Capitolo Sedici

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Di una cosa era assolutamente certo...più di qualsiasi altra cosa che gli passasse per il cervello in quel momento...

E quella cosa era che aveva ASSOLUTAMENTE bisogno di aria...

E non perché la compagnia di Momo non fosse gradevole, anzi il fatto che ci fosse lei ad accompagnarlo gli permetteva perlomeno di rimanere meno in guardia, ma proprio perché ormai era arrivato alla stregua delle sue forze...e non sapeva più dove attingerne...

Per questo Natsuo scivolò fuori dalla terrazza circondata da piccoli rampicanti e da una distesa di edera, non appena ne aveva avuto la possibilità ed Endevor era distratto, ed ora si godeva quel manto di stelle con un bicchiere di champagne in mano e cercando di pensare alla prossima mossa...

Che cosa doveva fare?

Di sicuro suo padre non avrebbe mollato la presa e si sarebbe mosso lui stesso se l'albino, come stava già facendo, non si fosse dato una mossa a trovare un'altra Omega da ingravidare...

Ma come poteva farlo?

Già il pensiero che ci fosse qualcuno in attesa di suo figlio, qualcuno che aveva la possibilità di sentirne il battito e sentirlo tra un po' anche muoversi, gli causava dolore...

Come poteva anche solo pensare di metterne al mondo un'altro?

Per farne cosa poi? Consegnarlo seriamente nelle mani di suo padre e consentire di far impazzire un'altra persona come aveva fatto con Touya? O vederlo stare male come Shouto? O vederlo piangere come Fuyumi?

La mano enorme e bianca passò sul viso dell'albino che si piegò quasi su sé stesso sentendo il cuore battere furiosamente nel petto...

Ma cos'altro poteva fare?

O assecondava quel gioco malato, mettendo sul piatto della bilancia il suo stesso sangue, o sarebbe stato il figlio di Fuyumi ad essere portato via...o quello di Shouto dato che ora aveva un Omega...oppure...

Un senso di nausea tornò prepotentemente a stringergli la gola, convincendolo a mollare immediatamente il bicchiere ancora pieno, e le sue gambe tremarono per qualche secondo costringendolo ad aggrapparsi alla balaustra per non cadere...

X:" io non ho la benché minima idea di come abbia fatto a convincermi, quell'idiota, a mettere un vestito del genere!"

I sensi di Natsuo si attivarono tutti e contemporaneamente, quando sentì quella voce ovattata in lontananza, e le iridi glaciali si girarono immediatamente verso il giardino cercando di individuare da dove provenisse

X:" ma siiii dai che ci divertiamo ha detto! Divertimento un cavolo! Questa roba è scomoda da morire!"

Un ragazzo camminava sotto di lui, avvolto in un prezioso smoking bianco e dal taglio elegante, e gli occhi di Natsuo lo seguirono finché non lo vide appoggiarsi ad un albero con la schiena

I:" certo che anche tu potresti collaborare però eh? Tutta sta voglia di gamberetti da dove salta fuori? Non so se hai notato che sono crudi...CRU-DI...se li mangio non solo nascerai stronzo ma, probabilmente, anche malato..."

Il viso del ragazzo si reclinò verso la luna, che lo illuminò dandogli dei contorni quasi eterei ed evanescenti, e Natsuo non si rese nemmeno conto di aver iniziato a camminare finché non si trovò davanti al minore che riabbassò la testa aprendo gli occhi

I:" wo...e...e tu chi diamine sei?"

Verde....

Tutto ciò che riusciva a riflettersi nelle iridi dell'albino, spalancate ed incredule, era una tonalità di verde così bella da far invidia anche allo smeraldo più prezioso che si potesse trovare in commercio...

Le guance piene ed arrossate erano piene di piccolissime efelidi, talmente tanto piccole che erano quasi indistinguibili su quel viso di porcellana, e le labbra rosse e piene erano come una calamita che il maggiore non aveva mai sentito...

Il cuore iniziò a battere a dismisura nel suo petto, mentre anche Izuku si portava una mano sul torace e spalancava gli occhi, e la mano di Natsuo si allungò arrivando a sfiorare un bottone di quella giacca per poi ritrovarsi a deglutire a vuoto..

Perché non esisteva più l'odore dello champagne e dei profumi costosi che  ammorbavano l'aria all'interno del resort...

Non esisteva più l'odore dell'erba tagliata di fresco o quello più sottile, ma tanto congeniale all'albino, della leggera brina che vi si era posata sopra...

Non esisteva più il nauseante odore degli Omega che lo avevano circondato, per farsi notare da lui, e che avevano impregnato i suoi vestiti con quei tentativi disgustosi di sedurlo...

No...

Tutto intorno a lui, e dentro di lui, profumava solo di cioccolato e menta mandandolo in confusione...

Tutto...

E fu per questo che la sua mano si allungò ancora una volta, ma questa volta verso il viso del minore che si sporse verso di lui, e che andò a sfiorare quella pelle che aveva la stessa consistenza del velluto sotto le sue dita...

Conscio, più che mai, di aver appena trovato il suo Soulmate...

E che era proprio di fronte a lui...in quel momento

in quel momento

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