- Dio questo posto é enorme, si vede che c'é lo zampino di mio zio. Guarda qua sotto- Will si affacció dalla loggia sopraelevata di quel palazzo per vedere dall'alto un centinaio di invitati fluire nei loro abiti eleganti e dalle parlantine intellettuali:
-Will non ti sporgere troppo- disse da dietro Miller che guardó lui e Noah vigile. Quel venerdí sera giunse rapidamente e la notizia di quell'invito da parte di Cassie esteso anche per Miller, lasció quest'ultimo dubbioso sui suoi possibili motivi e per quanto non volesse andare non volle nemmeno che Will venisse da solo. La scelta dei loro abiti fu accurata all'etichetta della serata, con completo blu notte per Miller e cenere per William, divenendo oggetto di sguardi continui tra le donne che li adochiassero per l'avvenente bellezza dei due. Miller specialmente si ritrovó a conversare con signore avventatamente presentatesi a lui e ammaliate dalla sua confidenza e bellezza policletea, per quanto lui non ne desse conto. I suoi occhi ricadevano con frequenza su William, mentre egli fu distratto a contemplare i dipinti e l'archittetura di quel palazzo moderno.
-non credevo che agli Evans interessasse l'arte-
-ogni cosa che fa profitto é di loro interesse- disse tranquillamente Miller:- mi chiedo infatti che cosa voglia da te la figlia di Cillian-
-devo esserle sembrato simpatico, non ti stupire se ammalio al primo colpo- disse scherzando Will mentre Miller prese due calici di vino dal vassoio di un cameriere passare per di lí e porgerne uno a lui:
-é questo quello che non mi piace, specie se adocchiarti é un Evans.-
-sei geloso?- disse William con una punta di divertimento:
-no, sospettoso-
-andiamo, rilassati e goditi il momento. Vedila come una serata per noi, circondati da arte e lusso. Chiuderó persino un occhio per tutte le signore che vengono a flirtare con te-
- flirtare? non mi sembra affatto- disse Miller intrigato da come William avesse appuntato quel dettaglio
-mm-mm, non fingere di non accorgertene-
-sono particolarmente distratto a guardare te- diede un'occhiata calma ai vestiti di William per poi accostarsi a lui e dire con voce profonda e controllata:- e a pensare a come sarebbe levarti questo completo di dosso- William non rispose, solo sentí l'orecchio arrossirsi per quelle parole e per il respiro sensuale, guardando Miller con sorpresa mentre gli occhi di lui parvero confidenti come sempre.
-é un capo Dior, non puoi rovinarmelo-
-Cercheró allora di essere paziente con ogni bottone-
-saró invidiato da molte di queste tue adulatrici- Will espiró una risata che interruppe quando Miller gli prese dolcemente una mano nella sua:
-dovrei baciarti davanti a loro? potrebbe essere una nostra perfomance - prese la mano di William e la portó sulle sue labbra, baciandole il dorso e attirando pochi sguardi femminili su di loro:
-posso andare anche oltre-
-non serve- William sfiló la mano, deviando lo sguardo di Miller che invece se la rise divertito.-William caro, eccoti- giunse in quel momento Cassie Evans, che aveva da poco terminato di parlare con Noah sulla loro comune conoscenza:
-felice che hai accolto il mio invito, sarei stata altrimenti terribilmente offesa. Vedo anche che sei di ottima compagnia- guardó Miller, non da meno intrigata dal fascino di lui:
-oh, le presento Henry Miller- disse William
-il nostro ex tenente- disse divertito Noah:
-Lo so bene, non scordo un volto come il suo. Dalle foto rammento vividi i suoi occhi blu, signor Miller-
-piacere di conoscerla signorina Evans-
-vedo che la nostra fama ci precede tanto da rendere superflue le presentazioni. Meglio cosí, detesto queste cose. Allora Willy, ti piace la mostra? i migliori artisti di Espressionismo astratto, pop art e Action Panting sono tutti raccolti qui e con gran fatica devo ammettere. Le convenzioni burocratiche sono sempre un cappio al collo nel mercato dell'arte- Miller rifletté a come avesse chiamato William, come se fossero giá amici stretti da appellarlo con un nomignolo affettuoso, benché non fece alcun commento a riguardo:
-si, mi piace molto l'arte- commentó William:
-al campo d'addestramento aveva un taccuino pieno di disegni su cui disegnava di tutto, sembrava un diamine di Raffaello- Sia Miller che Cassie parvero sorpresi da quel dettaglio sfuggito a Noah, guardando incuriositi William:
-non sapevo che disegnassi- Miller fu genuinamente sorpreso di non conoscere quel particolare di William:
-Noah esagera come sempre. Disegnavo nei tempi morti dell'addestramento su quattro pagine di un taccuino, nulla di che. Devo averlo dimenticato al campo prima di partire per l'Europa, e da lí non ho piu ripreso-
-e cosa disegnavi?- domandó Cassie interessata:
-non ricordo bene...quel che mi capitava a tiro. Erano solo schizzi-
-gli schizzi sono le bozze delle nostre impressioni, di come percepiamo le cose, possono dire piú di quanti ti aspetti su una persona, Willy caro. Scommetto che anche il signor Miller vorrebbe vederli-
-molto- disse pacato e onesto Henry: - non ti ho mai visto disegnare-
-é perché ho perso molto la mano- disse William:
-andiamo- rispose Miller incoraggiante e sicuro di sé: - non mi dispiacerebbe vederti all'opera-
-pff di certo i soggetti sarebbero piu interessanti- ridacchió William e Cassie guardó ammaliata i due uomini conversare per poi dire:
-la veritá Henry, posso chiamarla cosí, no? La veritá é che gli artisti non vogliono mai mostrare i loro bozzetti, ne sono gelosi o semplicemente non credono siano di gran interesse per gli altri-
-non mi definirei un artista- intervenne subito William: - é stato solo un mio piccolo passatempo.-
-i disegni degni da Raffaello non possono essere scherniti come passatempo. Un giorno potresti farmi un ritratto, ne ho sempre voluto uno tutto per me.-
-Non voglio illuderla con le parole di Noah, non sono bravo come un pittore professionista, e di certo molti di loro vorrebbero farle un ritratto.-
-non voglio altri adulatori, non me ne farei nulla. Molti di questi signori mi elogiano senza avermi mai vista o sentito alcuno dei miei pensieri; all'inizio era persino divertenti ascoltarli ma poi é diventata solo routine. Altri drink signori? Noah perché non vai a prendercene degli altri? -
-adesso?-
-si, adesso. Sono invitati miei e di tuo zio, altro rinfresco non fará male, su- disse con una voce civettuola ma convinta, al che Noah cedette alla richiesta, allontanandosi da loro. Quando furono soli Cassie disse:
-sono sinceramente ammaliata da come un ex tenente e soldato abbiano potuto legarsi cosí tanto. Sembra assurdo dove le persone finiscano per conoscersi, non trovate? specie se lontani dai cari. Lei Henry ha dei famigliari qui a New York?-
-No signorina Cassie, temo che non apprezzassero il via vai delle cittá...sono molto tradizionali e rurali come persone-
-allora non credo vorranno mai mettere piede a New York. Dico sempre che bisogna nascere in cittá per capirla veramente, no? Mio padre potrebbe parlare con suo padre e fornirgli mille ragioni per convincerlo del fascino della metropoli-
-Oramai non sono piú in contatto con lui, non saprei dirle se rimarrebbe intransigente- disse disinvolto Miller con finto sorriso: -ma so che suo padre puó avere il giusto tatto con ogni persona-
-cielo, cosa che io non sembro avere. Non volevo toccare un tasto delicato-
-nente affatto- disse tranquillo Miller- E' acqua passata ormai. Eravamo troppo diversi per capirci. -
William lo guardó in silenzio, assorto dalla calma ambigua di quelle parole:
-E' un peccato che certi padri non riescano a comunicare con i propri figli, posso immaginare Henry. Ad ogni modo mi sorprende che abbia voluto trasferirsi proprio nella cittá che non dorme mai, deve essere stato un cambio radicale della sua vita. Chi fa cosí tende sempre a sfuggire da qualcosa: cosí gli artisti si riparano nell'arte e le persone trasferendosi- disse la donna senza giri di parole e Miller inarcó sottilmente un lato della bocca per il modo con la quale venisse analizzato:
-Temo che lei non sia da meno, signorina Cassie, o mi sbaglio? Per quanto mi riguarda , ho smesso da tempo di fuggire dal mio passato e posso dire che ora sono profondamente legato a questa cittá, sia per lavoro che per amore- i toni furono sereni ma velatamente entrambi furono vigili verso l'altro, con William distratto per l'ultima asserzione di Miller. Era stato William a volersi trasferire a New York, molti ricordi lo tenevano legato alla cittá, e Miller era sempre sembrato d'accordo su quella proposta, o almeno cosí credeva egli.
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Il soldato e il tenente
RomansNonostante le asperitá della guerra, il soldato William Turner e il tenente Henry Miller si lasciano lentamente andare a un'infatuazione che presto tramuta subito in altro... Miller ha il carattere fermo e da leader, William riservato ed empatico...