33

118 1 0
                                    


Con la ripresa della settimana, riprese anche il lavoro, il quale in estate diventava difficile da sopportare. La sera peró diveniva occasione per passeggiate fresche e rilassanti, a Williame e Henry piaceva fare attivitá fuori casa, oppure cenare in qualche ristorante. 
La sera del loro anniversario i due si erano recati in un ristorante di lusso, accessibile per pochi, sebbene per Miller bastasse una parola a suo nome per ottenere un tavolo riservato e cosí si erano goduti una cena prelibata e discorrendo di varie cose. Questo godeva di una terrazza privata, anch'essa prenotata da Miller, il quale vi condusse William per una sorpresa:
-é magnifico qui- disse William, per poi sentire l'accompagnamento di un disco di Elvis da un giradischi importante ed effetto:
-Chi hai corrotto per la terrazza tutta nostra?- disse William ironico:
-un paio di persone. Nulla di che- disse con viso compiaciuto, per poi prendere la mano di WIll e condurlo al parapetto della terrazza epr avere magnifica visione della cittá:
-hai freddo?- chiese Miller e a cui Will scosse il capo:
-sto bene. E poi da qua si vedono i teatri di Broadway -
-mm-mm. Ho fatto bene allora- 
-certo che sí- rise un poco William: - é bello stare qui. Grazie Henry-
-non é nulla questo- disse Miller avvicinandosi dolcemente: - e poi é un giorno speciale oggi-
William sorrise con le labbra:
- giá. Se l'é ricordato persino Adele- 
- deve esserselo segnato in agenda- disse Miller: - un po' ficcanaso a volte-
-forse- disse Will permissivo: - mi ha detto che per gli anniversari bisogna dirsi a vicenda una cosa bella o brutta dell'anno passato. Lei li chiama i bilanci di coppia-
-molto pragmatica- disse Miller: -Ma se é cosí, allora io non ho nulla su cui lamentarmi.- Disse Miller: -direi che posso promuoverti-

-oh ma che gentile- disse ironico William: - io invece ho un appunto da fare-
-Ah si?-
-stai incominciando a russare mentre dormi-
-cosa?- disse Miller confuso: - non credo proprio-
-si, ogni tanto ti parte il suono-
-stai mentendo.-
William rise di gusto: 
-no é vero, sono serio- per quanto il suo viso espresse altro
-non ti crede nessuno William Turner. Ti stai vendicando per qualcosa probabilmente, perché sicuramente io non russo-
-certo, certo, rifiuta pure la veritá- Miller lo guardó sinceramente sorpreso:
-io russare?-
-ah ah- continuó William: -ma tranquillo, ti amo lo stesso- Miller ebbe un ghigno scioccato, per poi guardare il panorama davanti a sé:
-peró...-riprese William: -al contempo posso dire che non sono mai stato cosí felice come in questi ultimi anni con te. E' come vivere una vita completamente diversa, se ci pensi a dove ci eravamo conosciuti-
Negli occhi di William rifletterono le luci della cittá, e la sua bellezza si amplificava sotto lo sguardo di Miller, attento alle sue parole:
-per questo sono grato di poter vivere ogni giorno con te, sperando di...darti la stessa felicitá-

Miller si acquietó, per poi prendere dolcemente la mano di William: - é cosí, Will- si infiló l'altra mano nella tasca dei pantaloni cashmere per estrarre una scatolina piccola che lasció attonito William, prima ancora che venisse aperta:
-Henr...-
-mi riempi di gioia ogni giorno, una gioia che ero certo non avrei mai avuto possibilitá di sperimentare, fino a quando non sei entrato nella mia vita e tutto é cambiato -
Aprí la scatola svelando il contenuto ovvio all'interno: due anelli dorati e di una finezza elegante sfoggare sulla seta della confezione:
-vorrei urlare al mondo che io sono tuo soltanto, che non voglio nessun altro oltre a te nella mia vita. Per questo ho pensato a questo per noi due- 
-ah..io...-
Miller prese un anello e la mano sinistra di William, gentilmente inserendo l'anello nel suo anulare:
-vorresti...- William fu esitante ma alla fine prese l'altro anello ed eseguí lo stesso gesto sulla mano di lui, cosicché entrambi ebbero gli anelli al dito:
-niente male, vero? Non volevo che fosse eccessivo ma...- Miller venne zittito da William avvolgersi al suo collo e baciarlo con una tenerezza da far svanire ogni paura di Miller, il quale rispose avvolgendo il suo piccolo ai fianchi:
-Henry...é bellissimo. Io...-
-dí solo che mi ami- disse con un sorriso:
-ti amo...ti amo tanto-
-io di piú piccolo- si strinsero ancora per un bacio, avvolti nella sera e nella magia di quella cittá, per poi sciogliersi e sentire Miller sussurrare:
-amore, non piangere qui. Preferisco vederti in lacrime quando siamo a letto- 
-pff- rise William cercando di contenersi, per quanto fu difficile.

Fu strano come la vita per entrambi risultó piú dolce e godibile, come se bastasse solo una persona al proprio fianco per renderla tale, e loro due ne poterono finalmente avere conferma. Fu solo magnifico sapere che avrebbero speso il resto della loro vita insieme, nel bello e nel brutto: semplicemente seppero di possedere la felicitá in un palmo della mano e che ció bastasse per rendere la vita degna di essere vissuta. 






Il soldato e il tenenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora