Dubita che le stelle siano fuoco, dubita che il sole si muova, dubita che la verità sia mentitrice, ma non dubitare mai del mio amore.
- Shakespeare
Yasmine delle Tigri si abbassò per schivare una freccia che l'avrebbe colpita in fronte - e probabilmente, considerata la velocità a cui andava, le sarebbe penetrata nel cranio - e sollevò lo scudo di bronzo per pararsi la testa dall'attacco di Lane, un guerriero del Regno dei Lupi che non sembrava volerle dare un attimo di tregua con i rapidi e precisi affondi della sua lancia.
«Phrya!», gridò mentre l'arma del nemico riusciva a colpirla sulla spalla. La ragazza le rispose da un punto dietro di lei: «Sono qui!»
«Dov'è finito tuo padre?» Yas dovette urlare per far sentire la propria voce sopra il clangore delle armi dei guerrieri sul campo di battaglia che difendevano il proprio Regno - quello delle Tigri - dai guerrieri degli altri due Regni che lo volevano distruggere - quelli degli Squali e dei Lupi: il Regno delle Aquile da giorni non combatteva al fianco del Regno delle Tigri, tanto che Yas, come la maggior parte degli altri guerrieri, iniziava a pensare che volessero abbandonarli e astenersi dalla guerra. «È il Re, non può sparire così!», aggiunse.
Phrya ribatté: «Doveva sbrigare una faccenda per il Re degli Squali... ahem, delle Aquile, volevo dire...»
Yas tentò di colpire Lane con la spada, che però la evitò respingendola con lo scudo, che colpì la guerriera in pieno petto. Con un gemito, lei arretrò. «Degli Squali?», replicò quando ebbe acquistato di nuovo equilibrio. Confondersi andava bene, ma così tanto... Gli Squali erano loro nemici, come poteva - anche per sbaglio - dire Phrya che Zakhar volesse aiutarli?
Distrarsi le costò una freccia nel ginocchio - immersa nei suoi pensieri, non si era accorta che stava venendo verso di lei.
Vacillò, ma questa volta non riuscì a tenersi in equilibrio e cadde, con la certezza che sarebbe morta.
Sapeva che Phrya era lì vicino, quindi chiamò il suo nome, ma venne sovrastata dall'urlo disperato di una donna: «Finn!» e da quello di dolore dell'uomo a cui era rivolta. Yas capì che Finn era caduto.
Si guardò intorno: anche Kirat, Shyu, Kurt, Malton, Mayla, Rejn e molti altri di cui Yas non ricordava il nome se n'erano andati. Quasi trenta morti, di cui due delle più sagge Madri, importantissime per il Regno, in un solo giorno. Dove sarebbero andati a finire, di quel passo?
Yas non lo avrebbe mai saputo. Si sarebbe unita a quei sette - presto otto - morti, lo capì vedendo Lane che stava per calare la lancia su di lei...
...se non fosse stato che qualcuno si accorse di lei.
Il guerriero dei Lupi si arrestò a metà del movimento, strabuzzando gli occhi e crollando a terra, rivelando la presenza di Madre Rhea. Raramente le Madri scendevano in battaglia, ma Madre Rhea faceva eccezione... Le due Madri cadute, invece, avevano preso parte al combattimento solo perché il Regno delle Tigri aveva disperato bisogno di guerrieri.
Rhea la aiutò ad alzarsi. «Muovetevi», disse bruscamente. «So dov'è vostra figlia».
«Alyta?» Era dal giorno della prima invasione, quasi un anno prima, che Yas non vedeva Alyta, ormai data per dispersa da tutti. Solo lei e Sinai non avevano ancora perso le speranze.
L'espressione della Madre rimase impassibile anche davanti alla disperata speranza di Yas. «Vostra figlia», ripeté, come se si fosse dimenticata dell'esistenza dell'altra figlia di Yasmine, Kayra.
Oh. Yas capì. Madre Rhea voleva, ancora una volta, farle pesare il fatto che Kayra non fosse davvero sua figlia.
Senza aggiungere altro, Rhea si allontanò. Yas si sforzò di seguirla più velocemente possibile nonostante il dolore al ginocchio, animata da un ottimismo che non provava da giorni.
Arrivate sulla cima di una collina, fuori dalla zona in cui infuriava la battaglia, Madre Rhea le indicò un punto a valle.
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Wilderness. Dark Hearts
Фэнтези[Saga Wilderness | Volume 1] Milioni di secoli fa, i Dodici Spiriti della Natura, noti anche come Guardiani della Natura, popolavano i rigogliosi ambienti della Terra, la Prima Dimensione. Drastici cambiamenti li costrinsero però ad abbandonare la...
