Capitolo 3

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ALYS

Los Angeles- campus estivo

16 anni e mezzo

Pensavo di essere libera, che Sascia avesse risolto il problema una volta per tutte e invece mi ritrovo di nuovo ad affrontare le ombre di quei mostri che mi perseguitano. Non so chi siano ma di certo sono più abili di me nel ramo dell'informatica. Nel momento in cui quel marwall si è infiltrato nel mio laptop ho capito di essere fottuta. Qualcuno mi aveva trovata e aveva scoperto la mia chat con EiGi, il mio migliore amico virtuale. Non ho mai indagato su di lui, so solamente che è un ragazzo della mia stessa età, un hacker come me. Ci siamo conosciuti mentre cercavamo di infiltrarci dentro lo stesso software di una banca di Los Angeles, all'inizio c'è stata una guerra fredda tra noi due ma poi siamo entrati in sintonia e non abbiamo mai smesso di parlare. Era il mio EiGi e io la sua AiKo, fino a quando qualcuno non mi ha ricattata.

Un video di me da ragazzina con i miei mostri è apparso sullo schermo e nel finale c'era un messaggio chiaro. Se non volevo che quel video finisse in rete, avrei dovuto portare EiGi al campus estivo. Mi hanno dato istruzioni precise e io le ho eseguite a comando.

Mi faccio schifo.

Sono sdraiata nel letto della camera del mio dormitorio e non riesco a non pensare al fatto che lui stia arrivando. Non sa che qui c'è la sua AiKo, quella che lo ha pugnalato alle spalle. Dovrei dirgli che qualcuno vuole fargli del male? Sì, dovrei raccontargli ogni cosa ma dubito che quei tipi non vengano a saperlo. Sono sicura che mi stanno osservando.

Il campus non mi piace, ma Kovalenko Senior vuole che io e il mio gemello Artem ci facciamo conoscere tra le ricche famiglie di Los Angeles dei circoli religiosi. Vedere quei rosari appesi ai colli di questi ragazzini merdosi mi fa venire voglia di ucciderli tutti e ridurli in brandelli, finché di loro non resterà più nulla.

Mi sono rinchiusa in camera, tra i miei personal computer e programmi. Vivo qui dentro e nulla può distogliere la mia attenzione dal mio passatempo preferito, nemmeno EiGi. Non ho idea di come sia fatto, anche se la curiosità mi si mangia viva. Non sa nemmeno che sono stata io a dargli le informazioni che cercava da tempo. Chissà cosa vogliono da lui. Deve essersi cacciato in un bel guaio per avere a che fare con quella gente.

Mi guardo intorno e a parte un enorme specchio che ho posizionato al centro della parete davanti al letto, la mia camera è un cumulo di schermi e tastiere: il mio mondo. Non ho nessuna intenzione di uscire e per fortuna il mio gemello riesce a coprire benissimo i ruoli di entrambi, lì fuori. In quanto ai corsi estivi preferisco farli on line, ma solo se trovo qualcosa di interessante il che è alquanto improbabile, a parte la lezione di informatica alla quale sono stata obbligata a partecipare.

Non c'è niente che mi attira. Da quando quei mostri mi hanno marchiata non ho più stimoli che riguardano il mondo esterno.

Sia chiaro, non ho più paura.

Sascia mi ha addestrata nelle catacombe, quelle in cui portava Artem fin da piccolo. Ho imparato a gestire il dolore e a difendermi. L'unica cosa che non riesco a farmi scivolare addosso è il senso di colpa che provo nei confronti di EiGi.

Devo fare qualcosa. Ma cosa?

Fisso l'orologio alla parete della camera, sono passate da poco le dieci di sera. A quest'ora i ragazzi più audaci stanno dando una festa a luci rosse al casale del lago. Dovrei sgattaiolare, piazzare qualche telecamera e se sono fortunata riuscirò a beccare le persone che vogliono far del male al mio amico virtuale.

Potrei ricattarli come hanno fatto come me, liberarlo e liberarmi dalla loro morsa. Non posso ancora dirlo a Sascia, verrebbe di corsa al campus e Artem verrebbe a sapere ogni cosa. Non voglio. Lui a differenza di Sascia è impulsivo e finirebbe in guai seri. E non voglio soprattutto perché merita di essere felice e... mi vergogno.

𝖂𝖊 𝕬𝖗𝖊 𝕮𝖍𝖆𝖔𝖘 - 𝕰𝖑𝖞𝖆𝖘 - 𝖛𝖔𝖑. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora