Fraintendimenti

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#Sofia POV

Ennesimo brusco risveglio, odio essere svegliata da qualcuno che bussa insistentemente alla mia porta. - Sono sveglia! - urlo per farmi sentire e poi mi decido ad alzarmi dal letto, di certo non voglio far fare tardi a tutto il gruppo ma direi che nonostante il mio urlo il bussare contro la superficie di legno continua. - Chi è? - mi avvicino cautamente alla porta.

- Sorpresa! - sento una voce maschile e mi pare che si tratti di Lorenzo ma non ne ho alcuna certezza per cui mi appresto ad aprire nonostante le mie pessime condizioni; sono in pigiama e con i capelli completamente distrutti e senza alcuna traccia di trucco; se effettivamente si dovesse trattare di Lorenzo spero che non decida di scappare dopo avermi vista in queste condizioni. Apro finalmente la porta e la mia impressione era ovviamente giusta. - Buongiorno! - lui è super sveglio a differenza mia.

- 'Giorno! - biascico ancora mezza addormentata. - Che ci fai qui? - domando poi sentendomi un po' a disagio visto che siamo usciti solamente ieri sera.

- Ti ho portato la colazione, spero che non ti dispiaccia! - e sventola di fronte a me una bustina bianca e poi mi mostra un bicchiere di caffè di quelli da asporto.

- Oh grazie! - chiaramente non mi aspettavo niente del genere.

- Figurati, anzi scusa se ti ho svegliato, è che tra poco noi partiamo perché dobbiamo andare a montare il palco per stasera. -

- Certo! - ribatto io. - Tranquillo comunque hai fatto bene a svegliarmi, sicuro tra poco partiremo anche noi e non voglio far fare tardi a tutti. - dico io tentando di chiudere la conversazione il più presto possibile perchè mi sento estremamente a disagio.

- Allora direi che ci vediamo a destinazione! - mi dice Lorenzo che dopo avermi lasciato tra le mani la colazione sparisce in tempo record dalla mia vista, scuoto la testa mentre chiudo la porta con il piede e mi appresto a vedere che cosa mi ha preso, chiaramente è troppo presto perché possa conoscere i miei gusti ma sono comunque curiosa. Aprendo il sacchetto bianco trovo una brioches ripiena alla crema e nel bicchiere trovo un cappuccino, direi che si è decisamente avvicinato molto ai miei gusti e così mangio tutto velocemente soprattutto per gustarmi il cappuccino ancora caldo e poi mi dirigo in bagno per prepararmi in vista della partenza. Il momento più difficile è sempre uno, chiudere la mia valigia e così mi appresto a chiedere aiuto a mio fratello ma busso inutilmente alla sua stanza.

- Quando ho bisogno di lui ovviamente non c'è mai! - mi lamento io alzando gli occhi al cielo e poco dopo sento qualcuno ridacchiare, evidentemente deve essere divertente vedermi imprecare in perfetta solitudine.

- Che ti serve? - riconosco immediatamente la voce di Fabrizio.

- Non riesco a chiudere la valigia e di solito il mio salvatore è sempre Ale! - spiego io con tono lamentoso.

- Provo ad aiutarti io, vediamo dai! - e mi invita ad aprire nuovamente la porta della mia stanza. - Devo dire che viaggi leggera! - ha chiaramente deciso di prendermi in giro.

- Posso dire che è solamente lo stretto necessario? - gli domando io in mia difesa.

- Non so perché ma dovevo immaginare che mi avresti detto qualcosa del genere. - decreta lui vittorioso dopo aver chiuso il mio trolley. - E diciamo che voi donne vi portate dietro lo stretto necessario che nella realtà equivale a mezza casa. - aggiunge ancora.

- Odi le donne? - provo a chiedergli io perchè la sua frase non è molto chiara.

- No, non odio le donne, però diciamo che questo tuo modo di viaggiare mi ricorda molto la mia ex. - mi dice alzando le spalle. - Vado a fare colazione, tu vieni? -

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