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Guarda come appoggia la guancia alla sua mano: Oh, potessi essere io il guanto di quella mano e poter così sfiorare quella guancia!

- Shakespeare

Fuori dalla porta della Casa dell'Azvhori, Rasha era appoggiata al muro esterno del locale, stanca.
Vynz l'aveva fatta uscire a forza, rifiutandosi di venderle altro da bere.
Forse, infondo, aveva ragione, si disse Rasha. Infilò le mani nelle tasche della pelliccia, trovandovi un piccolo biglietto.

Guarda come sei ridotta. E tutto per un ragazzo.
Ah, dimenticavo, non un ragazzo qualunque, ma il grande Malvern dei Lupi.
Tutto questo è una follia, Rasha, non lo capisci?
O sbaglio?
Il tuo Mal non ti ha forse scaricato non appena gli hai detto che non vi sareste più potuti vedere, che la vostra relazione sarebbe dovuta andare avanti "a distanza"?
Ti sta solo usando, Rasha. Tu per lui non sei più di un oggetto per il proprio benessere.
Perché non riesci a capirlo?
Non dargli peso. Lascialo, apri gli occhi e forse capirai che qualcun'altro ti vuole al suo fianco.

«Vynz», sibilò Rasha tra i denti. «Malvern non mi considera un oggetto. Tu non mi avrai mai!»

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Tornata alla Rocca, Khela le comunicò che erano arrivate due lettere per lei.
Incuriosita, Rasha prese le lettere e si chiuse in camera per leggerle in tranquillità.
Osservò la prima lettera, un foglio stropicciato sul quale le parole erano scritte in una grafia spigolosa e quasi illeggibile.
Sforzandosi, riuscì a decifrare quanto riportava scritto.

Cara Rasha, o meglio dire, Gloriosa Invincibile Capotribù degli Squali Rasha,
Spero tu hai letto il biglietto che ti ho lasciato nella tasca della tua pelliccia prima che tu sei andata via (che, devo ammettere, è molto bella).
Come avrai notato il pezzo di carta che ho usato per scriverti quel messaggio è molto piccolo, quindi non ho potuto scrivere molto.
Riguardo la battaglia di domani, sono preoccupato per te. Spero che tu vinci, però temo per la tua salute. Sai benissimo che preferirei vivere comandato dalle Tigri che vederti stare male, e avrei preferito che tu non andavi là domani.
Ma hai deciso così e non posso contraddirti. Non mi ascolti comunque.
Comunque, devo dirti che ti amo.
Non come ti ama Malvern. No. Io ti amo davvero.

Ti auguro il meglio per lo scontro con la Tribù delle Tigri.
E dopo la tua vittoria, finalmente sarai mia.
Il tuo caro Vynz.

La cosa che più colpì Rasha furono i verbi, completamente sbagliati.

Il resto della lettera fu per lei indifferente, tranne una delle ultime frasi. Comunque, devo dirti che ti amo. Non come ti ama Malvern. No. Io ti amo davvero.
«Bugiardo», sibilò. «Malvern mi ama davvero, molto più di te».
Ma non ne era più molto sicura.

La seconda lettera era chiusa da un sigillo di ceralacca verde. Quando notò il simbolo della Tribù dei Lupi, il suo cuore mancò un battito.
«Malvern!», esclamò.
Aprì in fretta la busta per lettere, estraendo la pergamena.

Cara R,
Ho saputo dal Messaggero Ramin che l'imminente battaglia con le Tigri è stata confermata.
Volevo prima di tutto augurarti buona fortuna per domani e per i giorni a venire: mi rattrista comunicarti che mi assenterò per tutta la prossima settimana per andare ad incontrare il Capotribù delle Aquile per chiedere conferma dell'alleanza. Partirò tra due giorni, ma domani dovrò recarmi a Nai-Wei per incontrare una persona molto importante. Anche se non potrò prendere parte allo scontro di domani, ti ho lasciato un rifornimento di armi e l'incarico di comandare le legioni del mio esercito, per aiutarti.
Promettimi che distruggerai questa lettera e non la mostrerai a nessuno: come hai detto tu, ogni traccia del nostro legame deve sparire.

Wilderness. Dark HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora