Allontanamenti e avvicinamenti

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#Sofia POV

Sto ancora aspettando la convocazione a Milano per discutere del mio contratto, sono passate varie settimane ed ormai ci avviciniamo alla metà di marzo per cui sto un po' perdendo la fiducia, forse il mio referente si è sbagliato a dirmi quelle cose e a Milano la pensano diversamente. Sospiro pesantemente mentre spengo il computer e mi appresto ad uscire dall'ufficio per tornare a casa dove mi aspetta una serata in totale solitudine. Alessandro è fuori con la fidanzata e io penso di avere proprio bisogno di una serata solamente con me stessa perchè ho davvero così tante cose per la testa che corro il rischio che esploda, anche il comportamento di Fabrizio mi sta facendo a dir poco impazzire. E' sparito nuovamente, Alessandro mi dice che è completamente assorbito dal lavoro infatti proprio oggi è uscito il suo nuovo singolo però non ho ancora avuto modo di ascoltarlo. C'è da dire che anche mio fratello ultimamente è strano, prima mi faceva sempre le battutine su Fabrizio e così via mentre ora sembra proprio rifuggire l'argomento. Il traffico romano è a dir poco incredibile, sono bloccata da non so quanto tempo e la fame inizia a farsi sentire, non so nemmeno che cosa mangiare per cena, ultimamente sta facendo la spesa mio fratello e devo dire che non è perfettamente affidabile per cui decido di ordinare una pizza e farmela consegnare a casa almeno tra quaranta minuti nella speranza di essere giunta a destinazione nel frattempo. - Ma devo spingerti? - domando io fissando l'auto di fronte alla mia che sta praticamente procedendo alla velocità di una lumaca proprio ora che il traffico sembra essere magicamente sparito, ecco questo è un altro dei misteri di questa città. Passi ore bloccata nel traffico per poi scoprire che non era successo niente. Parcheggio finalmente l'auto sotto casa e sono davvero grata che per due giorni non dovrò andare in ufficio, mi avvio verso il portone mentre sono alla ricerca delle chiavi che a quanto pare sono disperse nella mia borsa.

- Me pari Mery Poppins! - sento dire da una voce che potrebbe essere famigliare.

- Non lo sono! - replico io riuscendo finalmente a trovare le chiavi ed aprire il portone del palazzo. - Se cerchi mio fratello è fuori città per il fine settimana. - dico io a Fabrizio e forse sto risultando più fredda del dovuto ma non può sempre pensare di comportarsi come gli pare. Ovviamente non sono una ragazzina e non mi illudo che aver cenato insieme qualche settimana fa possa aver significato qualcosa di importante per lui però non posso negare che una parte di me ci resta male di alcuni suoi comportamenti e modi di fare forse per il semplice fatto che quando sto con lui mi sento perfettamente a mio agio, riusciamo sempre a parlare di tutto ed il tempo sembra volare.

- Ah non lo sapevo! - sembra deluso. - Allora non ti disturbo ulteriormente. - aggiunge Fabrizio.

- Hai già cenato? - sapevo che alla fine mi sarei fatta fregare.

- No e immagino nemmeno tu. -

- Esatto, però ho ordinato la pizza che dovrebbe arrivare tra poco, presa dalla fame ne ho ordinata fin troppa quindi se ti vuoi unire a me... - dico io lasciando la frase in sospeso e chissà che io non riesca a comprendere perchè ultimamente sembra aver nuovamente messo parecchia distanza tra di noi.

- Sicura? Non voglio disturbare o intromettermi. -

- Il mio unico impegno è mangiare la pizza e rilassarmi. - spiego a Fabrizio che si decide a seguirmi e così raggiungiamo finalmente casa, si vede che Sharon è passata di qui perchè c'è tutto veramente in ordine e mio fratello quando deve preparare i bagagli è a dir poco un disastro. - Accomodati! - dico io a Fabrizio mentre mi dirigo in bagno per raccogliermi i capelli in una crocchia disordinata e lavarmi le mani e proprio nel momento meno opportuno suona il campanello. - Mi sa che è la pizza! - grido io a Fabrizio.

- Scendo a ritirarla! - e poco dopo la porta sbatte e così io mi appresto a preparare la tavola mettendo ovviamente birra e bibite varie che non possono mai mancare. - Che profumino! - afferma poi Fabrizio quando posa il cartone sul tavolo e così iniziamo a dividerci il cibo e finalmente almeno il mio stomaco sta trovando pace. - Avevi veramente fame! - mi dice poi.

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