Discussioni accese...

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#Sofia POV

Non mi sono allontanata tantissimo dalla location del concerto, recupero una banconota da dieci euro per comprarmi un panino e una bibita che decido di mangiare seduta da sola su una panchina mentre l'aria mi fa muovere i capelli. Respiro profondamente questo senso di libertà, ultimamente mi sento troppo controllata e questo mi fa decisamente perdere le staffe, odio che mio fratello sia diventato così protettivo nei miei confronti; ho sicuramente commesso degli errori ma questo non gli da alcun diritto di trattarmi come una bambina che ha bisogno del baby sitter. Sono una donna adulta, ho commesso un errore, sicuramente grave ma prima o poi tornerò in carreggiata e non ci tornerò solamente perchè lui mi obbliga ad essere socievole quando io vorrei solamente chiudermi in una stanza al buio per giorni, e questo sentirmi costantemente controllata e che tutti cerchino di capire cosa è successo non aiuta, ormai mi è chiaro che persino Fabrizio mi vuole psicanalizzare e la cosa non mi piace per niente.

- Scusa hai da accendere? - mi chiede una ragazza avvicinandosi a me.

- Certo! - e le passo l'accendino.

- Grazie! - replica lei restituendomelo. - Eri anche tu al concerto? - mi chiede curiosa.

- Si! - non devo assolutamente far trapelare nulla perchè rischio che possa diventare invadente e so bene che non devo far entrare nessuno nel backstage e cose del genere.

- Ti ci hanno costretta forse? - mi domanda divertita segno che il mio essere vaga è parso più come il tono di una persona condannata a fare qualcosa che proprio non voleva.

- Diciamo qualcosa del genere! - e ridacchio. - Ho accompagnato un'amica. - butto lì sperando di essere credibile.

- Ed ora ti ha pure abbandonata? -

- A quanto pare. - e mi accendo anche io una sigaretta. - Ma va bene così, preferisco stare da sola con me stessa. - aggiungo poi.

- Quindi ti sto disturbando! - ribatte questa ragazza mentre termina la sua sigaretta.

- Se non volessi parlare con te credimi che non ti avrei nemmeno risposto. - dico io alzando le spalle. - So essere abbastanza diretta. - aggiungo poi.

- Tu non sei del posto però, hai un accento strano. - mi fa notare questa ragazza.

- Sono di Roma però ho studiato per anni a Milano e quindi mi sa che ho perso pure la cadenza romana. -

- La tua amica deve essere una grande fan se avete seguito Fabrizio fin da Roma. -

- Si, lei è proprio una di quelle fan scatenate, non si perde mezzo concerto e chiaramente mi trascina con lei. - e ridacchio. - Tu invece lo segui da molto? -

- Lo seguo dallo scorso anno, quando ha partecipato a Sanremo con Portami via, penso che sia una delle canzoni più belle. - guardo negli occhi questa ragazza e sembra a dir poco innamorata di Fabrizio e la cosa non può che farmi sorridere.

- Direi che anche tu sei molto fan. - e le sorrido.

- Eh è proprio bravo, riesce a parlare alla mia anima in modo unico. Mi sento davvero capita quando ascolto le sue canzoni e per me non è qualcosa di scontato, mi reputo da sempre diversa e molto difficile da capire ed invece lui sembra essere proprio come me, è una cosa che mi conforta. - e devo dire che le parole di questa ragazza mi fanno riflettere un sacco.

- Penso che dovresti dirgli queste cose! - le dico io con estrema semplicità.

- Mi vergogno! - ammette lei e grazie alla luna piena di questa sera noto che è a dir poco arrossita.

- Non volevo metterti in imbarazzo. - dico subito io mentre controllo velocemente il telefono. Sono le due e mezza di notte e ho una quantità di telefonate perse e non solo da parte di mio fratello, chiaramente saranno rientrati in hotel e hanno visto che sono ancora fuori, questo ci porterà nuovamente a litigare; potrei continuare a fregarmene e restare qui a parlare con questa ragazza, forse per la prima volta dopo settimane mi sono sentita a mio agio e non giudicata.

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