Capitolo 16

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Siamo ancora sul piano, uno stretto all'altro. Non voglio sciogliere questo abbraccio "hai freddo?" chiedo sentendo Elisa tremare "un pò ma non importa" dice sorridendo "tieniti stretta a me" le dico io portandola con me sul divano "cosi va meglio" affermo prendendo la coperta vicino a  me e mettendola su di noi. Accarezzo i suoi capelli e la guardo sorridere "chi lo avrebbe mai detto" dice ridendo "a che pensi?" "penso alle prime sere a Londra..."

inizio flashback

Mi sveglio con un mal di testa assurdo. Ho bevuto un pò troppo ieri sera, mi ricordo solo che sono arrivato in camera con Elisa. Mi accorgo che entrambi ci siamo addormentati senza infilarci sotto le lenzuola. Elisa ha ancora le scarpe addosso. Mi alzo per andare a prendere qualcosa per far passare questa emicrania e lascio una pasticca anche sul comodino vicino a lei insieme a un bicchiere d'acqua. La guardo dormire con la bocca socchiusa ed è proprio buffa. Vado a fare una doccia lasciandola ancora nel mondo dei sogni. Quando esco dal bagno mi siedo sul divano poco lontano dal letto "oi Adrià che succede?" rispondo subito al mio amico "no no sto in camera, vado dopo a fa un giro, mi sa che ieri ho bevuto un po troppo" dico ridendo "ti chiamo dopo cosi mi dici tutto" chiudo la chiamata e vedo Elisa stropicciarsi gli occhi e guardarmi sorpresa "com'è che sto in camera tua?" mi chiede sedendosi "oh cazzo mi esplode la testa" "prendi quella pasticca sul comodino, fidati" dico sorridendo "grazie". Per una buona mezz'ora se ne resta seduta a letto, poi la vedo correre in bagno e sento che sta vomitando "oh, tutto ok?" mi avvicino tenendole indietro i capelli "direi di no" mi risponde continuando a vomitare "puoi usci ti prego " "ma non ci penso proprio..." dico prendendo dalla mia borsa delle medicine qualcosa "me sa che te serve questa" ammetto ridendo "ma che hai na farmacia?" sorride vedendo quante cose mi sono portato "non si sa mai" non le spiego che sono ipocondriaco, non mi sembra il momento.

Siamo seduti sul divano a parlare "scusa per prima" "Elisa ma che te scusi...stai meglio?" "decisamente..." "allora possiamo fa colazione se vuoi" "Niccolò meglio se vado a casa adesso, le mie amiche mi hanno chiamata venti volte" "va bene, ci vediamo" dico accompagnandola alla porta "me lo dai..." dice lei, io le dò un bacio a stampo "veramente volevo il tuo numero" dice lei arrossendo "scusa..." prendo il suo telefono in mano e mi memorizzo NIC. "ciao Elisa" dico lasciandola andare via.

fine flashback

"Cazzo devi chiamare Adriano..." mi dice Elisa "può aspettare"... "dai Niccolò...tu chiami lui io vado a fare una doccia e vado all'università a ritirare le ultime carte "sei sicura?" chiedo. Non voglio trascurare lei per la musica, devo trovare un equilibrio "sicurissima" mi dice stampandomi un bacio sulle labbra prima di alzarsi avvolta nella coperta "vabbeh se proprio me voi fa ammalà poi me curi te eh" dico ridendo "sia mai...ipocondriaco come sei m'ammazzi" dice lanciandomi la coperta e andando verso il bagno. Chiamo Adriano e appena Elisa è pronta la accompagno all'università "Adri mi aspetta a dieci minuti da qua, quando hai finito se vuoi chiama e raggiungici" dico sorridendo "Niccolò Moriconi prenditi i tuoi spazi su" risponde lei ridendo "dici che so troppo appiccicoso?" chiedo un pò stranito "a me va pure bene ma stai tranquillo, non mi stai togliendo niente. Spazio mio e spazio tuo...basta parlarsi chiaro subito" annuisco alla sua affermazione prima di farle una domanda " allora esci con me stasera?" Elisa conferma l'appuntamento " allora passo a prenderti alle 20..." dico lasciandole un bacio a stampo prima che scenda dall'auto.

Forse ha ragione Elisa, devo ancora capire come gestire questo mio nuovo "mondo". Entro nel locale dove Adriano mi sta aspettando e gli racconto perchè l'ho mandato via "quindi è una cosa seria..." dice guardandomi "tu che dici?" chiedo ridendo "e quando me la fai conoscere? " tentenno un pò, vorrei chiedere prima a lei cosa ne pensa "con calma" dico cambiando discorso. Sto pensando a come staccarmi dalla mia etichetta discografica e sembra che sia arrivato il momento giusto. Nulla accade per caso, nessuno entra nelle nostre vite senza un piano preciso "dai Ni, mo te lascio andà da sta bionda" afferma il mio amico "no no tranquillo,  fino alle 18 so tutto tuo" dico facendolo ridere "allora ne approfitto! namo ar parchetto" saliamo in auto e ci dirigiamo dagli altri.

Appena parcheggio vedo Sofia in lontananza insieme agli altri "ciao ragà" dico sorridendo "Ni ma dov'eri sparito? tutto ok?" mi chiede "tutto a posto" rispondo chiudendo il discorso "Luna come sta?" ...come fa a non saperlo...lo hanno scritto ovunque "non lo so, non stiamo più assieme" affermo allontanandomi "allora erano veri quegli articoli" "Sofia" Adriano la chiama, deve aver capito che mi sto un pò scocciando "io sono qua se vuoi parlarne" mi dice abbracciandomi. Io mi scosto da lei "seriamente...non serve, sto bene adesso" dico andando ad appoggiarmi alla mia auto e lontano dal gruppo. Gabriele si avvicina "me sa che Sofia ce sperava" dice guardandomi "non si torna indietro Cocco, poi io ho altro a cui pensare " affermo "ah si, sicuro a quella che t'ha lasciato il marchio sul collo " dice ridendo "cazzo manco me so accorto" affermo arrossendo "eddai Ni che te vergogni" "è strano...sai che lei manco sapeva chi fossi?" dico sorridendo mentre ripenso al nostro primo incontro "ma zero?" scuoto la testa "zero proprio...era in quel posto perchè le sue amiche cercavano il loro cantante preferito...." scoppiamo a ridere "nun ce credo...sta cosa è davvero comica" "devo ave la calamita" affermo. Resto ancora a parlare con Gabriele poi mi accorgo che sono le 18 "ragà io devo andà mo...se sentimo" dico salutando tutti "Adrià resti qua o te porto a casa io?" chiedo "torno co Cocco tranquillo". Saluto tutti e vado verso casa. Al semaforo mi arriva un messaggio di Sofia "scusa". Una parola sola. "Non fa niente" rispondo subito. "non è vero...fa male" .Non so cosa risponderle, le parole sono sempre una lama a doppio taglio "ne parliamo un altro giorno". Chiudo qui e vado avanti per la mia strada pensando solo a stasera.

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