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-Connell. Connell sveglia- William scosse il corpo del compagno rannicchiato tra le coperte stese in una delle abitazioni intatte, pronto per la loro spedizione mattiniera. Avrebbero dovuto camminare molto e ancora le luci dell'alba non si erano riversate completamente nel cielo del nuovo giorno. Connell dopo qualche lamento si alzó a fatica, sbadigliando all'aria con gran fragore. Dalle consultazioni tra William e Danton si erano stese delle strategie per assediare una prima base tedesca e con un metodo a dir poco lieve:
-bruciare il bosco?- 
-non tutto monsieur, non siamo piromani in fondo. Ma bruciando questa zona, li costringeremo a ritrarsi con rapiditá e ad abbandonare molte delle loro guarnigioni. Del resto noi non possiamo molto contro un'intera unitá, ma almeno servirá per disorganizzarli e agevolare il lavoro dei suoi compagni-
-potreste radere al suolo un intero bosco-
-non si preoccupi, sono alberi con molta acqua nei loro tronchi, e poi non abbiamo molte altre opzioni.-
-Connell- continuó William -lui non puó correre, dovrá restare in auto con un altro dei suoi uomini, intesi?-
-non c'é problema amico mio- disse Danton - Antoine non ha speso tempo e risorse per curarlo per poi mandarlo a morire cosí facilmente-
-bene...non l'ho ancora ringraziato per il suo aiuto-
-avrai tutto il tempo una volta conclusa l'operazione- 

Partirono con due kubelwagen verso la foresta, le cui chiome filtrarono la luce del mattino creando un'atmosfera estatica che distolse momentaneamente la mente di William dalla missione del giorno, acquietendolo un poco:
-sarebbe un peccato se le fiamme radessero al suolo questo piccolo paradiso- cominció Danton seduto nel retro con William e Connell, quest'ultimo riaddormentatosi: - dimmi William, é bella l'America?- 
-molto- disse William trasognando:- é piena di vita, ed é  cosí estesa che sembra assumere mille scenari diversi. In questi casi é sempre bello idealizzare il proprio paese-
-é quello che farebbe un bravo cittadino- disse Danton- ogni cosa diventa piú bella quando si é sull'orlo di perderla, e cosí lo é la patria e la famiglia. Quello che mi auguro é che mia figlia di 4 anni non debba vivere con questa fatalitá , cosí come la sua generazione. Hai famiglia che ti aspetta?-
-Mio padre- rispose William- é un uomo in gamba, ed il miglior tiratore di freccette della nostra  provincia- Ebbe un sorriso nostalgico di lui e della madre ormai in pace, per poi ricorrere con la mente a Miller:- e mi aspetta anche un'altra persona-
-pff, la tua amata?- chiese Danton con intesa:
-si trova nell'unitá che ho lasciato... credo che sia arrabbiata con me per essermene andato di fretta e contro la sua volontá anche se al momento vorrei solo rivederla e abbracciarla... Sembrerebbe insensato ma quella persona é il motivo per cui mi trovo qui-
-niente affatto- disse calmo e comprensivo Danton:-  mia figlia non smetteva di piangere alla mia partenza e mia moglie...credo sia passata in mille stati nell'arco di poche ore. Prima é toccata all'incredulitá, poi alla rabbia,  e infine al pianto e alla paura. Eppure potrei risponderti allo stesso modo sul perché io mi ritrovi qui.- dopo qualche secondo si mise a sorridere come perso nella sua realizzazione appena avuta: - da ogni parte é sempre la solita storia, siamo veramente tutti uguali.- William non rispose e il resto del viaggio fu trascorso in silenzio, ognuno nel proprio angolo di mente. Egli pensó a come sarebbe stata la sua riunione con Miller e a quanto avrebbe voluto essere lí con lui, sentirlo parlare e sussurrargli idee su come passare una serata qualsiasi a Chicago, solo loro due, finendo poi a fare l'amore nel loro letto. Quando peró il loro veicolo si arrestó, egli ritornó alla realtá e dall'affermazione del francese alla guida, un certo Pier, dedusse che fossero arrivati a destinazione:
-da qui proseguiremo a piedi- disse Danton, balzando giú dal veicolo insieme a una tanica riempita di benzina, la quale avrebbe funto da accensione all'incendio, seguito poi da William e i 3 francesi con loro. Connell si sveglió per il rumore intorno e una volta compreso che fossero arrivati fu per alzarsi:
-tu resti qua- disse Danton
-come? che stai dicendo?-
-serve qualcuno che resti con Pier in attesa del nostro ritorno e tu sei quello ridotto peggio tra noi, pertanto farai il bravo e aspettarai in macchina- Connell lanció un'occhiata a William per delle spiegazioni, per quanto egli assecondasse Danton:
-é meglio cosí. Non é il caso di peggiorare la gamba- 
-non per rallentare la faccenda ma evidentemente mi sfugge qualcosa. Sono io che ha fatto l'ispezione in aria, io, chiaro? Andiamo, vi servo per trovare i nazisti, so come guidarvi-
-basteró io- disse William poggiando una mano sulla spalla del compagno- torneremo in tempo, non dovremmo metterci molto, vero Danton?-
-corretto- disse sghignazzando:- questa signorina fará bene il suo lavoro- agitó la tanica e Connell lo guardó aggrottando la fronte.
-Una volta terminato potremo partire per l'unitá 108- disse William con fermezza:- ma per il momento serve che tu aspetta qui, chiaro?-
-sei sicuro Will?-
-si-
-non mi piace quando mi dai gli ordini- William ebbe un ghigno divertito ma alla fine disse:
-torneremo presto- e con una pacca sulla spalla salutó il compagno e si avvió assieme alla banda francese entro l'irto bosco di cui ormai non ebbe piú tanto timore. Il gruppo agiva quieto e circospetto con William e Danton che spianaorono la strada verso la meta pericolosa, man mano cogliendo sottigliezze che fecero intuire del passaggio di uomini per di lí.  Il terreno divenne piú spianato, come se vi avessero camminato numerosi piedi e Danton puntó col dito al segno di piú orme di stivali emergere distinte tra le foglie schiacciate:
-é la strada giusta- constató e William annuí con severitá, procedendo sempre con maggior allerta, finché non giunsero alle sponde del fiume il cui croscio perfettamente si armonizzó al trillo di alcune allodole tra gli alberi:
-dovremmo essere vicino, giusto?-
-si- disse William:- dovrebbero trovarsi dopo a pochi chilometri dalla prossima insenatura del fiume- Camminarono lungo la sua sponda, e William sentí come se ci fosse qualcosa di sospetto: non fu tanto la compagnia di quella quindicina di partigiani, muniti di taniche e fucili a metterlo in guardia, quanto la semplicitá della loro traversata nel bosco, priva di sfortunati incontri. 
L'unica arma con sé fu un fucile datogli da Antoine, il quale aveva cercato in piú espressioni di manifestare il suo dispiacere per come si fosse tenuto il loro primo incontro, ma per il resto non ebbe altri equipaggiamenti con sé. Guardó le fronde fitte, i verdi degli abeti e dei pioppi e per un momento si accorse di un fruscio sospetto, inpercettibile se non lo si fosse guardato con gli occhi, per poi riconoscere la forma di una sagoma dileguarsi con rapiditá tale da allertarlo immediatamente:
-EHY!- urló e tutti si voltarono a guardarono con palese confusione:
-laggiú, c'é qualcuno- non ci fu momento di spiegare i dettagli, quello che accorse invece fu il rapido inseguimento degli uomini verso quella figura incognita che non avrebbero assolutamente potuto lasciarsi scappare, e che agitó gli animi di ognuno.
William fu certo che non si trattasse di un animale e l'adrenalina di catturarlo lo infuocó nella corsa, al che si distanzió rapidamente dal gruppo, per infine riconoscere distintamente l'uomo in fuga da lui: un soldato, chiaramente un tedesco per i colori e il taglio della divisa, al che divenne ulteriormente significativo il bisogno di catturarlo. Si arrestó per prendere il fucile e puntarlo , per quanto egli non godesse di buona mira e a fatica stabilizzó la mira per il suo mirino costantemente in movimento, se nonché un colpo di sparo paralizzó William e il soldato davanti a lui cadde con un gemito di dolore. Danton, il quale sparó il colpo col fucile,  raggiunse da dietro William per poi accorrere verso il tedesco gemente in terra e bloccarlo come meglio poté da quel divincolarsi isterico. 
Seguirono forte imprecazioni francesi e tedesche e una volta che William si avvicinó al suo compagno notó la chiazza di sangue perdersi dal fianco del tedesco, il quale non poteva avere piú di 35 anni, il corpo era snello e dagli occhi chiari ma dolenti:
-Dobbiamo bendare la ferita e interrogarlo- disse deciso William:
-Jean!- urló Danton e uno dei compagni accorse con una bisaccia ripiena di medicamenti e garze pensate qualora uno di loro rimanesse ferito, e non certo per soccorrere uno dei nemici. 
Il soldato si dimenó dal dolore e dalla paura di essere avvicinato a quelle persone, imprecando con la saliva alla bocca :
-dov'é la tua unitá? la tua unitá!- Quegli intenti furono vani dal principio perché né l'uno né l'altro avrebbero potuto comprendersi e per cui William provó gran turbamento nel vedere la scena. Un soldato dovrebbe abituarsi a vedere il sangue e gli uomini sul punto di morte eppure ogni volta diveniva per William un'esperienza inedita, consumante e angosciante tale da renderlo incapace di pensare lucidamente.
-basta Danton, é inutile- disse egli ma il francese non lo ascoltó, preso da una rabbia incontrollata per quella situazione frustrante, finché qualcosa di inaspettato accadde: il soldato comprese di trovarsi su un punto di non ritorno al che prese con sé le ultime forze, inspiró tutta l'aria che poté e a squarciagola emise un urlo di aiuto che parve vibrare l'aria intorno e per la quale fu zittito da un pugno di Danton che gli diede il colpo finale:
-cristo...-disse tra sé, alzandosi in piedi con serietá:
-dobbiamo muoverci, ci avranno sicuramente sentiti- e cosí fu, perché voci sorde, lontane di un centinaio di metri, echeggiarono agitate e sovrapposte per quell'urlo di aiuto e dallo sparo di Danton, costringendo la banda a una ritirata immediata. Fu dato il segnale di disperdersi, cosí da non poter essere avvistati in gruppo, al che William seguí Danton e Antoine, non riuscendo a capire da dove provenissero le voci lontane. Gli fu solo certo di trovarsi in prossimitá a una base tedesca e che quindi l'incendio si sarebbe dovuto appiccare a breve, per quanto le circostanze resero difficile il compito, finché Danton non si decise di dare il segnale definitivo. Una volta assicuratosi di non essere visibili tra gli alberi folti, aprí la tanica cominciando a spargerla tutt'intorno al terreno e riempiendo l'aria di odore di benzina:
- E' presto per accenderlo ora- disse William con preoccupazione:
-non abbiamo tempo. Le fiamme faranno il loro lavoro, e raggiungeranno quei bastardi. Tocca solo avvertire gli altri- prese il fucile e lo puntó in aria, con agitazione di Anotoine che parló mettendo forza su alcune sillabe:
-ne t'inquiète pas mon ami- rispose Danton, sparando infine due colpi in aria, cosí che anche gli altri sapessero di dover svuotare le loro taniche.
Antoine estrasse un fiammifero dal proprio taschino e con perizia lo accese su un tronco d'albero, guardando con fermezza gli altri presenti, per avere infine l'asseso di Danton:
-pour la liberté- lanció il fiammifero laddove il suolo fosse cosparso di benzina e in men che non si dica si levarono fuoco e fiamme.

Il soldato e il tenenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora