Capitolo Sei

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Quando Natsuo rientrò a casa quella sera, con il buio che ormai era alto da ore e con il sole che avrebbe fatto a breve capolino dall'orizzonte, trovò la casa immersa nel silenzio e con solo le luci di cortesia ad illuminargli la strada.

Non tornava spesso e probabilmente quella casa era stata sfruttata molto di più dai camerieri che da lui stesso che ne era il proprietario.

Ma non gli importava molto...

Era stato cresciuto in un ambiente che ti insegna che le pareti di cemento e mattoni, di un edificio qualunque sia il suo stile, sono solo gabbie che nascondono orrori indicibili e paure che non ti lasceranno mai andare...

Ecco cos'era una casa per il mezzano dei Todoroki...

Una gabbia ma senza neppure le sbarre a concederti di vedere il sole al di fuori o di avere un minimo di respiro...

Per questo lui prediligeva di gran lunga dormire sul divano del suo studio medico, per quanto fosse scomodo e davvero troppo piccolo, preparando le varie documentazioni che gli sarebbero servite all'indomani e portandosi avanti con i lavori finché non arrivava a crollare nonostante gli Energy drink ed i caffè che beveva..

Ma quel giorno non aveva potuto farlo.

Quel giorno una telefonata di Touya, che aveva preso dopo che il corvino gli aveva fatto squillare il telefono di continuo, gli aveva insinuato un tarlo in testa che non voleva in nessun modo uscire...

Touya aveva insinuato che la la ragazza che collaborava con lui da anni, la prima cameriera che aveva assunto sotto consiglio di Endevor, stesse svalicando i confini imposti e stesse cercando di fare del male all'omega che ora risiedeva tra quelle mura.

Ma perché avrebbe dovuto farlo?

Kiomi era un'alpha proprio come lui, anche se non di genere dominante, ed era sempre stata un'alleata preziosa ed anche un'amica in qualche occasione...

Perché avrebbe dovuto fare del male all'omega?

Non c'era niente tra di loro... Non c'era mai stato...

Natsuo rifuggiva a qualsivoglia contatto fisico, da sempre, e solo nei periodi in cui il Ruth minacciava di massacrarlo pagava qualche ragazza compiacente e consumava dei rapporti nelle stanze di un albergo.

Fine...

Non aveva mai toccato quella ragazza e, che ne avesse memoria, non aveva mai neppure guardato verso di lei con occhi che divergessero dal normale rapporto lavorativo che avevano..

Si ...forse solo qualche volta si era lasciato andare ed avevano bevuto una bibita seduti proprio in quel giardino che ora stava passando a lunghe falcate.

Per questo era assurdo no?

Ma per quanto Touya fosse uno stronzo, manipolatore e spietato, era tutto tranne che un bugiardo...

Era forse troppo diretto e le sue parole, più di una volta, ti colpivano peggio di un pugno ben piantato in faccia...

Ma era sincero...

Se Natsuo avesse dovuto trovare un personaggio di fantasia a cui associare suo fratello, per riuscire a spiegarlo, quello sarebbe stato sicuramente il Lucifero dell'iconografia cristiana...

Un angelo, trasformato in demone, che usava la verità a suo favore ma che non mentiva ...mai ...

Natsuo sospirò appoggiando il pollice sulla maniglia della porta, dove un lettore di impronte fungeva da serratura, ed aprì i pesanti portoni di casa buttando la giacca sulla sedia di cortesia, posta a destra, e slacciandosi la cravatta infilando il dito sotto il nodo e tirando

Protège Moi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora