Capitolo 22

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Sto ancora pensando a quella giornata in cui abbiamo fatto l'amore in piscina a casa quando Gabriele mi chiama "ao Ni ma ndo stai co la testa?me voi sta a sentì!" afferma arrabbiato "me conosci, stavo perso nei miei pensieri" "ecco vedi de tornà n'attimo e vieni co me che ce sta la ragazza tua che nun sta bene" mi alzo spaventato e vado da Elisa "amò che c'hai?" chiedo vedendola bianca e vitrea. "e che ne so io Nicco" vedo Gabriele e Adriano agitarsi tanto quanto me quando sembra che non riesca a respirare "chiamate qualcuno cazzo" "Eli, sta calma ce sto qua io" dico tenendole la mano. Non la abbraccio, ho paura di togliere l'aria "non avere paura mo arriva qualcuno" lei non mi risponde, sembra che si stia addormentando "no no Eli nun dormì mo...sta co me" vedo in lontananza l'ambulanza arrivare e tiro un sospiro di sollievo.

Sono passate 6 ore, ho chiamato in ospedale ma non mi fanno sapere nulla. Inizia a mancarmi l'aria, so cosa sta succedendo...è un attacco di panico in piena regola. Bagno la fronte e i polsi ma non serve a molto. Mi appoggio al muro del terrazzo e resto seduto qui finchè non sento suonare il telefono "pronto?" dico senza guardare chi sta chiamando "pronto lei è Niccolò Moriconi? la sua ragazza è stata portata nel nostro ospedale stamattina, ci ha lasciato il suo numero prima di addormentarsi"... "si si so io ditemi qualcosa vi prego" sono preso di nuovo da un'ansia assurda. Cosa sta succedendo..." la chiamiamo per chiederle se può portare qualche cambio, purtroppo dovrà rimanere ricoverata non posso dirle altro" "posso..posso venì in ospedale? posso vederla? non potete dirmi nulla di più?" sono disperato "mi dispiace le regole sono ferree, quando arriverà consegnerà la borsa ai colleghi di reparto, ma non possiamo far entrare nessuno" "va bene, almeno potete dirmi come sta? non aveva neanche il telefono con sè" . Il medico con cui sto parlando mi spiega la situazione senza dirmi nulla di preciso, ma so che Elisa si riprenderà presto....lo so. Mi sento perso come non mi sono mai sentito prima. Mi alzo e preparo le sue cose avendo cura di mettere anche oggetti che le ricordino noi due, così non mi sentirà lontano. Prendo l'auto e arrivo fuori dall'ospedale, i ragazzi del reparto appena mi vedono mi fanno entrare "oddio ma non ce credo ce sta Ultimo" sento dire da alcuni infermieri che si stanno avvicinando "veramente so qua pe la mia ragazza ma se serve a da na mano vengo pure tutti i giorni...basta che me fate sta co lei" affermo ridendo "ma che stai a scherzà? se te bardi come noi poi sta pure tutto il giorno in reparto" dice un'infermiera ridendo "se me date un camice faccio pure e visite" scherzo io "no davero, nessuno sa di Elisa ma me lo potete fa sto favore? nun ve voio chiede troppo..." i ragazzi mi sorridono, mi portano tutto quello che dovrei indossare "La sua ragazza sta qua" mi dice un medico, probabilmente lo stesso con cui ho parlato al telefono "non avevo capito che Niccolò Moriconi e Ultimo fossero la stessa persona" ammette "non importa e comunque...non approfitto mai della mia fama per chiedere favori ma se davvero mi fate vedere Elisa vengo qua tutti i giorni" ed è vero, non ho mai usato il mio nome per chiedere niente. Queste regole però non aiuterebbero nemmeno la sua ripresa, lei oltre a me non ha più nessuno. "come sta? che è successo?" chiedo vedendola dormire "adesso è sotto antibiotico, può succedere in questi casi" "in che casi?" chiedo confuso "ok ok, vado per gradi. ci deve essere stato un aborto spontaneo qualche giorno fa, a volte però il corpo non si ripulisce da solo e deve aver intaccato il suo sistema immunitario provocando un'infezione..." non riesco ad aprire bocca se non per dire "aborto?" sto in piedi perchè sono appoggiato alla parete, altrimenti sarei crollato a terra "questo dicono gli esami, a questo punto credo di aver parlato pure troppo, vi lascio soli " afferma il medico uscendo dalla camera. Mi siedo sulla poltroncina vicino a lei e la guardo dormire. Appoggio una mano sulla sua pancia e dal mio viso scendono delle lacrime incontrollate. Non ci credo, non ci credo davvero. Un figlio, sarei stato padre. "hey" dico senza potermi asciugare il viso. Tra mascherina, quanti, camice...forse nemmeno se ne accorgerà "come stai?" domando sentendo che mi stringe la mano "che è successo?" chiede Elisa aprendo lentamente gli occhi"mi ricordo solo te che mi lasciavi caricare in ambulanza e poi il vuoto" non sa nulla "stai tranquilla starai meglio" dico "com'è che ti hanno fatto entrare?" "eh so raccomandato sai no.." affermo ridendo "posso girà tutto l'ospedale se vojo, basta che je faccio na cantata ogni tanto" concludo faccendola sorridere "non tutti so cosi fortunati come te eh.." accarezzo il suo viso dolcemente. Sento aprirsi la porta della camera "buongiorno, come si sente?" il medico si avvicina per sentire i battiti "sembra tutto nella norma ora" "ma che è successo?io ricordo solo che mi mancava l'aria" ammette Elisa, il medico mi guarda, annuisco "siamo colleghi quasi, non mi dilungherò molto ma vorrei essere il più delicato possibile... è sopraggiunta un'infezione a causa di un aborto spontaneo...si ricorda quando ha avuto l'ultimo ciclo?" Elisa non reagisce, ha gli occhi spalancati e mi sta stringendo la mano al punto tale da bloccarmi la circolazione "Eli" "n..non ci..no non ci credo" la vedo chiudere gli occhi e mi si spezza il cuore "Niccolò mi dispiace" "ma che stai a di Eli...mica è colpa tua" "ha ragione il suo fidanzato, i primi mesi può succedere, non sempre capitano le infezioni, quello è più raro ma è un'eventualità, penso che già lo sappia..." " 26 luglio...ultimo ciclo 26 luglio" Elisa non riesce a trattenere le lacrime "ok vi lascio ancora un pò soli però poi dovrei chiederle di andare, magari se vuole può tornare domani..." annuisco ringraziandolo "N..non pensavo di essere incinta" Elisa piange e io non so come calmarla "ma sarebbe stato bellissimo" dice singhiozzando "Eli te prego non fa cosi...starai meglio e tornerai a casa presto" dico carezzandole il viso "tu...tu lo avresti voluto?" questa domanda mi blocca...come può pensare che non sarei stato felice per una notizia del genere? da un amore nasce altro amore..."Elisa te stai male, te s'è alzata la febbre? un nanerottolo mio e tuo? e chi m'avrebbe trattenuto dall'urlarlo al mondo?" dico vedendola sorridere "peccato che nessuno sappia ancora di noi" dice lei "questo perchè me lo hai chiesto te, quando esco da sto posto lo sapranno tutti" affermo "Niccolò" "Niccolò niente, posso di al mondo intero che sono felice e che te sei la donna della mia vita?o devo ancora nasconderti? " chiedo alzando un po la voce "Niccolò...scusa hai ragione, hai ragione su tutto" vorrebbe mettersi seduta per abbracciarmi ma non riesce ad alzarsi "t'abbraccio io...nun fa sforzi...e aspetto che tu esca da qui per urlare insieme a te quanto ci amiamo".

Quando esco dall'ospedale e mi ritrovo solo in questa strada vuota e silenziosa scoppio a piangere appoggiandomi alla mia auto. Un figlio...un figlio che non conosceremo mai...un figlio "ho paura di volere un figlio troppo presto, oppure che arrivi ma quando sono vecchio...che io sia diventato un altro nel frattempo" parole che escono mentre guido verso casa cercando conforto nella mia musica che sembra possa salvarmi dal dolore che sto provando ora.

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