Sono in cucina e sto mangiando. Damiano entra in casa.
Dam: Preparati, tra un ora usciamo.
Sta fumando.
TN:Devi smetterla di fumare in casa, quante volte te l' ho detto?
Gli tolgo la sigaretta dalle mani, lui non si oppone, faccio un tiro e la spengo tra le dita.
Dam: Quindi sei pronta o no?
TN: Ti sembro pronta?
Ho la bocca piena impastata di maionese indosso una sua maglia e un paio di mutande.
TN: Per cosa mi devo preparare poi?
Dam: Il compleanno di Vic no?
Cazzo. Il compleanno di Vic, me n'ero totalmente dimenticata, non ho pensato a lei per tutta la settimana dopo quello che ho deciso di definire l' incidente.
TN: No, non credo di riuscire a venire, non sto molto bene.
Dam: Cazzo stai benissimo, non mentire, che hai?
TN: Sono solo stanca non ho assolutamente voglia.
Dam: Pimpi se il motivo è solo questo allora verrai, sai quanto ci rimarrebbe male.
TN: Si hai ragione.
Non credo proprio ci rimarrebbe male. Ma tuttavia credo sia meglio assecondare Damiano, sia per non creare sospetti, sia per tentare di tornare alla normalità.
TN: Ok, vado a vestirmi.
Vado in camera ed indosso un tubino nero semplice adatto alla situazione.
Mi metto un filo di trucco, giusto un po' di mascara.
Dam: Muoviti.
Lo sento urlare dalla cucina. Corro verso di lui con i miei tacchi abbastanza bassi Prendi una gomma la mastici e mi fiondo in auto perché a quanto pare siamo in ritardo.
Entrando in macchina sul cuore inizia a battermi all' impazzata dall' ansia, Damiano mi conosce bene, specialmente sotto questo aspetto, mi chiede che cos'è ho.
TN: Nulla, sono agitata perché per colpa tua mi sono dovuta preparare di fretta.
Dam: Colpa mia?
TN: Dai scherzo parti.
Dam: Sarà. Andiamo.
Casa di Victoria non è distante e ci arriviamo in pochi minuti.
Io le ho già dato il mio regalo, in parte è per questo che avevo dimenticato il suo compleanno. Le ho comprato un peluches di cui avevamo parlato e che lei mi aveva detto di aver desiderato per anni da bambina. Un enorme orso di colore bianco con un fiocco rosso al collo.
Entrando in casa mi rendo conto della quantità enorme di gente che c'è, razionalmente lo sapevo, ma inconsciamente, credo, mi immaginavo un a scena orribile con mio fratello e Victoria in cui venivo costretta ad affrontarli entrambi.
Vic: Ciao ragazzi!
Ci saluta vedendoci da lontano, mi chiedo come faccia ad essere così indifferente alla situazione. Abbraccia prima Damiano e prende la bottiglia di vodka al mirtillo ( la preferita di Vic) dalla sua mano. Si reca poi verso di me e mi abbraccia, ma l' abbraccio è innaturale e assolutamente finto. Non mi sorprende. Le sorrido cercando di renderlo meno artefatto possibile.
Vic: Grazie per essere venuti.
Appoggia la bottiglia di Vodka sul tavolo in mezzo agli altri alcolici.
Dam: È ancora fredda.
Vic: Grazie.
Tho: Damiá!
Thomas chiama Damiano dall' altro apo della stanza.
Damiano pacia Vic sulla testa e mi accarezza la testa velocemente per salutarmi, quindi va da Thomas.
Vic: Ciao.
Ci siamo già salutate ma ora che siamo sole è decisamente diverso.
TN: Ciao.
Vic: Credo che noi due dovremmo parlare, sai di quello che è successo.
Oddio no, non ti supplico.
TN: Si, lo credo anche io.
Mi fa segno con la testa di seguirla e finiamo nella sua stanza.
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Where you go, I go
Teen FictionIl confine tra odio e amore è sottile e spesso effimero, tra me e Victoria è stato un bicchiere di troppo. 🥈in #victoriadeangelis 🥇in #victoriadeangelis