Capitolo 12

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Chloe

Questa mattina mi sveglio molto presto anche se ero stanca.
Stanca di quello che stava accadendo qui a New York.
Avevo conosciuto tante persone e avevo molti amici ma c'era anche Psycho.
Non so chi è o cosa vuole da me però prometto di fargliela pagare per l'incidente di mio fratello.
Mi stava tormentando anche se, per ora, mi aveva mandato solo due messaggi avevo ricevuto altre foto che ritraevano me a scuola, a casa.
Non sono sicura ma credo che fossero state scattate dal mio stalker misterioso.
Per fortuna Jason non ha riportato gravi danni, è uscita dall'ospedale dopo quattro ore senza neanche una frattura.
Il dottore disse che è stato molto fortunato.
Il giorno dopo il suo "incidente", io e Noah abbiamo finito il nostro progetto di filosofia.
Abbiamo scelto Schopenhauer, il più depresso dei filosofi.
Il resto della giornata era proseguito bene.
Oggi ho dei piani molto movimentati.
Io e le ragazze abbiamo deciso di andare al lago, allo chalet di Alison e saltare la scuola per fare una vacanza.
Mi alzai dal letto e mi chiusi in bagno.
Feci una doccia, lavai i denti, mi vestii e scesi al piano di sotto da dove proveniva un buon odore di pancake.
«Buenos Dias, mi amor»
«Buongiorno mamma, come stai?»
«Tutto bene. Sei pronta per oggi?»
«Si, sono emozionata.»
Mi venne un'idea in mente.
Era pericoloso farlo ma avevo bisogno di parlarne con qualcuno.
Mia madre era la persona di cui mi fidavo di più.
Volevo spiegargli quello che stava facendo Psycho ma senza che lei fosse esposta alla mente diabolica di questa persona.
Decisi, quindi, di raccontarglielo in modo distaccato, come se la ragazza che subisce questi avvenimenti non fossi io.
«Senti mamma... Se una ragazza inizia a ricevere strani messaggi..ecco...e iniziano a succedere cose strane nella sua vita....cosa..come..che dovrebbe fare? Dovrebbe denunciare questa persona?» gli chiesi
«Be...io credo che questa ragazza dovrebbe parlare con qualcuno di questa cosa.
Potrebbe essere aiutata se lo vuole.
Tu? Tu vuoi che ti aiuti?»
Mi ritrovai a ridere. Come sempre mia madre aveva capito che mi stavo nascondendo dietro il volto di una ragazza inesistente per parlare dei miei problemi. Lo facevo spesso.
Mia madre era la mia luce.
L'unica che è sempre rimasta al mio fianco, nel torto e nella ragione.
Ogni volta che ero triste mi portava al cinema solo noi due.
Andavamo in giro per i centri commerciali di Londra, mentre mio padre stava a casa con mio fratello.
Si dice che ognuno abbia un'ancora di salvezza, una persona che gli permette di andare avanti, di superare tutte le difficoltà.
Per me era mia madre. E lo sarebbe stato per sempre.
«No, tranquilla non preoccuparti. Stavo solo supponendo.
Sai sto leggendo un libro quindi...volevo provare a indovinare il finale.»
«Mmh. Che libro è?»
«Si chiama "Come uccidono le brave ragazze. È una trilogia di libri di Holly Jackson. Parla di una ragazza scomparsa e di due adolescenti che cercano di risolvere il caso.»
«Sembra interessante.» sospirò.
«

Senti...so che non sei molto brava ad esprimere i tuoi sentimenti ma io ci sono per te. Sei speciale, ti amo più della mia vita e se....se hai un problema parlane con me. Non ti giudicherei mai, lo sai.»
Dopo ci abbracciammo e io uscì sentendo il clacson dell'auto di Lily.
«Ti vedo felice.» dissi alla bionda.
«Lo sono. Io e Bryan ci siamo fidanzati ed è bellissimo. È un ragazzo simpatico e dolce. Completamente l'opposto di Noah e Connor.»
«Per fortuna aggiungerei.»

Dopo un'ora e mezza arrivammo davanti a un vasto specchio d'acqua cristallina.
Era stupendo.
Non avevo mai visto una cosa del genere.
L'acqua era fresca e limpida.
Intorno a noi c'era un vasto bosco con alberi altissimi e uccelli che cinguettavano.
Ci trovavamo in una zona isolata da tutto e tutti.
Dopo aver sistemato le nostre cose entrammo nel piccolo capanno in legno che aveva una piccola cucina e un ampio camino circondato da nere poltrone.
Io e le altre avevamo messo dei vestitini corti sui costumi.
Era stata Ali a dire che dovevamo per forza fare una nuotata.
Nel lago? Si proprio così.
Con questo freddo? Già.
Non c'è stato modo di farle cambiare idea quindi abbiamo dovuto accettare. Io avevo indossato un costume giallo molto acceso con un anello al centro del petto diviso in due pezzi come quello di Ruby, che era nero con delle catene oro, quello di Lily, rosa chiaro, e quello di Ali, color bianco e nero. Le fasce del suo costume erano incrociate.
Holly, invece, ne aveva uno intero color azzurro con uno strappo all'altezza della pancia. La parte superiore era legata con un fiocco. L'intero costume era ricoperto di fiori bianchi.

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