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Sopportare victoria è diventato sempre più difficile, è costantemente in casa, penso che abbia vissuto qui per una settimana filata.
Mi dirigo verso il bagno con l' obbiettivo di fare una doccia e provo ad aprire la porta, fallisco, c'è qualcuno.
Busso.

TN: Damiano! Muoviti per favore.

Vic: Persona sbagliata, comunque un attimo, rilassati ora ho finito.

Ora è persino nel mio bagno e non mi permette di lavarmi in pace.
Vado in camera mia cercando di calmarmi perché mi sto  innervosendo parecchio. Nell'esatto momento in cui entro in camera sento la porta del bagno adiacente alla mia stanza aprirsi. Esco. Vedo Victoria uscita dal bagno con un' asciugamano avvolto esclusivamente attorno alla vita, sentendomi si gira verso di me. Ha i capelli bagnati e l' acqua le scorre ancora sul petto.
Stronza sì, ma bella, bella come non ne avevo mai viste prima.

Vic: Cosa vuoi? Il bagno è vuoto ora va a farti la doccia.

Rimango un attimo ammutolita.

Vic: Ho detto che il bagno è vuoto, lavati e non rompere i coglioni.

TN: Cazzo calmati sto entrando.

Entro in bagno, sono incredibilmente distratta da lei ultimamente, il fatto che sia costantemente qui non è un disturbo solo perché è chiaramente una stronza ma anche perché spesso sono solo concentrata sulla sua presenza. Quando entra in una stanza inevitabilmente si prende tutta la mia attenzione, non riuscire ad ignorarla come vorrei è decisamente frustrante.

Esco dal bagno a doccia finita con l' accappatoio, scendo in cucina per prendermi dell' acqua e trovo Victoria ancora nuda sul divano.

Vic: Mi passi una mela?

TN: Non so neanche perché ti faccio questi favorini del cazzo, alzati no?

Vic: Allora me la dai o no sta mela?

Prendo una mela dal centro tavola, gle la porgo e per un attimo mi siedo sul divano accanto a lei.

Vic: Non hai finito qui?

Dice senza nemmeno ringraziarmi.

TN: Cazzo scusa eh.

*Vic's pov*

Mi dispiace da morire a volte fare la stronza così, ma non riesco a averla vicina, per qualche motivo ho il costante desiderio di allontanarla da me.

*TN's pov*

Tornata in camera mi vesto velocemente e mi preparo per uscire.
Indosso un paio di jeans baggy e un top aderente con una felpa grigia dei korn rubata a Damiano.

Qualcuno entra in stanza.

Dam: Quella non è mia?

Dice indicando la mia felpa.

TN: Forse come mai?

Dam: Nulla puoi tenerla è che continuano a rubarmela.

TN: Cosa intendi?

Dam: Nulla, con chi esci?

TN: Sarà, comunque esco con i soliti Damiano li conosci.

Dam: Vabbè dai ho capito mi levo.

TN: No, hai ragione scusa, ho fatto la stronza, è che Victoria mi stressa un po' ultimamente.

Dam: Tranquilla, divertiti e stai attenta.

TN: Si, stai tranquillo, sono sempre attenta.

Gli do un bacio sulla guancia ed esco dalla parta salutandolo con la mano.

I miei amici sono da "Libido" un bar a cinque minuti da casa, perciò mi avvio abbastanza tranquilla con le cuffiette finché non entro nel bar.

TN: Ciao!

Mi rivolgo a tutti ma l' unica a rispondermi è miranda.

Mir: Ciao amor.

Viene da me mi abbraccia, è sempre bello rivederla. Staccata dall' abbraccio fa una faccia stranita.

Mir: Buono il profumo, non te lo avevo mai sentito addosso.

Profumo? Mi annuso la felpa.

TN: Si hai ragione non lo avevo mai messo.

Certo che non lo avevo mai messo, non è il mio ma quello di Victoria. ecco cosa intendeva Damiano con "ultimamente me la rubano in continuazione" era stata Victoria a rubargli la felpa.

Annusandola però non ho provato fastidio o rabbia, ma una strana sensazione nello stomaco che non mi spiego. Rimango stranita.

Mir: Tutti apposto?

TN: Si, si solo... Victoria mi stressa.

La serata scorre velocemente tutto sommato mi diverto con i ragazzi, ma non riesco a dimenticare la felpa che ho addosso, quel pensiero mi tormenta.

Tornata a casa sono distrutta, crollo sul mio letto con ancora addosso tutto, scarpe comprese, sono le 5 del mattino quando chiudo gli occhi con il profumo di Victoria ancora addosso, inevitabile tormento.

Where you go, I goDove le storie prendono vita. Scoprilo ora