Whatever happened to the young, young lovers; TRADUZIONE.

Capitolo 41: Conseguenze: luglio 1981

Conseguenze: luglio 1981

Regulus trascorse i primi dieci anni di vita seguendo Sirius ovunque, come una piccola ombra, fino a quando Sirius andò ad Hogwarts, e tutto ciò che accadde negli anni successivi li separò l'uno dall'altro.

Il tempo non è mai stato lineare, però, e come se gli ultimi dieci anni non fossero mai accaduti affatto, ha di nuovo un'ombra; un fratello minore silenzioso e traumatizzato diventato un'ombra che fa soffrire Sirius.

Sirius può vedere l'effetto che questo sta avendo su di lui, per quanto cerchi di nasconderlo. Lo vede nel modo in cui si siede un po' più vicino, parla un po' di più, combatte un po' meno i suoi abbracci.

I giorni peggiori sono quelli in cui non lo nasconde affatto. I giorni in cui segue Sirius ovunque, non sopporta di essere in una stanza diversa dalla sua, salta ad ogni minimo rumore ed è sinceramente, veramente spaventato.

E tutto ciò che Sirius può fare è soffrire.

I primi tre giorni dopo la battaglia, sono quei giorni.

La principale forma di conforto di James, sembra essere quella di stringere Regulus e rassicurarsi sul fatto che l'incantesimo di Peter non lo ha preso, e Regulus, la maggior parte delle volte, è felice di sedersi lì tra le braccia di James e guardare Sirius.

Guardano la TV, Regulus guarda Sirius.

Parlano e ridono nel salotto, Regulus non dice nulla e guarda Sirius.

Vanno a dormire nell'appartamento di Sirius e Remus, dopo aver trasformato i divani in letti, e ogni volta che Sirius si sveglia nella notte, vede Regulus sdraiato tra le braccia di James con gli occhi spalancati, che lo guarda.

Sembra a suo agio ora, però, quasi sonnecchiando tra le braccia di James, così Sirius si alza e si dirige verso la cucina, ma Regulus si alza dalla sedia, ignorando come James cerchi di tenerlo fermo.

"Sirius, dove stai andando?" sbotta, con gli occhi spalancati dalla paura, e di nuovo, Sirius soffre.

"Sto preparando il tè, Reggie; vai ad aspettare con James" ma Regulus scuote la testa.

"Verrò con te" dice a bassa voce, e Sirius sospira, ma gli avvolge un braccio intorno alle spalle e lo conduce fuori dalla stanza.

Regulus non aiuta, ma sembra contento di guardare Sirius mentre afferra le tazze e le bustine di tè, mette a bollire il bollitore e poi inizia a spostare i piatti dallo scolapiatti, quando...

"Sirius?" chiede Regulus, con la voce già vacillante. "Stai bene?"

Questa è un'altra costante. Regulus chiede ripetutamente a Sirius se sta bene, sempre così spaventato dalla risposta e sempre con l'aria di avere il peso del mondo sulle spalle, fino a quando Sirius non risponde, sempre allo stesso modo.