Capitolo Otto

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Si sarebbe aspettata di tutto...

Dal rientro di Natsuo ad un esercito di polizia....

Dall'arrivo di Touya, che proprio non sopportava, allo spiegamento di forze di un'armata di villain pronti a farla fuori...

Si...si sarebbe aspettata di tutto Kiomi tranne che quello...

I piedi si muovevano con la solita leggerezza sul marmo bianco di cui era composto il pavimento...

Le mani erano tenute educatamente aperte, una nella tasca della giacca ed una lasciata morbida sul fianco, mentre il volto rimaneva impassibile e privo di qualsivoglia espressione...

E forse, si ritrovò a pensare la ragazza mentre seguiva quella persona, avrebbe seriamente preferito che ci fosse persino un cecchino a puntargli un fucile di precisione diritto in fronte.

Perché se c'era qualcuno di cui aveva paura, e di cui aveva SEMPRE avuto paura, quello era proprio lui

X:" allora ...puoi spiegarmi che cos'è successo?"

Kiomi deglutì a vuoto, seguendo sempre l'altra persona rimanendo a quattro passi di distanza, per poi sforzarsi di sorridere e giungere le mani davanti al ventre

K:" Sinceramente non lo so signore. L'omega stava facendo colazione ed improvvisamente ha iniziato a sentirsi male... Ho provato ad avvicinarmi a lui ma mi ha spinta via e mi ha colpita prima di accasciarsi a terra e svenire..."

X:" mmmh.... Hai chiamato immediatamente l'ambulanza?"

K:" certamente Signore. Mi sono prima accertata che respirasse e poi, non appena ha iniziato ad avere delle convulsioni, mi sono precipitata in camera a prendere il cellulare"

I piedi dell'altra persona si fermarono, vicino al mobile bar stranamente vuoto, ed il volto del ragazzo si girò verso di lei facendola fermare a sua volta

X:" il cellulare? Questa casa è provvista di 14 telefoni di cui 3 sono satellitari . Perché hai perso così tanto tempo?"

Kiomi chinò velocemente il capo, stringendo una mano nell'altra e sudando freddo, per poi rialzare il viso e sforzarsi di sorridere

K:" Io ... i-io sono entrata nel panico ed ho fatto la prima cosa che mi è venuta in mente. Razionalmente parlando non so nemmeno io il perché non ho afferrato uno dei telefoni in cucina o altro..."

X:" mmmh mmmh...."

L'altro ragazzo sfiorò con le dita lunghe ed affusolate il mobile bar, come se stesse spolverando della polvere immaginaria perso nei suoi pensieri, per poi risollevare quelle particolarissime iridi di due colori e piantarle negli occhi neri dell'alpha

X:" Ripetimelo di nuovo cortesemente... Che cosa è successo?"

Un'altra goccia gelata percorse la schiena della ragazza, che sentì la gola chiudersi in una morsa, prima di attorcigliare le dita sulle altre e riaprire la bocca

K:" L'omega .. L'omega aveva appena finito la colazione e...ed ha iniziato a vaneggiare per poi diventare aggressivo "

S:" Vaneggiare?"

Kiomi annuì, riempendo gli occhi di lacrime ed asciugandosi la guancia subito dopo, per poi stringere ancora di più le mani e guardare l'altro con aria dispiaciuta

K:" Si! Ha...h-ha iniziato ad urlare e non appena mi sono avvicinata mi ha colpita per poi svenire"

S:" e tu non hai reagito?"

K:" no Signore... Non mi permetterei mai di colpire l'Omega"

S:" e perché ti ha attaccato?"

K:" i-io... i-io non lo so..io..."

S:" prova a pensarci Kiomi... Sei stata nell'esercito ed eri la numero uno tra i sottoposti di Endevor... Dovresti averne almeno un'idea..."

La ragazza si morsicò il labbro,in pieno panico, e Shouto si avvicinò a lei assottigliando ancora di più lo sguardo e rendendolo particolarmente duro

S:" Kiomi... Perché quel ragazzo ti ha attaccata?"

Attimi di puro panico sembrarono rispecchiarsi nelle iridi nere della ragazza, incalzata sempre di più da quella figura che nonostante non fosse né imponente né autoritaria la terrorizzava, per poi portarsi una mano sulla spalla ed abbassare il maglione di qualche centimetro

K:" pe..penso che abbia visto questo Signore"

Un succhiotto spiccava sulla pelle pallida della ragazza, che arrossì sotto lo sguardo indagatore del bicolore, per poi vederlo scrollare le spalle ed avvicinarsi al mobile bar sollevando una bottiglia

S:" ho sete ... Dove sono finiti i liquori?"

K:" li...l-li ho buttati signore "

S:" perché li hai buttati?"

K:" s-so...so che Natsuo si è sentito male e non volevo che ,tornando a casa, bevesse la stessa cosa che lo ha fatto stare male ieri"

S:" ieri?"

Le palpebre della ragazza si spalancarono, su un volto sempre più pallido e smunto, e la sua bocca si aprì di nuovo iniziando a tremare

K:" o...o-oggi...o-oggi si è sentito male ..oggi..."

Un mezzo sorriso piegò le labbra di Shouto, che posò la schiena sul mobile scuro accarezzando una bottiglia vuota che stringeva tra le mani, per poi sollevare lo sguardo e sorridere alla ragazza

S:" puoi andare"

Se possibile le palpebre di Kiomi si allargarono ancora di più, mentre faceva un passo avanti, e la sua mano si tese verso Shouto come a volerlo fermare

K:" S-Signore io... i-io vorrei andare in ospedale e ...e rendermi utile per Natsuo! Potrei fare i turni notturni al suo fianco e potrei..."

Il sorriso di Shouto si allargò ancora di più, rendendolo più simile a Touya agli occhi di un ormai impanicata Kiomi, ed il bicolore scosse il capo con calma continuando a guardarla ed assottigliando lo sguardo

S:" ti ho detto che puoi andare. La sua famiglia si prenderà cura di lui e forse non te ne ricordi Kiomi... Ma tu non sei nient'altro che la sua cameriera...."

Continuando a guardarla, mentre correva via, per poi afferrare il cellulare e comporre il numero di Touya

"Allora...
Cos'hai scoperto?"

Shouto si guardò intorno, con calma e con la solita espressione apatica, per poi incamminarsi verso l'uscita ed aspettare di essere in giardino per rispondere

"Credo che per entrambi sia stata una reazione al rigetto"

"Rigetto?
Non si sono marchiati ed, al dire il vero, non si sono mai nemmeno visti!"

"Non lo so Nii-san...
Ma vorrei fare una prova e,
per farla, ho bisogno
del tuo aiuto "

"Spara"

Lo sguardo di Shouto accarezzò di nuovo i contorni della casa, sospirando, per poi salire sulla sua mustang e sorridere al ragazzo al suo fianco

"Prendi una maglietta da entrambi... Ed aspettaci in
ospedale... Stiamo arrivando "


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