Capitolo Ventiquattro

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I:" Touya io ti uccido"

"Non sei il primo a dirmi qualcosa del genere "

I:" Chissà come mai ti credo!"

" Suvvia cucciolo
è solo per
due settimane!
So che ti
mancherò ma..."

I:" CREPA!"

"Ti ho già detto che
ti adoro si?"

I:" Io invece ti odio!"

"Non è vero...
E lo sai anche tu"

Il telefono chiuso con rabbia e quasi lanciato sui sedili posteriori di quel suv enorme

Il viso paonazzo,  le guance talmente tanto rosse da sembrare quasi delle fragole, e l'odore acido della menta che riempie  velocemente l'abitacolo costringendo l'albino ad abbassare il finestrino,  per evitare di saltare addosso al minore,  ed a stringere le mani con forza sul volante

Era già rimasto d'accordo con Touya  ovviamente  ma ora che vedeva la reazione così forte del suo omega, gli occhi enormi e lucidi quasi di lacrime, non era poi più tanto convinto di aver fatto la scelta giusta

Voleva solo avere la possibilità di stare più tempo con lui, la possibilità di farsi conoscere,  la possibilità,  anche se remota, di aver modo di giustificare il suo comportamento di merda e recuperare almeno un rapporto civile con colui che avrebbe partorito suo figlio anche se magari non sarebbe riuscito a farlo rimanere con lui

Ma ora?

Già la discussione avuta in ospedale lo aveva innervosito...

La proposta di spostare sua madre,  per quanto allettante e molto più sicura per la sua salute,  lo aveva fatto incazzare...

Ed in più costringerlo a tornare nella sua casa, la stessa dove aveva subìto le angherie della stronza, lo stavano quasi facendo piangere

Natsuo  sospirò,  la testa che andava velocissima a cercare una soluzione qualsiasi,  e la tentazione di girare la macchina e riportarlo da suo fratello venne valutata più e più volte

Ma se avesse scoperto il bluff?

Già lo immaginava....

Lo avrebbe odiato a vita senza contare che non avrebbe potuto più nemmeno contare sul legame con suo fratello per proteggerlo ...lo avrebbe odiato...

Le mani si strinsero ancora di più sul volante, il cuore che batteva come un forsennato nel petto, e Natsuo si morse il labbro sbirciando al suo fianco e trattenendo quasi il fiato

N:" Lei...l-lei  non lavora più in quella casa..."

Le palpebre di Izuku sbatterono un paio di volte , a cercare di trattenere una lacrima incastrata in bilico,  ed il suo corpo si girò quasi completamente verso il finestrino dando la schiena all'alpha

I:" Per quanto me ne frega"

Natsuo deglutì di nuovo, le mani talmente tanto strette al volante da rischiare quasi di romperlo ed una forte curva da affrontare, per poi rilasciare minuscole tracce di feromoni cercando di rilassare il minore

N:" Mi dispiace non averti creduto"

I:" E come avresti potuto farlo? Non sapevi nemmeno che ci fossi in quella casa"

N:" Ne ero fin troppo consapevole invece"

I:" Ohhhh davvero? Perché sai...ho visto molto di più il giardiniere che te"

N:" Ne sono consapevole "

I:" Ed il contratto parla chiaro. Ti seguo solo perché ho firmato quei maledetti fogli e perché sono costretto a portare in grembo tuo figlio ma appena lo partorirò  io... i-io..."

Le labbra di Izuku si chiusero, una mano che andò istintivamente a toccarsi il ventre arrotondato e sussultando quando un calcio colpì  il suo palmo,  per poi tornare a girare il viso verso il finestrino e chiudere gli occhi

I:" Io non ti devo NIENTE.  Il contratto finirà quel giorno ...dopodiché non ti voglio mai più rivedere..."

"

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