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La tua semplice assenza si fa sentire molto più della presenza di chiunque altro.

- Shakespeare

Kayra venne svegliata da urla di dolore.
Balzò subito in piedi, guardandosi attorno impaurita.
Sua sorella era affacciata alla finestra della camera che le due condividevano con la madre, di cui non c'era traccia.

«Alyta!», gridò, senza fiato per la paura. «Cos'è stato? Dov'è nostra madre?»
La sorella le rivolse uno sguardo grave ed indicò un punto fuori dalla finestra. Kayra scrutò il bosco che costituiva l'unico paesaggio visibile.
Tra gli alberi si facevano avanti a fatica i guerrieri delle Tribù degli Squali e dei Lupi, scagliando frecce in direzione della Città delle Tigri.

Le due sorelle si scambiarono uno sguardo preoccupato. «Siamo sotto assedio!»
Corsero fuori dalla capanna in cui abitavano, armate di archi e lance.
Alle porte della città, i guerrieri delle Tigri fronteggiavano quelli dei Lupi e degli Squali, nel vano tentativo di fermare la loro avanzata.

Phrya le raggiunse di corsa. «Ragazze!», esclamò. «Finalmente vi ho trovato! Dovete venire subito, Yasmine è in pericolo!»
Alyta corrugò la fronte. «Portami da lei», ordinò.
Phrya condusse le sorelle alla Rocca delle Tigri, l'imponente castello che ospitava Zakhar e la sua famiglia.
La figlia del Capotribù indicò una delle torri del castello. «Yas è lassù», disse. «Sta cercando di difendere mio padre da alcuni invasori che hanno raggiunto la Rocca, ma è ferita e non può farcela da sola!»

Kayra non eccelleva nel combattimento corpo a corpo quanto nel tiro con l'arco, ma Alyta era abilissima in questo. Si scambiarono uno sguardo d'intesa: sarebbe andata Alyta.
«Non entrare dalla porta: dentro la Rocca ci sono troppi nemici. Arrampicati sulla torre, correrai meno rischi», suggerì Phrya.
L'altra annuì, ma Kayra intervenne: «Meno rischioso? Potresti cadere...»
Alyta non le permise di terminare la frase ed iniziò ad arrampicarsi.
«Possano gli Spiriti accompagnarti», sussurrò Kayra verso la sorella.

Si allontano dalla torre per prendere parte alla battaglia, ma un grido alle sue spalle la fece bloccare: si voltò verso la Rocca, riconoscendo la voce della sorella.
La vide quasi in cima alla torre, raggiunta da una freccia alla spalla mentre mollava la presa.
L'impatto fu terribile.
Il corpo di Alyta giaceva inerme ai piedi della torre, sanguinante.
Kayra si precipitò al fianco della sorella, che sollevò debolmente la testa.
«Devo... devo raggiungere nostra madre...», mormorò. «Ha bisogno di me...»
«Sei ferita», le fece notare Kayra. «Dobbiamo trovare un posto sicuro. A lei ci penso io».

La aiutò ad alzarsi e, insieme, si diressero fuori dalla Città delle Tigri, oltre le mura di cinta.
Alyta stava a malapena in piedi, e la gamba destra non reggeva il suo peso.
Ovunque guardassero, frecce infuocate cadevano dal cielo. I cadaveri dei guerrieri della Tribù delle Tigri erano sparsi per terra.
Le sorelle giunsero ad un piccolo bunker sotterraneo, nel quale Kayra fece nascondere Alyta.
«Resta qua», le disse. «E non ti preoccupare: vinceremo questa battaglia e nostra madre ne uscirà sana e salva».
Lasciò la sorella da sola, tornando nella città.

«Lanceri, attaccate la zona est! Daganieri, a voi la zona ovest!»

Kayra si voltò verso l'origine di quella voce.
La Capotribù degli Squali, in sella ad un maestoso destriero nero, la stava fissando truce.
«Di lei me ne occupo io...», sibilò Rasha, indicandola.
Saltò giù dal cavallo e corse in direzione di Kayra, scagliandole contro la sua lancia.
La guerriera delle Tigri riuscì a schivare la lama dell'arma che, originariamente diretta al suo cuore, la colpì alla coscia, facendola cadere.

Kayra sapeva che se non si sarebbe rialzata immediatamente sarebbe arrivata la fine per lei, ma non riusciva ad alzarsi.
Aveva perso troppo sangue e si sentiva così debole...

Wilderness. Dark HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora