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Tutti i giorni son notti per me, finché io non ti vedo, e giorni luminosi son le notti quando mi appari in sogno.

-Shakespeare

Ramin si alzò dal tavolo del ristorante e porse la mano a Kayra, che fece lo stesso. Il ragazzo lasciò il denaro sulla tovaglia. «Sono davvero grato ad Evan per averci dato i soldi per la cena», disse. «Le monete Wildernessiane non sarebbero servite granché...»
Kayra annuì. Quella sera Ramin l'aveva portata a cena in un ristorante Terrestre. Ormai da quasi un anno vivevano sulla Terra, in attesa del ritorno di Rasha, anche se lei credeva ormai impossibile che la ragazza tornasse da loro, dopo così tanto tempo.
«Andiamo?»
La voce di Ramin la riscosse dai suoi pensieri. «Ehm, sì», farfugliò.

Aveva fatto appena due passi quando una sensazione di pesantezza le attanagliò le membra. Il mondo le parve girare e le ginocchia cedettero.
Prima ancora di poter percepire l'impatto col pavimento aveva già chiuso gli occhi.

«Cosa le è successo?»
«Non lo so, l'ho vista cadere, e...»

Kayra sentiva attorno a sé le voci dei suoi amici.

«Ramin, mi spieghi cos'è successo precisamente? Com'è possibile che prima stava bene e adesso è tornata in queste condizioni?»
«Non lo so, Evan, credimi».

La ragazza si sforzò di aprire gli occhi. Inizialmente vedeva tutto appannato, poi riuscì a mettere a fuoco i volti preoccupati di Ramin, Shane, Kira ed Evan.
Era distesa sul letto in casa di Evan; Ramin doveva averla portata lì dopo che era svenuta al ristorante.
Cercò di mettersi a sedere, ma una fitta alla schiena la immobilizzò.

Si portò una mano alla schiena e quando la ritrasse era sporca di sangue.
Soffocò un grido di orrore.
«E questo?», chiese Kira, con il volto stravolto per lo sconcerto.
Shane era pensieroso. «Solitamente accadono cose simili quando l'Animale-Totem muore. Il compagno SemiUmano perde i sensi e viene ferito nel punto in cui è stato ferito l'animale».

«Ashlin!» Kayra sussultò al pensiero che la fedele amica fosse morta.
Una fitta ancora più penetrante la fece gemere dal dolore.
«No», rifletté il guerriero. «Non lei. Altrimenti il dolore si sarebbe attenuato. Non è stata approvata dagli Spiriti».

La tigre Swalhossjiana, ricordò improvvisamente Kayra. Ma chi poteva averla uccisa?

Un'immagine balenò nella sua mente. Era la tigre, con il folto manto scuro ritto, le zanne scoperte e gli occhi...
Qualcosa non andava in quegli occhi...
Sfuggenti bagliori giallo ocra, un rapido assottigliamento della pupilla ed un appena visibile lampo scarlatto come il sangue.

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Rasha adagiò dolcemente il corpo di Malvern sull'erba. Non aveva ancora smesso di perdere sangue dal fianco, squarciato dal proiettile del fucile di Gufo Albino.
La soddisfazione per aver vendicato l'amato uccidendo la Mutaforma era tanta, ma niente poteva placare il suo dolore per aver perso il Re dei Lupi.

Si sedette accanto a lui, accarezzandogli il fianco incurante del sangue appiccicoso e scostandogli i ciuffi di capelli mori dalla fronte calda.
«Perché sono stata così stupida da non capire di amarti?»
Posò una mano sul suo petto, cogliendo con sorpresa dei lievi movimenti.

Il suo cuore batteva ancora.

«Lo sapevo!», esclamò speranzosa. «Non potevi avermi abbandonata, non potevi
Si alzò in piedi. Doveva portarlo da uno sciamano. Fece per sollevare l'amato, ma si bloccò.
Quale sciamano avrebbe accolto senza fare domande la Principessa degli Squali, che da un anno continuava ad essere creduta morta, e per di più insieme al Re dei Lupi in fin di vita?

Wilderness. Dark HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora