Andrà tutto bene

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JEN

Secondi.
Minuti.
Ore.
Giorni.
Settimane.

Era passato troppo tempo dall'ultima volta che parlai con Luke, dalla sera del temporale.

Quando mi vedeva nei corridoi mi evitava, non rispondeva alle mie chiamate e ai miei messaggi. Una volta ha pure chiesto a sua madre di fingere di non essere in casa quando suonai alla sua porta.

Si comportava così soltanto per un po' di gelosia?
Avevo provato a chiarirgli in mille modi che tra me e Calum c'era solo amicizia, quella che ci aveva accompagnati fin da piccoli.
Ma lui non mi credeva, non si fidava.
E io ero stanca delle persone che non si fidavano di me nonostante tutto quello che facevo per loro.

A Luke andava bene il litigio tra me e Calum perché ci aveva allontanati e lui era l'unico ragazzo che mi stava accanto.
A parte Michael, non è mai stato geloso di lui.
Ma io e Calum avevamo chiarito e doveva accettare anche la sua presenza, che gli andasse bene o meno.

Il ballo si stava avvicinando. Lo sognavo da quando ero piccola; mi immaginano di attivare alla location su una macchina nera con un vestito bordeaux stretto in vita e le maniche ricamate, il dj che metteva le mie canzoni preferite e io che ballavo col ragazzo che amavo, per poi baciarlo.

Ma proprio in quel periodo capii che i miei sogni stavano per essere infranti.
Il ragazzo che amavo mi ignorava e rischiavo di andare al ballo da sola.
Ma di sicuro al ballo da sola non ci sarei mai andata, così capii che probabilmente quella sera l'avrei passata in casa a studiare mentre Agatha si divertiva e baciava Calum.
Dio che fastidio. Non capivo ancora come Calum potesse stare con una tipa così e più di tutti non capivo come facevo a considerarla anche solo una mia amica.

______________

L'ora di inglese finì e portai il mio sedere fuori dall'aula.
Cercavo di passare tra la massa di studenti sudati che continuavano a spingere e dopo qualche minuto il mio naso diede un sospiro di sollievo quando finalmente trovai il mio armadietto abbandonando il gruppo di ragazzi.

Girai il lucchetto freddo cercando di inserire la combinazione giusta e quando ce la feci lo aprii.
Al suo interno c'erano alcuni libri e quaderni, mentre attaccate all'anta c'erano delle foto: quella fatta con Calum ubriaco che dormiva, quella fatta nella notte in cui eravamo scappati, una foto mia e di Calum qualche anno prima nel giardino di casa sua e di fianco c'era una foto mia e di Luke dove lui mi abbracciava da dietro e il vento ci spettinava i capelli.

Fissai quella foto per un po', quando si stacco dalla superficie di metallo e svolazzò sul pavimento sporco del corridoio.
Mi piegai subito per raccoglierla e me la rigirai tra le mani per un po', fino a quando la voce di Lea mi distrasse dai miei pensieri.

-Jen.- mi corse incontro abbracciandomi.

-Hey, Lea.- ricambiai l'abbraccio un po' a disagio, da quando si era fidanzata con Michael eravamo diventate amiche, ma non così tanto -Come va con Michael?- le chiesi sciogliendo l'abbraccio per poi buttare nel mio armadietto la foto.

-Tutto bene. E tu con Luke? Avete parlato?- scossi la testa abbassando lo sguardo.

Tenni gli occhi bassi quando la sua mano si appoggiò sulla mia spalla.

-Forse è arrivato il momento.- disse facendomi girare e trovandomi faccia a faccia con Luke.

-Io me ne vado.- mi disse Lea sparendo tra gli studenti.

-Ciao.- gli dissi piano senza togliere lo sguardo dai suoi occhi.

-Dobbiamo parlare.- mi disse serio.

Chance or fate? || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora