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Il mattino seguente Miller e William si trovarono coccolati a cucchiaio e principalmente dal lato di Will, mentre la luce del giorno filtró delicata dalle tende. Will fu il primo a svegliarsi, muovendosi un poco tra le coperte:
-mmh- 
sentí il braccio di Miller attorno al suo busto stringersi un poco e il respiro lento di lui sfiorargli la pelle, e per la quale desistette dall'alzarsi subito. Socchiuse gli occhi per godere di quel risveglio ma fu qualcos'altro a interrompere quel momento placido. Dalla porta della camera sentí bussare ripetutamente e con insistenza Cassie, il cui trillo di voce parve piú alto del solito:
-Willy caro? Willy? sveglia amorini, é una faccenda urgente-
-mmmm....-Miller si sveglió imprecando con la sua voce rauca e William si strofinó un mano in faccia:
-ma che...- 
-credo di aver bruciato qualcosa- disse agitata, al che il lampo di energia balenó a entrambi per quella affermazione inaspettata, alzando entrambi dal letto.
-come diamine ha fatto- disse Miller scocciato per quel risveglio mentre William si diresse per primo ad aprire la porta e trovarvi Cassie vestita con un suo pigiama e lo sguardo colpevole di una bambina colta in un guaio:
-Cassie, cosa intendi...-si interruppe sentendo la puzza di bruciato provenire dalla cucina, al che non attese ulteriori spiegazioni per dirigersi alla fonte di quell'odore.

Si scoprí infine che si trattava di brownies carbonizzati in forno, o almeno ció che Cassie si era propinata di fare, e per cui non si dovettero allarmare eccessivamente.
-Volevi preparare la colazione?- domandó Miller, incurante dei suoi capelli scompigliati e dal tono burbero per il risveglio poco piacevole.
-oh be era il mio intento. Volevo ricambiare la vostra ospitalitá in qualche modo, ma temo di aver combinato un pasticcio-
-é un eufemismo dire pasticcio- disse Miller, il quale si affiancó a William per pulire la cucina:
-Cassie, hai mai cucinato qualcosa?- domandó William osservando quasi con interesse scientifico l'impasto indurito dei brownies:
-no, ma non credevo fosse cosí difficile.-
-ovviamente- disse Miller con sarcasmo: -Will, non toccarlo-
-guarda Henry, é duro come un mattone- cercó di infilzare un brownie con un coltello ma questo sembró come dotato di una corazza inscalfibile e per cui William si mise a ridere:
-Be' Cassie pensa che almeno hai creato una nuova arma e del tutto inconsapevolmente- Cassie ebbe una risatina imbarazzata ma poi si distrasse guardando i due presenti all'opera per pulire la cucina dalla sua colazione mal riuscita, e come estraniata dalla stanza, li osservó pensierosa. Stavano di fronte a lei due uomini belli, attraenti, senza maglia di modo da svelare le loro schiene turgide e dalla complicitá assolutamente invidiabile. La sua mente per un momento immaginó come fosse vedere due uomini cosí virili e sensuali coccolarsi, scambiarsi affettivitá come una coppia qualunque, dormire insieme e...fare sesso insieme. Guardó Miller e senza dubbio pensó che lui dovesse essere quello dominante della coppia, e tergiversando con quei pensieri non si accorse che William la stesse chiamando:
-Cassie?-
-oh, si?-
-penseremo noi alla colazione. Perché non ti siedi nel frattempo? C'é del succo d'arancia se lo desideri-
-certo, si.- si accomodó e rimase in silenzio, in imbarazzo per quei pensieri e sopratutto per non essersi dispiaciuta dall'averli pensati. Alla fine le servirono i pancake accompagnati da caffé e latte  macchiato per William, mentre Miller disse di non avere fame al momento:
-sei sicuro Henry?-
-si, tranquillo- Miller non lo esplicitó ma al momento non volle condividere altri pasti con Cassie Evans, preferendo prepararsi per conto suo in camera da letto.
-Devo essere io- disse lei con voce sommessa a Will : - mi spiace se vi ho arrecato cosí tanto disturbo-
-oh no, non é cosí. E' solo un po' stanco e ogni tanto anche il lavoro é impegnativo-
-non serve che mi consoli Willy, intuisco quando non sono ben gradita. Che lavoro fa lui?-
-Henry? lavora per un'agenzia di sicurezza interna. Ehehe é impegnativo come cosa- Cassie si irrigidí a quelle parole e a fatica consumó il suo pasto:
-tutto bene Cassie?-
-sí...certo. E' un'ottima colazione- ebbe un finto sorriso ma internamente fu provata dall'inquietudine: un'ipotesi poco allentante le si formuló in testa e di certo poco piacevole per lei. Che sapesse qualcosa?

Il soldato e il tenenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora