The note

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JEN

Calum iniziò a spiegare cosa fosse il Mood ma non riuscì neanche a finire la prima frase che un urlo sovrastò tutte le voci della mensa.

-BATTAGLIA COL CIBOO.-

Cercai gli occhi della persona che aveva urlato ma non li trovai. In compenso trovai quelli di Calum che mi stavano urlando 'CORRI' e così feci. Iniziai a correre cercando di evitare il cibo che veniva lanciato. Dietro di me Calum, Ashton e Luke stavano facendo lo stesso. Eravamo quasi davanti alla porta della mensa, quando sentii degli spaghetti fra i miei capelli. Mi bloccai di scatto e con occhi di fuoco cercai l'artefice di quel lancio. Mi voltai e vidi un ragazzo di quarta che se la rideva coi suoi amici, così, senza pensarci, lo raggiunsi e strinsi il colletto della sua maglia nei miei pugni avvicinando la sua faccia alla mia.

-Sei stato tu?- dissi cercando di intimorirlo e ci riuscii.

-A-a fare cosa?- balbettò.

-A tirarmi gli spaghetti.-

-No, giuro. Non sono stato io.-

Delle risate richiamarono la mia attenzione, facendomi voltare la testa dalla loro parte. Vidi Ashton, Calum e Luke che ridevano come dei pazzi guardandomi e capii.

-Siete stati voi?!- lasciai la maglia del ragazzo cominciando ad avviarmi verso i miei amici.

Appena finii di pronunciare la frase, Luke e Ashton indicarono Calum. Ovviamente.

-Oh, andiamo ragazzi.- si lamentò Cal cercando poi di farmi calmare -Hey, Jen. Lo sai che ti voglio bene? E poi gli spaghetti sono il tuo piatto preferito.- disse rimettendosi a ridere.

Nel frattempo ci volava addosso del cibo da tutte le parti.

Notai un vassoio vicino a me su cui c'era un dolce non molto commestibile della mensa con della glassa sopra.

-Ti fa ridere, Cal?- gli chiesi prendendo il dolce in mano.

Non gli diedi neanche il tempo di rispondere che glielo spiaccicai in faccia, sporcandogliela di glassa alla fragola.

Adesso era ufficialmente guerra.

Noi quattro cominciammo a tirarci addosso tutto il cibo che ci capitava, fino a quando un urlo, molto più acuto di quello che aveva segnato l'inizio della guerra, la fece cessare.

Tutti ci girammo notando Lea che indossava una maglietta firmata bianca con una grossa macchia di ketchup sulla sua pancia.

Tutti soffermarono il loro sguardo su Lea, ma il mio fu attirato dalla ragazza di fianco a lei. Aveva i capelli piastrati e almeno due chili di trucco sulla faccia. Per non parlare del reggiseno imbottito che usciva dalla scollatura della sua maglietta rosa. La fissai. Sembrava quasi..

-Agatha?- chiesi incredula.

Lei mi guardò notando tutto il cibo che avevo addosso.

-Che schifo.- disse con faccia disgustata riferendosi al pranzo che stavo praticamente indossando.

-Stavo per dire la stessa cosa.- dissi riferendomi a come era diventata. -Che ti è successo?-

-Ho capito a chi importa davvero di me.- disse semplicemente.

-Stai parlando di Lea e della sua amica?- ero sempre più incredula mentre lei annuiva -E c'era bisogno di vestirsi da troia per fare questo annuncio?-

-Io ho un nome.- disse l'amica di Lea ignorando l'ultima mia frase.

-Che nessuno si ricorda.- dissi poco prima di sentire un sussurro al mio orecchio.

Chance or fate? || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora