Noah
La scena che avevo davanti era orribile ed era anche peggio il fatto che qualcuno, questo Psycho, abbia ucciso la madre di Chloe e che lei stia vedendo quel che vedo io.
Sua madre è legata a una sedia posizionata davanti alle scale.
I polsi avvolti da una corda sulle gambe reggino un'ascia si legno.
I capelli sono tagliati in modo orribile. Alcune ciocche lunghe altre corte.
Le mani, i vestiti, il viso ricoperti di sangue come il testo della cucina.
Una macchia scura si trova sul centro del petto dove la maglia è forata.
"L'hanno sparata."
«È stata sparata.» disse Chloe senza fiato ancora stesa a terra.
«Ehi va tutto bene. Mi dispiace. Tranquilla.»
Cercai di calmarla ancora.
Avevo fatto delle chiamate.
Avevo chiesto a Liam e Jason di rientrare.
Avevo avvertito la polizia.1 mese dopo......
In questo mesi è successo di tutto.
Il funerale della madre di Chloe è stato devastante.
Due settimane dopo, però, qualcun'altro se ne andò.
Liam Hayler.
Psycho aveva preso di mira anche lui.
Perché voleva rovinarle la vita.
Chloe era sempre chiusa in casa.
Era devastata.
Non ci siamo sentiti in questo mese, neanche una volta.
Ho deciso di lasciarle i suoi spazi.
Spero che stia bene. Ho una voglia matta di vederla. Di assicurarmi che sia sana e salva.
Ma non posso dare altro che aspettare.Chloe
Io non ce la faccio.
Non riesco a sopportare tutto questo dolore.
In questo mese ho passato l'inferno.
Tutti sono venuti a farmi visita per assicurarsi che io fossi viva e vegeta.
Non lo sopporto più.
James.Mia madre.
Liam.
Liam. Era una parte di me.
La persona che mi capiva più di chiunque altro.
Perché lui? Perché?
Non riuscivo più a sopportare niente di tutto questo.
Volevo mettere fine a tutto.
Alla mia vita.
Non ne potevo più.1 mese prima...
Ero a casa.
Devastata per la morte di mia madre.
Stasera sarei andata a scuola.
Hanno organizzato un evento per la morte di James.
È passato molto tempo ma volevano onorarlo.
Io sarei andata perché mi sentivo in colpa.
Misi un vestito lungo e nero.
Liam passò a prendermi con l'auto e andammo a scuola.
Era piena di persone.
Piena di gente che avrei voluto fare sparire da un momento all'altro.Riaprì gli occhi.
Ignorai i momenti con le mie amiche.
Il mio ragazzo.
Mi ricordai quello che successe a metà serata.1 mese prima...
Stavo passeggiando con Liam nel giardino. Faceva freddo ma non me ne importava. Amavo la natura.
Mi guardai attorno e un brivido di terrore mi salì lungo la schiena quando vidi una pistola puntata contro di noi.
A tenerla era una figura bianca.
Un mantello bianco.
Il suo mantello bianco.
Indossava una maschera bianca.
La sua maschera bianca.
Psycho.
«Dobbiamo andare via!»
Iniziammo a correre nei corridoi.
Tutte le porte erano chiuse tranne quella della palestra.
Per fortuna.
Ci nascondemmo nello spogliatoio.
I passi si facevano più vicini e pesanti.
La porta si spalancò e Psycho ci osservò.
L'arma era abbassata.
Uno sparo, però, ruppe il silenzio.
La porta si chiuse.
Liam!
Liam era a terra.
La mano sul petto bloccava il sangue.
«Nooo!!!»
Le mie lacrime furono incontrollate.
Iniziai a gridare. La porta era chiusa a chiave e ora eravamo in trappola.
«Cazzo!!!!»
«Non può essere. Perché? Perché?»
«Va tutto bene, Chloe. Va tutto bene, cretina.»
I minuti passavano e il suo respiro si fermava.
Non potevo perderlo.
Non potevo perdere anche lui.
I suoi occhi non reggevano più.
Le palpebre stavano calando e sapervi che non si sarebbero più rialziate.
«Ricordati di me, cretina. Ricordati che ti ho voluto bene. Che ti voglio bene» disse poco prima di chiudere gli occhi colmi di lacrime.
«Ti voglio bene anch'io, rompiscatole.....» dissi con voce rotta stringendo il corpo di Liam al petto.
Era finita.
Oramai, era finita.Uscì di casa.
Volevo passeggiare.
Non c'è la facevo più a restare chiusa lì dentro.
Avevo gli occhi lucidi e delle lacrime correvano sulle mie guance.
Avevo un brutto presentimento.
Non so perché.
Un secondo dopo qualcuno mi tappònla bocca trascinandomi in un auto.
Unaltra persona mi tenne la bocca tappandomi anche gli occhi.No, no, no.
Ero stanca di questo.
Smisi di dimenarmi.
Mi abbandonai alla paura che mi trascinò in un sonno profondo.Un seminterrato, credo.
Mi trovavo qui.
«Te lo avevo detto»
Noah...
Era qui. Davanti a me.
Legato alla sedia.
«Noah, che ci fai qui?»
«Era l'unico modo che avevamo per costringerti a non ribellarti.» disse una voce che conoscevo troppo bene.
Mi voltai.
Avevo ragione.
Cazzo, avevo ragione.
No, non era vero.
Era un sogno.
Un incubo.
Una folta chioma castana mi raggiunse.
«Tu sai chi sono, Chloe. O almeno pensi di saperlo!» affermò la ragazza sicura di sé.
«Chi sono? Chi sono Chloe?»
«Tu sei.....sei ...tu sei Psycho?»
«Esatto. Ma.... quale è il mio vero nome, Chloe?»
Volevo piangere, ancora.
Ma resistetti.
«Tu sei......sei.......sei C-Charlotte.» conclusi addolorata.
«Eccellente.»
«Ma James....? Era tuo fratello, perché gli hai fatto del male?»
«Semplice. Aveva scoperto tutto. Il nostro piano.»
«Il vostro????»
«Ho anche una sorella, lo sai. Tu la conosci molto bene.»
«Di che parli!?»
«Ehi sorellina. Chloe vorrebbe vederti.»
Una ragazza mora entrò nella stanza.
Di male in peggio.
«Lo sapevo!!! Sapevo che c'era qualcosa di strano. Chloe te l'avevo detto.» gridò furioso Noah che era rimasto in silenzio.
«Alison!?»
«Ciao amorino. La mia migliore amica. Che si dice da queste parti chlox.»
«Perché? Perché? Pensavo fossimo amoche noi due. Ho creduto...»
«Tu non sai niente vero? Tuo padre. Ti ha mai raccontato niente della sua vita prima di te? Prima che nascessi?» mi chiesi Alison.
«N-no.»
«Era uno stronzo! Mio padre è morto per colpa sua. La mia famiglia è andata in pezzinper colpa sua. Mia madre era distrutta. Abbiamo perso la casa, il lavoro tutto è andato male ler colpa di tuo padre.» urlò Charlotte.
«Non è di certo colpa sua!» ribatté Noah al posto mio.
«Tuo padre era una persona onesta, credevamo. I nostri padri avevano fatto un accordo lavorativo. Però tuo padre era stato impossessato dall'avidità. Prese tutto il denaro e mio padre si ribellò. Non era giusto. Non era onesto. Tuo padre però era completamente impazzito. Così lo sparò. Lo uccise. E io giurai che mi sarei vendicata su di te.» continuò Alison.
«Noi ti abbiamo dato il volantino dea Preston High School e il piano ha funzionato perché tu sei venuta qui. Abbiamo ideato tutto. Ti abbiamo ricattata, derisa. Io ti seguivo ovunque. Sapevo i tuoi spostamenti. Cosa facevi, con chi eri.» concluse.
«Pensavo fossimo amiche.»
«Non potremmo mai essere amiche.»
«Tranquilla Chloe stanno venendo a prenderci.» mi sussurrò Noah.
«E come vi troveranno?» domandò Charlotte.
«Tu non hai detto niente a loro vero?»
Dalla porta spuntarono Elizabeth e Evan.
«Senti Charlotte. Odiamo Chloe ma l'omicidio è una cosa orribile.» disse Elizabeth mentre Evan ci slegava.Alla fine riuscimmo ad uscire sani e salvi visto che la polizia era stata condotta qui.
Finalmente tutto è finito.
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Heartbeats
RomanceLa vita è come un dipinto. Ha sfumature belle e brutte. Senza di esse, però, il dipinto sarebbe monotono, non mostrerebbe agli altri l'impegno impiegato per ottenere quel risultato. Gli errori fanno parte della vita e solo grazie a questi, riuscirem...