Capitolo 21

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Noah

Attorno a me ci sono persone che corrono da ogni parte.
Il cuore martella nel petto a una velocità sovrumana.
Che succede?
Il silenzio è squarciato da un rumore assordante che si diffonde in mezzo alla strada colma di gente.
Le sirene dell'auto dei poliziotti risuona forte nell'aria accecandomi con le luci blu e rosse.
C'è anche un ambulanza.
Al centro della folla c'è qualcosa da cui fuoriesce molto fumo.
I poliziotti poi, fanno sgombrare la strada e tutti spariscono nelle macchine tornando a casa.
Sono rimasto solo io con i paramedici e gli agenti.
«Ragazzo devi tornare a casa» mi disse uno di loro.
Un incidente.
Davanti ai miei occhi di presentava una macchina che conoscevo.
Una Citroën bianca era distrutta ai lati della strada.
Quella macchina...
Era la macchina di Jason.
Del fratello di Chloe.
E se gli è successo qualcosa?
Come faccio a saperlo?
Quando tutti furono distratti mi avvicinai all'auto e vidi...
Cazzo,no!
C'era un corpo steso sotto quei rottami.
Il suo corpo.
Dei capelli color rame si intravedevano dal finestrino rotto.
I suoi capelli.

Era lei.
Era Chloe.
La mia bambi.

Iniziai ad agitarmi e il respiro accelleró.
Non potevo perderla.
Non potevo perdere anche lei.

Un poliziotto mi si avvicinò e...
Ma che cazzo?!
Tirò dalla tasca una pistola appoggiandola sulla mia fronte.
«Tu non la meriti. Deve morire, proprio come Julie. Tu le faresti solo del male.» disse l'agente di polizia.
Tutti mi osservavano.
«No...n-non è vero. I-io, io...» dissi con voce rotta dal dolore.
Lei era morta.
Era colpa mia.
«Tu non servi a nessuno. Nemmeno ai tuoi genitori. Guardati. "Il re della scuola". Se non ti allontani subito da Chloe rischierei di ucciderla proprio come hai fatto con julie.» urlò.
«No...» dissi con gli occhi lucidi.
«Tu sei un male per tutti...»
«Smettila...» sussurrai. «... ti prego... smettila.» continuai sentendo milioni di lacrime bagnarmi il viso.
«È colpa tua...»
«Basta!!» gridai continuando a piangere come un bambino.
«È tutta colpa tua.» urlò ancora.
«Ti ho detto di smetterla!!!» gridai a gran voce.

*****

Mi svegliai nel mio letto tutto sudato, con le lacrime agli occhi, urlando il nome di Chloe.
Era un sogno.
Era un cazzo di sogno!!!
Sembrava così reale.
Grazie a questo sogno ho capito tutto.
Io non ho una cotta per lei...
...io la amo!
Ed è la prima volta che succede dopo l'incidente di Julie.
Quest'evento mi ha fatto fare molti incubi che ritraevano la mia ex ragazza dopo l'accaduto.
Adesso, però, al suo posto c'era Chloe.
La mia Chloe.
Non posso nemmeno immaginare di vederla su un letto d'ospedale con, accanto, un monitor che traccia una linea retta che scorre all'infinito.

La porta di aprì di scatto.
«Noah!!»
Mia sorella.
«Grace, che c'è? Perché piangi?»
«Scusa, è che...mi sono spaventata. Ti ho sentito urlare e ho pensato che ti fosse successo qualcosa di grave.»
«Tranquilla era solo un incubo.» la rassicurai.
«Ancora...credevo che fossero passati.» disse cominciando a piagnucolare.
«Vieni qui.»
Lei si avvicinò e si mise tra le mie braccia con il capo sul mio petto.
«Chloe...»
«Cosa?»
«Ti ho sentito urlare il suo nome...Ti piace non è cosi? Si capisce da come la guardi.»
«E come la guardo, sentiamo.»
«La guardi come un cercatore d'oro guarda un diamante. Come se lei disse la cosa più preziosa della tua vita.» rispose mia sorella.
«Lo è!» affermai.
«Quindi ti piace?»
«Si, ma è...complicato...»
«Per papà?»
«Già»
Lei fece un respiro profondo e sospirò.
«Ok, ascoltami adesso. In questi giorni, ti ho visto più...felice. Come non lo sei mai stato. O almeno da quando Julie... Comunque, so che è lei a farti questo effetto. Io ti consiglio di non avere paura. Di affrontare i tuoi sentimenti.»
«Di provarci?»
«Esatto.»

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