Capitolo due

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N:" devi mandare questi documenti al centro di assistenza ed assicurarti che ti diano risposta in tempi brevi. A volte fanno finta di dimenticarsene per prendere tempo ma abbiamo bisogno di quella documentazione il prima possibile"

X:" mmh mmh"

N:" poi devi andare a casa a ritirare il vestito per il gala che si terrà nel prossimo fine settimana. Assicurati di darti una sistemata e , soprattutto, di non presentarti con qualcuno di ..ehmm... discutibile come l'ultima volta "

X:" non era affatto discutibile "

N;" era una prostituta "

X:" da quando in qua sei così bigotto?"

N:" c'ha provato con il presidente della casa farmaceutica "

X:" solo perché lo conosceva già bene "

N:" Si è messa a ballare sui tavoli!"

X:" oh sì...si è decisamente guadagnata l'extra che le ho dato..."

N:" HA CERCATO DI LIMONARSI ENDEVOR!"

X:" Hai ragione...potevo scegliere meglio..."

Uno sbuffo risuonò nell'ufficio medico di cui Natsuo era a capo, in cima ad un enorme grattacielo che affiancava uno degli ospedali più d'avanguardia del Giappone, e l'albino si passò una mano tra i capelli bianchi spostandoli indietro con un gesto stizzito e sbuffando di nuovo

N:" non puoi comportarti normalmente per una volta? C'ho messo settimane intere per riuscire a farlo calmare! Era letteralmente infuriato!"

X:" uhuuuu...avrei tanto voluto assistere alla sce..."

N:" TOUYA!!!"

T:" oddio Nat!!! Non è morto mica nessuno! "

Touya Todoroki era seduto di fronte al fratello minore, giacca di pelle e pantaloni strappati che sembravano così in contrasto con l'abbigliamento rigido dell'albino, mentre con noncuranza faceva vorticare una sigaretta spenta tra le dita e sorrideva pienamente al suo fratellino...

Da quando aveva inscenato il suo suicidio, per poi risbucare fuori ed attrarre immediatamente l'attenzione della stampa, erano quasi sempre insieme cercando di recuperare il rapporto che avevano perso e cercando di ricostruire l'immagine del maggiore...

Cosa ovviamente non semplice dato il carattere del corvino e la sua eterna voglia di farla pagare al loro padre...

Touya era sboccato, ribelle, sempre pronto a provocare chiunque e , soprattutto, sempre pronto a far fare figure indicibili al grande Enji Todoroki...

Figure che poi venivano sistemate dal mezzano dei fratelli, anche se sempre più a fatica, e che gli costavano ulteriori ore da mediatore tra i due ed indicibili mal di testa...

Le occhiaie erano evidenti sul volto pallido e quasi diafano di Natsuo, una striscia violacea che sporcava la distesa di neve che sembrava la sua pelle, e furono proprio quelle che Touya indicò tornando serio e ritirandosi ancora una volta la sigaretta tra le dita

T:" mi dici da quanto tempo non dormi?"

L'albino sospirò, mettendo la firma su un'altro documento ed impilandola sul cumulo che era già alla sua destra, per poi afferrarne un'altro ed iniziare a leggerlo

N:" l'ospedale non si porta avanti da solo Nii-san... Ci sono tutti i nuovi macchinari da approvare e ci sono i test per le macchine sperimentali da far fare"

T:" hai dei collaboratori per questo... E sei troppo giovane per prenderti responsabilità del genere! Ma a cosa cazzo stava pensando quando ti ha costretto a prendere in mano questo posto?"

N:" nessuno mi ha costretto... È stata una mia scelta"

Un sorriso sarcastico si aprì sulle labbra bicolori del maggiore, che assottigliò lo sguardo vedendo impilare un'altro documento, per poi sporgersi in avanti ed appoggiare i gomiti sulle ginocchia che sbucavano fuori dai jeans strappati

T:" mi ricordo che volevi diventare un eroe"

La mano di Natsuo tremò per qualche secondo, palesando il suo nervosismo, e Touya si sporse ancora di più continuando ad incalzarlo

T:" mi ricordo che dicevi sempre che saremmo stati due eroi fantastici e che, uniti, avremmo battuto persino Satana in persona e che..."

N:" ..b-basta Tou..."

T:" e che non ti saresti fatto piegare da lui e dalla sua mania di potere e che..."

N:" Tou..."

T:" Ed invece sei il suo maledetto cagnolino e..."

N:" ORA BASTA!!!"

I pugni di Natsuo sbatterono sulla scrivania in puro mogano, scheggiandone un pezzo, mentre un profondo ringhio fece quasi vibrare le pareti dello studio immobilizzando persino Touya che era un alpha come lui...anche se non di tipo dominante

N:" ...basta..."

Natsuo sollevò le glaciali iridi grigie, rese più scure dalla furia che stava a malapena trattenendo , e guardò suo fratello con un'espressione così dura che Touya ebbe quasi l'istinto di allontanarsi

N:" sono un medico rispettabile e grazie al nostro cognome , ed ai SUOI soldi, difendo e proteggo centinaia di persone al giorno! Non ti permetterò di farmi sentire una nullità quando sei stato tu, per primo, a scappare ed a lasciarmi da solo in quell'inferno!"

T:" SAREI TORNATO A RIPRENDERTI! AVEVO INTENZIONE DI TORNARE DA TE ED INSIEME AVREMMO..."

N:" MA NON L'HAI FATTO! TU..t-tu non l'hai fatto..."

I due ragazzi ripresero fiato continuando a guardarsi, con milioni di parole non dette tra le iridi chiare, e Natsuo tornò a sedersi riprendendo in mano i documenti e tornando in silenzio

N:" La cena aziendale sarà alle otto ed è...ed è d'obbligo l'abbigliamento formale...cerca di essere pronto "

Touya annuì, rimettendo la sigaretta nel pacchetto ed alzandosi in piedi, per poi avvicinarsi alla porta di uscita e girarsi di nuovo indietro

T:" Nat...sai che puoi parlare con me...so di non essere stato un fratello impeccabile ma sono pur sempre tuo fratello e sai che farei di tutto per farti felice "

N:" lo sono..."

T:" no Natsuo..tu non lo sei.. perché la persona che conosco non avrebbe mai abbassato la testa ed ubbidito agli ordini di quello"

N:" Endevor mi ha dato una possibilità nonostante tutto..."

T:" Una possibilità? Sei diventato un firma documenti! Non sei il medico che volevi essere! E cosa dire di quello che ti ha costretto a fare? Pagare un Omega per avere..."

Il telefono suonò , attirando l'attenzione dell'albino e distogliendola subito da suo fratello, e la mano di Natsuo si allungò per afferrarlo

T:" Sai almeno come si chiama?"

La telefonata venne messa in attesa, mentre le iridi grigie si risollevarono verso il corvino, ed una linea dura apparve sulle labbra del minore che discostò nuovamente lo sguardo

N:" chi sia, e quale sia il suo nome, non conta niente..."

"

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