1

558 1 0
                                    

Se l'infinito é qualcosa di intangibile, guardare una pianura estendersi per chilometri e chilometri perdendosi nell'orizzonte lo rende come qualcosa di reale e avvicinabile. Nessun rilievo orografico, nessun riferimento di posizione, ma solo praterie gettarsi sulla grande terra di Hetretat nella quale cielo e terra finiscono inevitabilmente per confondersi nelle sue lunghe notti. Da essa non possono che nascere due reazioni umane dicotomiche a tale vastitá, ma entrambe complementari: la sublimazione di fronte a quella natura che pare ipertrofizzare il desiderio di libertá o un'isteria dovuta a quell'ombrosa sensazione di perdizione e vulnerabilitá, quest'ultima tipica in coloro che ricercano riparo o un punto dove rifugiarsi da qualcosa ma per la quale finiscono per arrendersi incapaci di ció 

Il battaglione  A5 dell'esercito degli Alleati si trovó nella medesima situazione di vulnerabilitá e per la quale furono richiesti 2 mesi per la conquista e assestamento dei soldati della landa Nord, considerando le difficoltá tattiche del territorio. Uno strappo significativo se considerata la ricalibrazione delle zone contese e occupate tra Alleati e nazisti; quest'ultimi risidevano nella Landa Sud all'incirca, sebbene non si potesse dire con certezza il punto esatto in cui si trovassero: procedere avanti avrebbe significato camminare alla cieca verso il nemico  e senza dei vantaggi strutturali del territorio sarebbe stato ancor piú difficile sviluppare una tattica d'azione. 
Nelle ultime tre settimane il battaglione con i suoi 600 uomini era stato costretto ad appostarsi in accampamenti per evitare qualunque passo falso che li avrebbe condotti allo sfacelo totale, sebbene non giungessero aiuti o informazioni riguardo allo svolgimento della guerra da parte degli altri reggimenti. Solo una lettera del battaglione appostato a Ovest aveva confermato la presenza di una barriera nemica distante da loro qualche chilometro, per quanto le dimensioni di essa fossero rimaste ignare, concordando dunque la vigente situazione di stallo. 

Per alleviare la tensione e colmare quell'attesa i soldati erano soliti riunirsi e parlare delle loro vite prima della guerra, raccontandosi di come amassero le macchine, la birra e soprattutto le donne:
-mi basterebbe sentire il profumo di una donna per scordarmi di questo letamaio- disse Peter Lupin, seduto sul prato e masticando un filo d'erba:
-sai almeno come sono fatte le donne?- domandó Adam Sprouse, generando una risata di gruppo:
-certo che si ; ne ho toccata qualcuna a differenza tua- 
-mentre sogni magari-
- no, idiota. Ero sempre circondato da donne prima di trovarmi qui. Diamine che bei tempi-
-Le tue cugine non contanto Lupin, a meno che tu non abbia strane deviazioni- 
-fanculo Sprouse- Peter distolse lo sguardo, cadendogli gli occhi sul ragazzo steso come lui sull'erba, apparentemente distratto dalla loro conversazione:
-e tu, Turner?-
-cosa?- William Turner, soldato di 25 anni, era concetrato a osservare il cielo, pesando a come sarebbe stato se avesse potuto guardarsi dall'alto, lontano da tutto e tutti. Gli occhi marroni si persero in quella tersitudine finché non volse lo sguardo verso Peter:
- hai mai toccato una donna o sei ancora un verginello?- 
-che domande fai pure te? é ovvio che non gli interessano affatto- continuó Adam: - non l'ho mai sentito parlare di donne da quando siamo qui-
- pff, voi invece siete maniaci del sesso- aggiunse un soldato lí presente dalle vesti cadergli morbidamente per la troppa magrezza. William rimase un attimo in silenzio, destando inevitabilmente la curiositá dei presenti, al che egli disse:
-non sono un verginello come te, Adam,  che pensa al sesso come un adolescente ormonato- quest'ultimo si irritó della sua sfacciataggine e per la risata che ne seguí, come se gli altri compagni approvassero della sua affermazione:
-cos'é Adam, non dici niente?- disse Peter divertito. Adam guardó William che fu imperterrito e d'un tratto non ebbe piú la vena di scherzare.
-taci tu. Tra tutti voi sono l'ultimo a dover essere chiamato cosí. E poi Turner, toglimi la curiositá,  hai portato a letto una donna o ti sei fatto portare a letto?-
- vedo che hai interesse dei cazzi altrui- disse William, al che si alzó, stanco giá di stare lí:- sei interessato a me, Sprouse? vuoi qualche lezione su come rimorchiare?-
-non mi becco nulla da uno come te-
-poresti apprendere molto, sai- disse con ironia William
-non mi interessano i consigi di un deviato- I due si guardarono pericolosamente, pronti a passare dagli insulti ai pugni, per quanto sapessero che scatenare litigate era oggetto di punizioni come spostare gli escrementi dall'accampamento o fare di fila turni di notte, sebbene sul momento non si pensasse mai alle conseguenze. 
-Dai Adam, vedi di calmarti se non vuoi finire nei guai- disse Peter, il quale fu meno rilassato di prima, per quanto cercasse di nasconderlo; di certo egli non voleva essere coinvolto in alcun lite qualora si fosse verificata e Adam Sprouse era riconosciuto per il suo temperamento impetuoso. 
William fu a pochi passi passi di distanza, scrutando l'altro con distacco:
- dovresti accettare piú consigli dagli altri, ti servirebbero- fu per andarsene se nonché Adam aggiunse:
-i consigli di una fighetta mi porterebbero sicuro alla morte- William contorse un poco il viso, stizzito da come lo avesse appellato:
-che cazzo hai detto?- si avvicinó a Sprouse afferrandogli un tralcio della divisa, mentre questi rimase fermo e a testa alta,   convinto di quanto detto e senza paura di fronteggiare William, mentre gli altri soldati parvero turbati di come la discussione stesse prendendo piega:
-Turner lascia perdere- disse Peter:- torna a guardare il cielo, di certo quello non ti creerá problemi- in quel momento sopraggiunse il sottotenente Henry Miller, uomo di 28 anni  succeduto al precedente tenente Smith morto 3 mesi prima, piú alto della media dei soldati e dal volto definito rafforzargli lo sguardo autorevole e penetrante:
-che succede qui?- la sua presenza si distinguiva nettamente dagli atri per fisicitá e il distintivo a due stelle cucito sulla sua divisa, lasciando gli altri momentaneamente silenti:
- nulla signore- interevenne il soldato sciupato, cercando negli altri alcuna complicitá. Miller guardó prima Turner poi Sprouse:
-stavamo solo discutendo- disse Adam rivolgendo un ghigno sarcastico a William: -sulle nostre preferenze di donne- William retrocedette di poco, sciogliendo la sua presa  e cercando di calmarsi e assecondarlo con ritrosia:-si, signore- Miller lo guardó attentamente e con sospetto per poi dire:
- da arrivare a scazzotti, Turner?- Adam trovó la cosa irrisoria per quanto anch'egli non volesse ricevere una punizione:
- si sa che le donne fanno perdere la testa, tenente. Solo che alcuni la perdono piú facilmente-
Miller guardó Turner in attesa di una sua risposta, cosí come gli altri soldati, al che egli rispose con rigiditá:
-chiedo scusa tenente. Sono stato avventato-
-Le liti da bar le farai quando saremo fuori di qui Turner, per ora risparmia le energie- con ció se ne andó, lasciando che i soldati si riprendessero dallo spavento di una punizione avventarsi su di loro come una falce sul grano. La rigiditá e la disciplina erano auge del modello di condotta richiesto in ogni reggimento, e la punizione era lo strumento ottimale per poterle acquisire nel piú breve tempo possibile, per questo si cercava di commettere meno infrazioni. Stare in accampamento a migliaia di chilometri di distanza era giá una tortura, la punizione fungeva quindi da ulteriore coltello nella piaga per rammentare che senza controllo e ossequio non si sarebbe potuto procedere avanti con la guerra, semmai retrocedere nella sconfitta, danneggiando non solo se stessi ma anche gli altri compagni.

Il soldato e il tenenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora