ELYAS
Oggi
«Cariño» la mano di Bea sfiora la mia spalla mentre me ne sto seduto sotto una quercia con uno spinello tra le labbra a rimuginare su tutto quello che è successo oggi. Il tradimento di mio padre, il mio legame con Bea e... il fidanzamento di Alys. Odio il solo pensare a quella parola. Come cazzo gli è venuto in mente? Davvero pensa che la lasci sposare quell'inetto mafioso? Se solo ha osato toccarla anche solo con un dito mi divertirò a seppellire ogni minuscola frazione della sua pelle scuoiata.
So perché l'ha fatto, e so anche perché continua a scappare da me, ma per quanto provi ad andare lontana non sarà mai abbastanza per sfuggirmi. Lei è mia. E nessuno me la porterà via.
L'idea che da domani dovrò stare un mese e mezzo senza vederla – anche se solo attraverso delle telecamere - mi fa contorcere lo stomaco, ma Sascia è stato chiaro con me. Nessuno la toccherà. Uscirò da quelle catacombe e sarò pronto a riprendermela. Una volta per tutte.
«No, guapa. Non sto affatto bene e non chiedermi di calmarmi» le rispondo soffiando una nuvola di fumo in aria. Ho le nocche insanguinate a furia di cazzotti dati sulla corteccia di questa merdosa quercia e sono ancora pieno di lividi della scazzottata che mi sono fatta con mio cognato Artem. Mi sta sulle palle, ma se mia sorella è felice lo sono anche io. E saremo una famiglia. Presto. Molto presto. Quindi ingoio il rospo e me la farò andare bene.
«Non voglio che ti calmi. Voglio che reagisci, e voglio anche dirti che ti aiuterò a riprendertela» mi dice sedendosi al mio fianco.
Annuisco appoggiando la testa sulla sua spalla per poi scivolare sul suo ventre. Mi accarezza i capelli come fossi un bambino di cinque anni e si fa carico del mio dolore, come se il suo in tutti questi anni non fosse stato abbastanza.
Ho sempre sentito che il nostro era un legame che andasse ben oltre l'essere dei semplici cugini. La sentivo dentro di me, fin sotto tutti gli strati della mia pelle. Proteggerla è sempre stato un istinto primordiale, fin quando non ho fallito. Ma adesso basta. Sascia ha ragione. Bea ha ragione. Artem ha ragione. Mi perdo ancora qualche minuto tra le braccia di mia sorella e poi torno a essere quello di un tempo.
Il vecchio Elyas non avrebbe lasciato che qualcuno decidesse al posto suo. Pagheranno tutti e il primo a farlo sarà proprio mio padre. Non vedo l'ora di sentire le sue urla strazianti e al solo pensiero mi si gonfia il cazzo.
«Tienila d'occhio per me fino al mio ritorno. Mi basta questo»
«Cosa hai intenzione di fare al tuo ritorno?» enfatizza le ultime parole e la sento sospirare.
Deglutisco un paio di volte prima di risponderle, poi mi tiro su e faccio un altro tiro di spinello.
«Scoparmela davanti a tutti e davanti a quel fottuto mafioso italiano fino a farle perdere i sensi»
Soffoca una risata e quasi si strozza con la sua saliva.
«Non credo che i suoi fratelli te lo lascino fare» ride.
«Non credo me ne freghi un cazzo di quello che vogliono i suoi fratelli. So quello che le piace e glielo ricorderò. Farò vedere a tutti come sgocciola la fica della mia ragazza con l'unico cazzo al mondo che vuole dentro di lei» digrigno i denti al pensiero e stringo i pugni così forte che la voglia di andare da lei e fargli strillare il mio nome è incontrollabile.
«Beh» mi dà una pacca sulla spalla «bentornato, hermano» le sorrido, le cingo un braccio intorno alla vita tirandola addosso a me e le premo un caldo bacio sulla tempia mentre l'ombra di Sascia si avvicina a noi.
Il vento caldo accarezza i miei capelli che lascio spesso sciolti negli ultimi tempi. Non sono molto lunghi, non li faccio crescere più giù delle mie spalle al contrario della mia barba che a volte mi fa sembrare più vecchio della mia età.
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𝖂𝖊 𝕬𝖗𝖊 𝕮𝖍𝖆𝖔𝖘 - 𝕰𝖑𝖞𝖆𝖘 - 𝖛𝖔𝖑. 2
RomanceElyas Garcia De La Cruz è un giovane hacker messicano che fa parte del Mc Tijuana, uno dei club motociclistici più famosi del nord del Messico e del sud della California. È ossessionato da una piccola nerd diventando con il tempo il suo stalker. La...