina Moore starete a distanza di sicurezza.-

Calum abbassò la testa.

-Sono nella merda.- bisbigliò facendomi ridere, ma mi tappai subito la bocca.

La prof passò tra i banchi consegnando le verifiche. Quando arrivò a noi due buttò la verifica di Cal con disprezzo sul suo banco mente mi consegnò la mia normalmente.

-Come è andata?- gli bisbigliai.

Si girò con una faccia disperata.

-Uno. E adesso come lo recupero?- poggiò la testa sul banco e iniziò a sbatterla con usta.

-Fossi in lei, Hood, la sbatterei più forte per vedere se si muove qualcosa.- intervenne la prof vedendo la reazione del mio amico.

Quanto mi stava sui coglioni.

La lezione andò avanti normalmente e quando la prof si girò verso la lavagna, Calum mi guardò e mi bisbigliò.

-Te lo scrivo su un foglio.-

Strappo un pezzo di carta e iniziò a scriverci sopra qualcosa.

Quando ebbe finito lo piegò e me lo porse.

Le parole di Ashton mi giravano ancora in mente e non riuscivo a togliermele. Ero spaventata, avevo paura di quello che ci fosse scritto sul foglio.

Così, quando me lo passò, io glielo spinsi verso il suo banco.

Calum mi guardò corrucciato, per poi spingermelo di nuovo verso il mio.

Continuammo così per un po', fino a quando Calum prese in mano il foglietto ancora piegato e lo avvicinò al mio viso.

-Leggilo.- mi ordinò.

In quel momento feci la cosa che mi sembrò più logica: presi il foglietto e lo buttai giù dalla finestra.

-Ma che ti prende?- alzò un po' troppo la voce.

-Hood, Moore, mi avete stancato. Se dovete fare i fidanzatini fateli fuori da scuola o per lo meno fuori dalla mia classe. Ora dividetevi.-

Ecco, ci mancava solo lei.

Calum prese il banco e si distanziò da me. Per il resto della lezione non parlammo più, ma beccai più volte Calum fissarmi incazzato.

Chance or fate? || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora