Capitolo 27

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ALYS

Oggi



La testa di Elyas fa capolino dalla porta della chiesa mentre cerco di mettermi in piedi strofinando le mani legate sulle ginocchia.

La corda è stretta e lunga ma sono riuscita ad allentarla quanto basta per avvicinarmi alla ragazza e posizionarmi dietro di lei, approfittando dell'attimo di distrazione di Vittorio.

Con uno scatto alzo le braccia facendogliele passare sulla sua testa e stringo la corda attorno al suo collo esile. Si aggrappa con le mani sul cavo di juta e cerca di prendere fiato mentre la sbatto addosso al mio corpo per farmi fare da scudo.

«Non muoverti o l'ammazzo» intimo a Vittorio a pochi metri da noi con il prete al suo fianco.

Lo riconosco solo adesso, anche lui è stato uno dei miei mostri.

«Uccidila pure, stramba. Ti sposerò lo stesso» fa una risata meschina e avanza di qualche passo verso di noi.

Indietreggio portandomi dietro la ragazza.

«T-ti prego, lasciami. Io sono come te» supplica lei ma non me ne frega niente, non mi faccio impietosire.

«No» ringhio verso Vittorio «lei è importante eccome, altrimenti non avrebbe il tuo stesso tatuaggio sulle mani» sorrido sicura di me.

Mi sono accorta di quel tatuaggio dal primo momento che è entrata nella chiesa, lo stemma della famiglia Gambino è inciso sulla sua pelle come simbolo indelebile della loro fottuta mafia italiana.

Vittorio porta una mano dietro la sua schiena e tira fuori una pistola che punta nella nostra direzione.

Il suo braccio è fermo e deciso, crede che non riesca a farmi fare da scudo da questa ragazza, ma non sa che sono pronta a tutto. Anche a sacrificare una donna, se questo significa salvarne altre. Non ho il minimo rimorso nel farlo.

«Torna qui o l'ammazzo» mi intima aggrottando la fronte. La sua corporatura tesa indica che si sta agitando, il che vuol dire che ho fatto centro.

«Non penso che tu riesca a uccidere un membro della tua famiglia, Vittorio. Gli anziani te la faranno pagare cara, specialmente quando verranno a sapere quello che fa la tua di famiglia alle loro spalle» enfatizzo le ultime parole e stringe i denti serrando la mascella.

Già, perché non è la mafia italiana a essere coinvolta nella vendita di minori, ma è solamente la famiglia Gambino a far parte dell'Associazione, e il padre di Vittorio è uno dei membri.

«I miei fratelli ti uccideranno» bofonchia la ragazza.

«Ai tuoi fratelli dirò che ti hanno ucciso i Kovalenko» ridacchia lui «non conti niente nella nostra famiglia, Giulia. E mai conterai qualcosa. Sei sempre stata una pedina nelle nostre mani»

Giulia? Non sarà mica la Giulia Colombo per la quale si è fatto due mesi di carcere Rick?

Prendo un appunto mentale per tornare sulla situazione più tardi e stringo la presa su Giulia.

Vittorio toglie la sicura della pistola pronto a sparare e una folata di vento passa veloce vicino al mio orecchio.

Un coltello si pianta sulla mano di Vittorio facendo balzare la pistola in terra.

«Una volta ti dissi di lasciarla in pace» la voce di Elyas fa eco nella chiesa mentre avanza verso di noi «ma tu non mi hai dato ascolto»

Vittorio prova a muovere le mani ma un altro coltello piomba sulla sua spalla e si pianta lì, facendolo inclinare di lato e indietreggiare.

𝖂𝖊 𝕬𝖗𝖊 𝕮𝖍𝖆𝖔𝖘 - 𝕰𝖑𝖞𝖆𝖘 - 𝖛𝖔𝖑. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora