Chloe
Una festa.
Per il compleanno di Noah.
Le cose stavano andando bene in questo giorni.
Stavamo nascondendo a tutti il nostro amore anche se era difficile.
Il fatto di non poterlo nemmeno baciare davanti a una folla era frustrante.
«Allora.... devo farvi un annuncio, mie care ragazze!» esclamò Holly gioiosa.
«Che succede?» domanda Alison incuriosita stringendole la mano.
«Aspetta...lo so.» intervenne Ruby.
«Tu, la ragazza che non vuole sposarsi, che non sopporta i bambini e che vuole vivere solo con i gatti, ha deciso finalmente di fidanzarsi?» continuò lei.
«No no no...ma che cavolo dici!?» sbottò lei.
«Cavolo Ruby dovrei essere io quella che parla sempre di amore essendo fidanzata no tu!» disse la biondina arrivata al tavolo da poco.
«A meno che tu non sia fidanzata segretamente, non so...con un certo Logan?» osai dire io.
«Okay. Adesso non esageriamo. Siamo solo amici. E poi la fidanzata segreta qui sei tu cara mia» mi rispose Ruby.
«RAGAZZE!» urlò Holly.
Tutti ci voltammo verso di lei ricordandoci della sorpresa che doveva annunciarci.
«Io ho una sorpresa e non so come la prenderete. Io... andrò in Francia!!!» esclamò.
Noi la guardammo sorprese.
«Davvero?!»
Ci congratulammo con lei mostrandole un grande sorriso.
«Già! Andrò a trovare mia cugina Rachelle. È al primo anno di università. Andrò lì un paio di giorni.»«Bene ragazze, ci vediamo alla festa! Ora devo andare al corso di chimica.»
Le ragazze mi congedarono con un semplice ciao e si recarono dalla parte opposta alla mia, verso l'uscita.
Io, invece, continuai a inoltrarmi nei silenziosi corridoi in cerca dell'aula in cui si sarebbe svolto il corso di chimica.
Un vociare continuo mi attirò verso una stanza con due finestre da dove entravano i raggi del sole illuminando le pareti con dei cartelloni colorati dove c'erano spiegati i procedimenti di alcuni esperimenti chimici.
Al centro dell'aula c'era una donna bellissima, dai capelli ricci e corvini.
Indossava un camice bianco con sotto un jeans e una maglietta rossa.
Ai piedi portava degli stivaletti col tacco.
Aveva stile!
Mi accomodai a un banco nella fila centrale salutando Mary, una ragazza nella mia classe di scienze.
Sulla superficie bianca erano appoggiati un paio di occhiali trasparenti in vetro e dei guanti in lattice.
«Buongiorno ragazzi, io sono Camila Mckaller. Sarò la vostra insegnante di chimica.» si presentò la professoressa.La lezione fu molto interessante, soprattutto quando uno studente fece esplodere la sua creazione in aria.
Fortunatamente io ero a molti metri da lui e non mi sono ritrovata zuppa di una sostanza rosa.Che cosa metto?
Erano le cinque del pomeriggio e io ero qui da un'ora esatta a decidere il vestito da indossare.
Ero indecisa.
Avevo optato per un vestito lungo ma è una festa per ragazzi quindi non credo che sia opportuno.
Un vestito corto andrà bene.
Spero.
Anche se...
Dio perché non potevo essere normale!?
È esattamente dalla terza media che non riesco ad accettarlo.
Ad accettarmi.
Prima non aveva importanza perché sapevo che nessuno mi trovava così bella.
Non lo pensavo nemmeno io.
Adesso, invece, c'era Noah.
Avevo paura di non essere abbastanza.
Pensai a Elizabeth, la sua ex.
Lei aveva un corpo bellissimo e un viso stupendo.
Come le mia amiche.
Lydia Johnson mi aveva rovinato la vita e adesso stavo subendo le conseguenze del teauma che mi aveva causato.
Perché?!
Perché proprio io?
Che cos'ho di speciale?
Che cos'ho di sbagliato?
Basta!
Non dovevo pensare a questo.
Alle sei sarei dovuta essere a casa del festeggiato e di questo passo avrei fatto di sicuro ritardo.
Iniziai a scartare ogni vestito mi capitasse in mano.
Volevo sentirmi bella in questo giorno speciale.1 ora era volata tra la scelta del mio outfit e del trucco.
Alla fine decisi di indossare un vestito bianco scelto da Alison.
La parte inferiore è corta e va ad allungarsi verso il centro.
La pancia è coperta da una fascia e la parte superiore è coperta da due spalline con una scollatura sul seno.
È bellissimo.
Questo vestito me lo ha regalato la mia mica che adesso sta armeggiando con i trucchi he ha portato da casa.
Alison dice che io avevo troppi colori chiari e che mi serviva qualcosa di luminoso.
Un colore acceso.
Che mi facesse risplendere.
Decisi di accontentarla.
Prese in mano vari prodotti e li spalmò sul mio viso.
Poi passò agli occhi e infine alle labbra spalmando un rossetto rosso ciliegia.
«Lo farai impazzire, così Chlox!!» esclamò Ali entusiasta.
«Si credo proprio di sì.» affermai soddisfatta del mio look.
Oltre al rossetto, che ho notato solo ora sia sfumato da una tonalità scura a quella chiara, Alison mi aveva passato sugli occhi un ombretto tra il dorato e il rosa antico.
Con i glitter ovviamente.
Avevo una strisce sottile di eyeliner nero che si estendeva prima e dopo l'occhio.
Sulle ciglia aveva passato del mascara e le guance erano coperte dal blush.
«AAAAA Chlox sei uno schianto! Come minimo quel coglione oggi dovrà inginocchiarsi ai tuoi piedi per quanto sei bella!» esclamò ancora Ali.
«Ok, non esagerare ora. Comunque devo andare o farò tardi.»
Io e la mora ci abbracciammo e prima cbe varcassimo la porta della mia stanza ruppe il silenzio.
«Chloe ti voglio bene e ti sosterrò sempre. Quindi se quello stronzo ti fa soffrire non aver paura di chiedere aiuto. Io ci sono. Holly, Lily e Ruby ci sono. Siamo qui per te e posso assicurarti che non ti abbandoneremo mai.»
Delle lacrime imploravano di solcare le guance ma cercai di respingere altrimenti avrei rovinato il capolavoro che lei aveva fatto sul mio viso.
«Nono ehi, no piangere ora, altrimenti non riusciresti a sembrare la donna più bella della terra. Non dico che tu sia brutta quando piangi. Assolutamente no.
Ma, in questo caso, si deve sorridere.»
«Grazie di tutto Ali!» dissi stritolandola.
Non avevo mai avuto delle amiche che volessero aiutarmi per davvero. Che non volessero solo i miei compiti o che si arrabbiassero se non glieli volevo passare.
Adesso mi sentivo bene.
Dopo anni mi sentivo veramente felice.
Però...
Avevo un brutto presentimento sulla serata.
Forse perché avevo paura che Psycho potesse combinare qualche guaio.
È da un po'che non di fa sentire ed è strano.
Scesi le scale a passo svelto con i tacchi alti che avevo indossato.
Erano bianchi e semplici.
Opachi.
E stupendi.
Li amavo davvero.
Me li aveva regalati papà al mio 13 compleanno.
Si lo so è strano.
Ma aveva detto che voleva darmeli per quando sarei stata pronta a indossarli visto che giocavo sempre con quelli di mamma.
Il giorno dopo il mio compleanno camminai con quelli alla perfezione.
Mi manchi papà.
Mi mancano le cene di noi quattro insieme che ridiamo per delle stupidaggini.
O Jason che cade e noi che lo prendiamo in giro.
I miei pensieri vennero interrotti dal mio amato idiota.
«Dove va questo schianto?»
«Alla festa del mio ragazzo!»
Gli avevo raccontato tutto.
Non potevo nasconderglielo.
«Sta attenta. Qualche ragazzo potrebbe rapirti a causa del tuo look.»
«Ti piace?»
«Ti voglio a casa minimo per l'una. Altrimenti ti vengo a prendere con la forza.»
Io gli feci una linguaccia e mi incamminai verso la villa Wood salutando Alison.
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Heartbeats
RomanceLa vita è come un dipinto. Ha sfumature belle e brutte. Senza di esse, però, il dipinto sarebbe monotono, non mostrerebbe agli altri l'impegno impiegato per ottenere quel risultato. Gli errori fanno parte della vita e solo grazie a questi, riuscirem...