Capitolo 13

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Noah

Oggi sarà una giornata molto "interessante."
Così ha detto Bryan.
Ha programmato una giornata insieme alla sua ragazza e alle sue amiche.
Una giornata con Chloe.
Dopo l'incidente di suo fratello non abbiamo parlato molto.
Ovviamente, io e Conny non sapevamo niente di questa giornata. Era stata una sorpresa.
Stamattina quindi, mi sono svegliato molto presto per andare a prendere i miei amici, tranne Elizabeth che mi aveva detto di voler venire più tardi insieme a Evan e Charlotte visto che odiava svegliarsi presto.
Mi vestii con un costume nero e una maglietta blu scuro.
Ai piedi misi le mie converse e, dopo aver fatto colazione, uscii di casa.
Salii in macchina e mi recai da Bryan.
La sua casa era su due piani, circondata da una staccionata a cui seguiva un grande giardino.
Al centro c'era un cancello di ferro che si aprii al mio arrivo.
Parcheggiai l'auto dentro al cancello davanti la porta d'ingresso e andai a bussare sul legno.
«Sei arrivato finalmente!» esclama Connor aprendo la porta.
«Si parte!» esulta Logan.
Tutti e quattro ci recammo al pick-up del signor Colbain, il padre del mio amico, partimmo.
La destinazione era lo chalet dell'amica di Lily, Alison.
Lì vicino c'era un lago immenso e per questo ho indossato il costume come i due ragazzi davanti a me.
La strada è molto lunga e dopo esserci annoiati per un'ora abbiamo messo un po'di musica.
Il tragitto fu molto caotico.
Il guidatore dell'auto, Bryan, sbagliò strada tre volte visto che c'erano tre incroci.
Dopo aver percorso tutta la zona riuscimmo a trovare la strada giusta e mezz'ora dopo arrivammo allo chalet.
La casetta era fatta di legno scuro ed era molto ampia.
Quando scendemmo dal pick-up ci dirigemmo subito verso le ragazze.
Bryan si avvicinò a Lily posandole un dolce bacio sulla fronte.
«Come va ragazze?»
Le ragazze, dopo il nostro arrivo, si presentarono.
«Bene grazie. Io sono Chloe comunque.» disse lei con dolcezza.
I miei occhi si posarono su di lei, ma distolsi lo sguardo quando iniziò a fissarmi.
«Piacere Ruby, quella che ha rotto i coglioni al tuo amico!» disse con soddisfazione.
Chloe iniziò a ridere seguita da tutti noi che guardavamo Connor entrare nello chalet.
Non mi aspettavo che potesse essere così divertente questa giornata.
«Io sono Holly, molto piacere. Mi raccomando, il rispetto prima di tutto. Se scompare lo farai anche tu caro Bryan!»
Ma che problemi ha!?
Bryan è il ragazzo più dolce che conosco non credo che dovrebbe rivolgersi così a lui. Inoltre non ha fatto niente per ferirla.
«Io sono Alison» disse una ragazza mora che si allontanò seguita da Chloe.
Dopo le nostre presentazioni entrammo nello chalet che era munito di poche camere da letto.
Non erano molto visibili visto che si trovavano al piano superiore e le scale erano all'esterno.
C'erano 5 camere e un bagno dentro ognuna di esse.
Q

uesto chalet è stupendo.

Un'ora dopo ci troviamo dentro lo chalet al piano superiore che, a quanto pare, nessuno aveva notato visto che erano rimasti incantati a osservare l'acqua cristallina del lago.
«Ora, dobbiamo dividere le camere e io ho già fatto un programma. Visto che arriveranno altri tre ospiti nel pomeriggio ho fatto degli accoppiamenti che potrebbero piacervi.» ci spiega la biondina di Bryan.
«Ok biondina, però sbrigati non voglio restare qui dentro per tutto il giorno. Sono solo le otto del mattino.» gli dissi ricevendo un rimprovero dal ragazzo al suo fianco.
«Ehi vacci piano Noah. Troppa confidenza.» risponde Bryan trucidandomi con lo sguardo.
«Tranquillo non voglio rubarti la fidanzata. Ho altri gusti in fatto di ragazze.» dico voltandomi verso di lei.
«Allora» continua Lily.
«Ho deciso che noi ragazze staremo tutte insieme in una stanza. La seconda stanza sarà occupata da me e Bryan»
Dopo averlo detto io e gli altri ci scambiamo uno sguardo complice con un sorriso malizioso sul viso.
«La terza stanza..» continua schiarendosi la gola arrossendo.
«...sarà occupata da Noah e Elizabeth. La quarta sarà di Connor e Logan. E l'ultima....sarà occupata da Charlotte e Evan. Bryan mi ha detto che sono fidanzati. Quindi, che ne pensate?»
Tutti annuimmo recandoci nelle camere dove ci cambiammo.

Minuti dopo ci ritrovammo davanti al lago tutti in costume.
Avevamo deciso di fare un bagno.
Con il freddo che c'è in montagna voi decidete di fare un bagno nell'acqua ghiacciata del lago? In inverno per altro?
Si. Siamo dei pazzi però...ehi..si vive una sola volta quindi non lasciarti frenare dalla paura e VIVI!
I miei occhi vennero attratti da una ragazza coi capelli ramati che indossa un costume da bagno di colore giallo molto acceso. Evidenzia le sue curve, valorizza il suo corpo. Le sta a meraviglia, è perfetto per lei.
"È bella come allora" pensai.
Era vero. Lei cambiava cresceva ma la sua bellezza era tale e quale.
Mi risvegliai dal mio sogno e mi buttai in acqua per primo.
Mi allontanai subito dalle voci alle mie spalle fino a arrivare in un punto del lago in cui la pace e il silenzio erano al comando.
Osservai la natura intorno a me.
Gli alberi alti che circondavano il lago.
Il file che splendeva accompagnato da un debole venticello.
Un SUV nero che...che...non può essere.
Sono già qui?
Mi avvicinai alla riva e camminai raggiungendo il SUV.
Chloe era fuori dall'acqua e si stava asciugando col suo telo.
La superai e mi imbattei nella coppietta felice che si recò subito nella stanza che gli era stata assegnata. Poi incontrai Elizabeth che mi venne incontro dandomi un bacio sulle labbra.
D'istinto le misi le mani sui fianchi e la strinsi a me.
Un dubbio mi passò per la testa.
Che cosa starà pensando adesso?
Mi volto e noto che lei ci sta fissando e subito mi allontano dalla mia ragazza e mente va di sopra seguo la ragazza che si è appena buttata nel lago.
Raggiungiamo uno spazio isolato e mi decido a parlarle.
«Ciao bambi.»
«Non chiamarmi così» disse seccata.
«Che c'è? Perché sei arrabbiata con me?»
«Non sono arrabbiata con te.»
«Già infatti la tua faccia dice esattamente questo.» affermo.
«Non sono arrabbiata. Sono solo schifata.»
«E perché mai?»
«Perche mi fa schifo vedere che non riuscite a trattenervi dal compiere le vostre smancerie neanche per un secondo» sbotta incazzata.
«Sei gelosa per caso?»
«Io no... non sono gelosa. Ma come ti viene in mente?»
«Ammettilo.»
«Cosa?» domanda timorosa mentre gli accarezzo delicatamente la schiena.
I nostri volti sono molto vicini e le nostre labbra quasi si toccano. I nostri respiri si confondono e la quiete regna su di noi, isolandoci nel nostro mondo.
«Che avresti voluto essere al suo posto.» affermo sicuro di me.
Lei non risponde. Mi guarda soltanto. I nostri sguardi si fanno più intensi.
Lei inizia ad accarezzarmi il braccio mentre io continuo a toccarle la schiena in modo delicato scendendo pian piano più in basso.
Le nostre labbra si avvicinano sempre di più. I nostri sguardi si cercano e la connessione tra noi cresce sempre di più.
I nostri nasi si toccano e entrambi sappiamo quello che sta per succedere ma nessuno si sposta. Rimaniamo immobili.
La mia mano scende sempre di più è il suo respiro accellera diventando affannoso.
Le sue dita si stringono intorno al mio braccio lasciando delle mezzelune sulla pelle. Porta le mani sulla mia schiena trascinandole su e giù e lasciando dei graffi quando inizio a stringere i suoi fianchi avvicinandola al mio corpo fino a farlo aderire con le sue forme perfette.
Le nostre labbra stanno per unirsi quando una voce interrompe quel momento.
«Noah!!! Vieni la tua ragazza ti cerca!» grida Logan.
La mia ragazza!
Non voglio che sia lei a portare quell'etichetta.
Lei si allontana leggermente tenendo gli occhi incastrati nei miei.
«Cazzo!» esclamò infastidito.
Pian piano ci separiamo e ognuno va per la propria strada.
Nel momento in cui ho messo le mani su di lei ho provato una sensazione stupenda.
Mi sentivo a casa.
So di aver detto di dovermi allontanare per non farle del male ma...
...dopo l'incidente di suo fratello non sono riuscito a lasciarla sola.
Mi sono sentito felice come non mai.
L'unica volta che ho provato questa sensazione era con Julie. Lei.
Potrebbe subire il suo stesso destino. Conosco mio padre e so che farebbe di tutto per separarci visto che lei non fa parte dell'alta società.

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