L'amore è una nebbia che si forma col vapore dei sospiri:
se si dirada, diventa un fuoco sfavillante negli occhi degli amanti.- Shakespeare
«Quindi», stava dicendo Hope. «Hai incontrato una donna pazza e un uomo-leone, mentito ai tuoi genitori, cancellato i ricordi dei tuoi genitori, fatto morire tuo padre, ri-mentito ai tuoi genitori, ri-ri-mentito ai tuoi genitori e rinunciato ad essere una Mutaforma per sposare Inaq?»
Lei e Viola stavano uscendo da scuola. L'ex Mutaforma-Lupo aveva appena finito di raccontare all'amica delle sue assurde vicende del giorno prima.
«Grazie del riepilogo», replicò Viola. «Ne avevo proprio bisogno. Per ricordarmi le stronzate che ho fatto negli ultimi giorni, sai».
«Di niente». Hope sorrise maliziosa. «Comunque Vio, devo dirti anch'io una cosa...» Non sembrava triste, piuttosto inquieta.
«È successo qualcosa?» volle subito sapere Viola. L'amica distolse lo sguardo. «No, tranquilla. Diciamo che... mi vedo con un tipo», ammise con un'alzata di spalle. Ma Viola non ci vedeva niente di strano.
«Un tipo?» ripeté sorridendo. «Modo un po' strano di definire il proprio ragazzo...»
Hope era sempre più imbarazzata. «Non è propriamente un ragazzo...»
«Un Mutaforma?»
«Viola, allora non capisci. Voglio dire, non è umano». Esitò prima di continuare: «Nemmeno un po'».
«Allora è...» Viola iniziava a capire. Ma non voleva capire.
«Un randagio», mormorò Hope, a disagio. «Esco con un gatto randagio».«Ah».
Viola capiva che non era la cosa più confortante che potesse dire, ma fu l'unica cosa che le venne da pensare. «Lui lo sa?», aggiunse. «Che non sei solo una gatta, insomma».
Hope annuì. «Dice che non ha importanza, purché non porti da lui amici umani. Non gli vanno proprio a genio».
«Che delusione», piagnucolò l'altra. «La mia migliore amica ha un fidanzato e non posso conoscerlo!»
«Se ti può confortare», replicò Hope, «non avresti potuto conoscerlo nemmeno rimanendo Mutaforma. Penso che Cloud non apprezzi più di tanto nemmeno i lupi».
Entrambe risero, poi Viola si rabbuiò.«Hai mai pensato a cosa potrebbe succedere se...?»
«Se?» la incalzò l'altra.
«Se avrete figli. Hai mai pensato che nel caso di figli non Mutaforma potresti dover abbandonare completamente la tua forma umana?»Hope le scoccò un'occhiata di fuoco. «Viola!» esclamò. «Io e Cloud ci stiamo frequentando da sei giorni. Non mi sembra il momento adatto per certi pensieri. Lo conosco appena. Piuttosto parliamo di te», aggiunse. «Sei tu che stai per sposarti. Inaq è un Semi-Umano», rifletté. «Te non so come considerarti. Ieri hai rinunciato ad essere anche lupo, ma nelle tue vene scorre sempre sangue di Mutaforma? Spero di no, perché solitamente è più dominate rispetto a quello Wildernessiano. Immagina se tuo figlio fosse un Mutaforma. Chi gli insegnerebbe come gestire le trasformazioni? O a vivere da lupo?»
Viola ci pensava già da tanto, ma aveva sempre preferito accantonare il pensiero. «La Heatherclaw School», rispose.
L'amica sbuffò spazientita. «Tua madre non vivrà per sempre», le fece notare. «E anche se vivesse abbastanza, hai dimenticato il motivo per cui devi sposare Inaq? La Heatherclaw rischia di diventare proprietà di qualcun'altro».
Perché sono stata denunciata per aggressione ad Inaq, pensò Viola, ma Hope ebbe il buonsenso di non dirlo.«E se capitasse ad una famiglia Wildernessiana? Ci hai pensato?» La Mutaforma-Gatto trascinò l'amica dietro l'angolo di una casa per sfuggire alla vista di Hera, che stava anche lei uscendo dalla scuola accompagnata da altre insegnanti. Era meglio se non si accorgeva di loro mentre parlavano della rovina della sua scuola.
Viola si chiese per quanto tempo ancora sua madre sarebbe stata preside della Heatherclaw School.«Dicevo», proseguì Hope. «Se capitasse a dei Wildernessiani? Chissà, magari diventerebbe un lussuoso ristorante, o la sede per le Riunioni dei Capi...»
«Troverò un modo», rispose Viola, vaga. «Domani mi sposo e questo è ciò che conta».Hope si fermò bruscamente, costringendo l'amica a voltarsi verso di lei.
«Viola Eveline Heatherclaw», disse con voce decisa. «Non posso lasciare che tu ti sposi senza chiederti una cosa». La guardò attentamente, prima di chiederle: «Lo ami?»Le immagini di Inaq attraversarono la mente di Viola. Il suo bellissimo volto, la stretta rassicurante delle sue braccia quando la stringeva a sé, il suo profumo salato, il tocco delle sue labbra sulle proprie.
«Sì», rispose senza esitazione. La morte di Frederik, la pugnalata che aveva ricevuto in forma di lupo dal ragazzo, sembravano lontane anni luce. Tutto ciò che contava era passare la vita con Inaq, l'unico uomo che amava e che aveva detto di amarla. «Lo amo».
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Viola scese lentamente dal carro di sua madre, alzando la gonna dell'abito beige per non calpestarla. Appena il drappo chiaro scoprì le scarpe, queste vennero colpite dai raggi del sole, che le facevano sembrare di cristallo.
Le si strinse il cuore nel vedere Hera che la accompagnava tra un centinaio di persone, tutte rivolte verso il magnifico arco di fiori bianchi: al suo posto avrebbe potuto esserci suo padre, Carag.Gli invitati erano seduti su graziose sedie bianche ornate da grandi fiocchi celesti. Tra di loro Viola scorse Martin, Bashèy, Lasgol e Hope, con un bellissimo gatto color crema seduto sulle gambe. Si guardava attorno inquieto, ma la ragazza lo tranquillizzò trasformandosi in gatto e stringendosi a lui premendo il suo corpo con quello del gatto.
Viola dedusse che fosse Cloud.Sotto l'arco fiorito la stava aspettando Inaq. Indossava un elegante giacca blu notte sopra la camicia chiara che faceva a contrasto. Nella giacca era infilata una rosa bianca che porse a Viola quando si avvicinò a lui.
Anche lei non era da meno: il suo abito era di pizzo ricamato, con le spalline sottili ed una scollatura a V che seguiva la linea del seno.Lo sciamano degli Squali diresse la cerimonia, ma Viola non sentì una parola di quello che diceva, persa negli occhi verdi di Inaq, desiderosa di baciare il suo amato. Lo sguardo del ragazzo le diceva di aspettare, ma era chiaro che anche lui fosse impaziente. Viola non sentì lo sciamano dire di potersi baciare, ma comprese quando era il momento quando Inaq le cinse i fianchi con le braccia attirandola a sé.
Le loro labbra si sfiorarono. «Sei bellissima, tesoro», sussurrò lui. Mentre lo diceva, Viola percepì un soffio sulle sue labbra.
Un attimo dopo si baciavano, si staccavano, si guardavano negli occhi per poi tornare a baciarsi.Da qualche parte tra gli invitati, anche Lasgol e Bashèy si stavano baciando con la stessa passione degli sposi.
Martin lanciò uno sguardo malizioso ad Amina, che gli rispose con un «non ci provare!» convinto.Viola sorrise appena. Era come trovarsi in una campana di vetro: lei vedeva all'esterno e la gente all'esterno vedeva lei, ma con lei c'era solo chi si trovava dentro la campana.
Inaq.
Tutto il resto non aveva importanza.Un oscuro pensiero attraversò la mente di Viola. Era possibile che fosse davvero come la vedeva lei, la svolta che aveva preso la sua vita? Un'esistenza fatta solo di gioie, da condividere con la persona che più amava e che la ricambiava con lo stesso sentimento?
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Wilderness. Dark Hearts
Fantasy[Saga Wilderness | Volume 1] Milioni di secoli fa, i Dodici Spiriti della Natura, noti anche come Dodici Forze della Natura o Guardiani della Natura, popolavano i rigogliosi ambienti della Terra, la Prima Dimensione. Drastici cambiamenti li costrin...