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La passeggiato sul lungo East River fu piacevole, specie per il tepore della giornata poggiarsi languido sull'erba verde e sui corpi adagiati su teli primaverili o a camminare spensierati. Miller e Wililam camminavano con cadenza rilassata, mentre poco distante il ponte di Manhattan si ergeva nella sua imponenza, trafficato dal solito giro di macchine. Un venditore di bagels stava su un lato del marciapiede spazioso con una fila di coppie e famiglie in attesa di essere servite, e per la quale a William cadde l'occhio:
-ne vuoi uno?- domandó Miller con un piccolo sorriso:
-non importa, c'é troppa fila-
-pff non abbiamo fretta, no?- Miller sapeva captare ció che a William interessasse, non importa se egli negava o si limitava a dire che non fosse importante, ormai sapeva i gusti del suo piccolo.
Alla fine William ebbe il suo bagel rivestito con cioccolato e sprinkles al cioccolato bianco, e per la quale gli si illuminarono gi occhi e gli salivó la bocca:
-sei tornato bambino- Miller rise a quella scena adorabile
-be, lo sai che adoro il cioccolato- William porse il suo bagel a Miller per prendere un morso e alla quale egli non rifiutó. William guardó la mandibola ferma di lui strappare un morso e masticare con calma la pasta, trovandolo ridicolmente attraente. Raggiunsero infine il punto dove avevano scattato la foto poi appesa a parete e complimentata da Cassie:
- fa strano che sia giá passato un anno e mezzo dal nostro primo scatto-
- un anno e mezzo meraviglioso direi- constató Miller per poi togliersi il laccio a tracolla di una fotocamera piccola a pellicola che egli si era comprato per passione. 
-Vediamo...- si guardó intorno per poi soffermarsi su una ragazza giovane  come loro e andare a chiederle se potesse scattare loro una foto:
-a-a voi?- guardó i due uomini e fu ammaliata dalla loro bellezza, non credendo che uno di loro fosse venuto a parlare. L'amica di fianco fu attratta completamente da Miller, al che rispose al posto suo:
-ma certo che la fará, vero Lily?-
William ebbe un piccolo sghignazzo per infine vedere Miller avvicinarsi a lui e prenderlo da un fianco per mettersi in posa:
-ok, ehm...sorridete- disse la ragazza e i due mostrarono i loro sorrisi naturalmente belli da far arrossire le due signorine lí con loro, con William esponendo il suo bagel. Una volta partito lo scatto, Miller si diresse verso di loro:
-grazie mille per la disponibilitá signorine- una di loro, Lily, si sentí avvampare:
-non c'é problema. Oh ehm...é una bella macchina fotografica-
-lei dice?- Miller la guardó curioso: -oh bé questa é una Leica M3, usa una pellicola da 35 millimetri;  é perfetta per ogni tipo di orario. Anche se metterla controluce potrebbe annappare la pellicola e uscire...-
-ok, ok, afferrato- disse William in soccorso alle due ragazze, le quali infine si congedarono.
-pff non credo fossero interessate alla fotocamera- ridacchió William
-no? é un pezzo unico, chiunque dovrebbe esserlo- disse Miller serio e per cui William sorrise alzando gli occhi. 
Quando infine si stesero su un telo come molte altre persone in quella banchina verde,  contemplarono l'acqua vibrare di luce ad ogni suo movimento e quando Miller si voltó a guardare William, si mise a ridere:
-cosa?-
-che pasticcione che sei- alllungó una mano per togliere dei prinkles attaccati alla guancia di William, uno di questi portandoseli in bocca, sentendo lo zucchero sciogliersi in bocca:
-mmmm ti sono sempre piaciute le cose dolci- disse Miller: - tu stesso sei troppo dolce-
-pff- Willliam guardó l'acqua e i suoi riflessi sembrarono portarlo a riflettere: - credo che durante il periodo in servizio il mio piacere per i dolci sia aumentato come non mai. Ricordi quanto aspettassimo sempre che distribuissero cioccolata?-
-ricordo bene- disse Miller con calma
-una volta mi avevi portato della cioccolata dopo che ero finito in punizione- 
-William Turner un soldato indisciplinato? si vede che era un altro mondo-  William rise debolmente per poi dire:
-chissá perché quella volta la cioccolata mi era sembrata piú buona...dopo un po' che ci ho pensato ho capito che lo fosse perché eri stato tu a darmela. Che strano a dirlo ora- Miller guardó William con occhi curiosi ma egli guardava davanti a sé, assorto in una sua propria riflessione. Gli poggió una mano sulla coscia e in quel momento i loro sguardi si incrociarono:
-quella cioccolata non ce l'avevo a caso: l'aveva conservata unicamente per darla a te. Sapevo che fossi finito in punizione- William si addolcí a quelle parole, distogliendo lo sguardo per poi dire:- in effetti ricordo che io Adam Sprouse finivamo spesso in punizione per le nostre liti...che teste dure, a pensarci ci saremmo potuti risparmiare un sacco di castighi - Miller si irrigidí a quel nome:
-chi?-
-ah? io e Adam Sprouse. Ricordi?-
-era quello con cui ti eri azzuffato?-
-si- Miller fu stupefatto da quel particolare perché automaticamente lo connesse a quanto detto da Victor Sprouse. Loro due erano fratelli? era possibile? il nome coincideva in fondo, e solo in quel momento gli fu piú vivido il ricordo di quel soldato: era notoriamente scontroso, di famiglia cattolica conservatrice e profondamente omofobo, per questo aveva un particolare odio verso William. I punti sembrarono ora coincidere.
-credo...-
-mm?- Miller fu per condividere quel pensiero ma in fin dei conti perché citare Cassie Evans e il suo compagno con il fratello omofobo? Sarebbe stato meglio tenerli fuori dai loro discorsi e di certo non volle turbare il clima di quel pomeriggio con argomenti poco piacevoli.
-no nulla... pensavo a quanto tempo fosse passato- William lo guardó curioso e pensieroso:
-giá... ce la siamo cavata bene alla fine-
-a volte mi spaventa pensare che per un soffio tutto questo poteva non accadere- disse Miller distratto dal fiume:
-tutto questo?-
-a noi due: vivere insieme, stare insieme...fare l'amore insieme- sussurró le ultime parole e Will si sentí il viso accaldare per quelle parole dette all'aperto:
-Henry!-
-é cosí Will. Credo di non aver mai avuto cosí tanta paura come quando eri partito per quella missione da solo. Vederti tornare é stata come una benedizione dal cielo, per questo sono grato ogni giorno della nostra nuova vita- William sentí il proprio cuore battere piú rumoroso a quelle parole:
-dici che sono io quello dolce ma ti sbagli- disse William: - la cosa bella di te é che sei molto romantico anche se ho dovuto conoscerti a fondo per scoprirlo. Mi dici sempre le cose piú belle nei momenti inaspettati, e io spesso non so come reagire- rise debolmente per poi dire:- ma forse é anche per questo che ti amo tanto- Miller ebbe un sorrisino di vittoria per quelle parole:
- e io ti amo di piú, piccolo- William fu per ribattere quando improvvisamente notó una figura approcciarli rapidamente e con certa frenesia:
-Noah?-
-Noah?- ripeté Miller confuso per poi girarsi dove lo sguardo di William si proiettava e guardare il loro amico avanzare con certa ansia:
-eccovi finalmente!- si arrestó cercando di riprendere fiato mentre la curiositá della coppia si incentró tutta su di lui:
-che succede Noah? da quant'é stai correndo?-
-ah...ah...non importa. Volevo parlarvi ma...non mi rispondevate. Ho chiamato il vostro portinaio e mi ha detto che siete usciti con un telo, pertanto ho sperato di trovarvi qui. Dio che sudata-
-riprenditi un attimo Noah- disse Miller per poi guardare il giornale che teneva in mano- cos'é?- Noah non riuscí a parlare per la fatica, giacché pose il periodico ai due, di modo che leggessero per conto loro. Sulla prima pagina era esposta l'immagine di Cillian Evans con titolo "indagini sull'impero Evans":
-ma che- bofonchió William, mentre Miller inizió a leggere le prime righe:
-secondo alcune informazioni reperite in forma anonima dall'fbi, sarebbero in corso le prime indagini sui conti bancari di Cillian Evans per possibile riciclaggio di denaro e clientelismo, per la quale non si esclude il coinvolgimento di altre parti come l'unica figlia del milionario imprenditore, Cassie J Evans...Hanno avuto la soffiata- disse serio Miller verso William il quale rimase in silenzio a leggere altro dell'articolo:
-un momento, cos'é quel tono? perché non sembrate sorpresi? E' chiaramente una menzogna, qualcuno ha deciso di mettere in giro voci false su di loro e per cui quegli idioti dei giornalisti c'hanno creduto- al silenzio dei due, la sua convinzione giá fu minacciata da primi dubbi: -E' cosí, no? Miller, tu puoi...-
-parliamone in un luogo piú appartato, mm? Qui ci possono sentire tutti- Noah fu sorpreso e incredulo ma non disse nulla a riguardo, certo che loro due sapessero qualcosa in piú su quella faccenda a lui apparentemente ridicola.
Si diressero a un bar e sederono al tavolo piú appartato del locale, di modo che potessero in qualche modo conversare liberamente. Miller spiegó senza giri di parolo quanto aveva scoperto il suo team al lavoro, e che pertanto le parole di quell'articolo tanto menzognere per Noah, fossero in realtá autentiche.
-e perché non me ne avete parlato prima? Sono mio zio e mia cugina!-
-calmati Noah, proprio per questo non potevo parlarne direttamente con te, almeno non ora che mi accorgo che sei estraneo ai loro affari-
-pensavi veramente che potessi aiutarli in qualcosa di illegale? ma dico, Henry, da quanto ci conosciamo? e tu, Will?-
-Noah, era solo per prevenzione. Ovviamente eravamo certi che non avessi nulla a che fare con questa storia. Dove si trova ora Cassie?-
-non é nel suo attico. La domestica ha detto che non é rientrata da un paio di giorni, per questo non saprei dove possa trovarsi. Non vorrei faccia qualcosa di simile a quello che ha fatto con voi chiedendo riparo a conoscenti-
-non credo- disse Wlliam con certa convinzione:
-sará da Victor- aggiunse Miller, ottenenendo l'attenzione dei due:- ad ogni modo non possiamo fare nulla a riguardo, sono cose che competono all'fbi o ai loro avvocati, non certo a noi-
-é assurdo...Cassie non lo farebbe mai. Ci deve essere sotto qualcosa- 
- cosa intendi?- chiede William attento:
-che non é una da queste cose. Sicuramente lo zio deve aver combinato qualcosa e lei ne é rimasta coinvolta. Miller, il tuo dipartimento non puó fare nulla? aiutami a dimostrare almeno l'innocenza di Cassie-
-cos... non posso fare una cosa del genere- disse deciso Miller:- e non siamo noi a carico pieno delle indagini. Ora che é uscito questo articolo chissá quanti altri avvoltoi vorranno accaparrarsi piú notizie a riguardo. Farebbe invece bene Cillian Evans a confessare ogni suo crimine, se ne ha commessi, perche'di certo prima o poi salterá la veritá.-
-e di Cassie? Will, puoi dirlo anche te, no? Cassie non si farebbe mai coinvolgere in una cosa del genere se non costretta-
-lascia William fuori- disse assertivo Miller 
-va tutto bene, Henry. Infatti...credo anch'io che Cassie si trovi in una posizione forzata. Potrebbe peró darsi che le cose possano evolvere a suo vantaggio-
-dovremmo andare a trovarla, sicuramente...- propose Noah ma venne subito interrotto da Miller
-no. Non se ne parla. Will, non voglio discutere ancora di questo- Will fu esitante ma poi disse:
- Ha ragione Henry, Noah. Potremmo farci finire per essere coinvolti nelle indagini... e sai come circolano le notizie.- Noah lo guardó con sguardo un po' mesto per poggiarsi stanco sullo schienale della sua sedia:
-e' molto sola, Will. Lo so perché la conosco da quando eravamo bambini. Mio zio l'ha sempre trattata come se vivesse in una palla di vetro. Niente amici a scuola, fare sport solitari, essere sempre circondata da guardie del corpo...che vita puó mai farsi una donna che ci si é trovata dentro per caso? Mio zio non mi ha mai parlato dei suoi affari, a questo punto non posso neanche immaginare che tipo di rapporti clientelari potesse avere, ma Cassie...é incredibilmente sola e innocente, e  tu Will mi sei sembrato la prima vera persona con cui ha potuto instaurare un rapporto in qualche modo al pari di un'amicizia. Per questo so che le farebbe piacere avere una tua visita-
-ok ora basta con queste stronzate- disse MIller alterato- cosa stai cercando di fare? vuoi manipolarlo per fargli venire sensi di colpa?-
-ovvio che no! Sto dicendo la pura veritá, nient'altro- Will non seppe cosa dire, indeciso su come agire:
-io...-
-Will la conosce da troppo poco, cosa credi ora? che siano diventati d'improvvisi amici per la pelle?- Guardando il viso sconfortato di Noah, Miller si massaggió le tempie, espirando profondamente:
-per il momento non possiamo che aspettare ,Noah, c'é poco da fare. Anche tu dovresti stare attento: se ti vedessero andarla a trovare potrebbero iniziare a sospettare anche di te-
-si...ha ragione Henry- disse William infine e con sollievo di Miller, sebbene non fu del tutto convinto; Miller lo notó e poggió una mano sulla coscia di William, dicendogli con voce rassicurante:
-É la cosa migliore al momento. Non dovete sentirvi in colpa- William ebbe un cenno di sorriso per sembrare piú convinto, ma ancora qualcosa lo turbava nel profondo e che lo fece pensare molto. 





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