Capitolo uno

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X:" questa è la stanza che è stata predisposta per lei. Il bagno si trova alla sua destra mentre, a sinistra, troverà la cabina armadio con già la sua roba sistemata dentro e con qualche piccola aggiunta per i successivi mesi di gravidanza. La colazione sarà servita alle 7 mentre, per il pranzo e la cena , si seguiranno gli orari di assenza del signor Todoroki. Si senta pure libero di chiamare quando vuole e se dovesse sentire qualche disturbo, che possa portare alla perdita del feto, si assicuri di chiamarci tempestivamente... Ovviamente lei sa già che se dovesse perdere il bambino i suoi privilegi, metà dell'assegno e l'uso di questa casa, le verranno immediatamente tolti e..."

Izuku sollevò una mano, interrompendo la cameriera che lo aveva accolto in casa e che lo stava fulminando con gli occhi da almeno mezz'ora, per poi posare a terra lo zaino che aveva portato con sé e stringere la mascella

I:" tutti i dettagli sono stati ampiamente specificati nel terzo documento che il Signore ha tenuto a farmi ricevere addirittura in clinica. Non c'è bisogno che lei mi faccia un riassunto... Sono una persona che si è laureata con il massimo dei voti e non sono di certo stupido..."

La ragazza rimase destabilizzata per qualche secondo, non aspettandosi che osasse persino rispondergli , per poi sollevare le spalle e guardarlo con aria di sufficienza

X:" laurea o no lei è qui come un semplice gestante...una ..mmmh... incubatrice...volevo solo ricordarle il suo ruolo"

I pugni del verdino si strinsero, sentendo lo stomaco quasi ribaltarsi quando i feromoni da Alpha della ragazza gli arrivarono al naso, e la sua mano si posò sulla porta con più forza del dovuto..tanto da conficcare le unghie nel legno e, stizzito, scheggiarne un minimo pezzo

I:" io mi ricordo perfettamente qual'e il mio ruolo. Forse è lei a doversi ricordare il suo!"

La porta sbatté sulla faccia della cameriera, subito dopo, ed Izuku tirò un calcio allo zaino spedendolo sotto il letto e cacciando un urlo di pura frustrazione

Era stato un incubo...

Le diverse inseminazioni a cui era stato sottoposto...

I continui prelievi...

Le visite giornaliere e quella dannata dieta, che doveva rafforzare il suo corpo ed il suo utero, lo avevano fatto sentire come un animale da riproduzione che veniva continuamente controllato e studiato...

Le siringate sulla pancia avevano lasciato dei lividi, che a malapena erano svaniti , e pure le sue braccia erano state ridotte ad un colabrodo finché , finalmente, quella cazzo di striscia non era apparsa

Sembrava quasi che pensassero che avesse un problema lui e, per qualche giorno , anche Izuku stesso aveva pensato di essere magari sterile o di avere un ventre talmente tanto insignificante da non riuscire nemmeno ad accogliere un ovulo inseminato..

Ed i medici non facevano niente per fargli pensare il contrario...anzi...

Alla seconda settimana che era in clinica , quando gli avevano persino indotto il calore per prepararlo meglio, Izuku li aveva sentiti chiamare il figlio di puttana che gli aveva fatto il contratto, il GRANDE TODOROKI, suggerendogli di iniziare a cercare un'altro omega perché quello che aveva scelto era difettoso

Ma che cazzo!

Non era per forza colpa sua no?

Magari era il donatore ad essere fallato no?

Magari questo Signore era solo una controfigura di un alpha e, per questo, non aveva avuto nemmeno il cazzo di coraggio di farsi vedere!

Era un cesso?

Era orribile?

Era malato?

In fondo se sei ricco da far schifo , figlio del grande Endevor e potente come dicono... perché diamine hai bisogno di un Omega così? Non ne poteva trovare uno normalmente?

"Ma di solito non si paga un Omega per avere un bambino...."

Izuku si buttò sul letto, sbattendo i piedi sul materasso giusto per il gusto di fare dispetto a quella stronza, per poi girarsi su un fianco e strizzare le mani...

Era umiliante...

Quello che stava facendo lo faceva sentire a disagio senza contare che ora non avrebbe avuto nemmeno il conforto di poter vedere sua madre, almeno per qualche tempo, e di poter parlare con lei riuscendo a dimenticarsi tutti i suoi casini grazie ad un suo semplice sorriso...

Izuku tirò fuori il cellulare dalla tasca , guardando lo sfondo dove sua madre gli sorrideva insieme alle infermiere, per poi passarsi il dorso della mano sugli occhi e tirare su con il naso...

Nove mesi...

Doveva resistere solo nove mesi e poi, come era stato già stabilito, avrebbe ricevuto una somma che gli avrebbe assicurato una vita confortevole e cure perenni per sua madre...

Ma a che prezzo?

La mano ancora umida di lacrime scivolò in basso, verso il suo ventre ancora piatto e duro, ed un'altra lacrima si unì a quella sul cuscino allargando la chiazza scura

I:" scusami se ho parlato male del tuo papà... In fondo non lo conosco no?"

La pelle tesa del ventre non si mosse nemmeno, ovviamente, ed Izuku sospirò guardando fuori dalla finestra ed accarezzandosi il ventre ancora una volta...

Convinto che quei nove mesi... sarebbero stati un vero inferno

Protège Moi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora