8.

50 4 2
                                    

TN: Victoria!

La chiamo rincorrendola sotto la pioggia.

Vic: Dimmi vuoi urlarmi addosso anche tu cazzo? Scusa, scusa ho fatto la stronza hai ragione ma porca troia ti pare il caso di prendertela con me adesso? Ti supplico lasciami andare a casa.

È distrutta è fragile, non pensavo avrei mai visto qualcosa di così triste in lei.

La fermo per un polso e poi la prendo per i fianchi e la abbraccio.

TN: Victoria...

Sta piangendo disperata e io la sto ancora abbracciando sentendo i suoi singhiozzi sul petto e le sue lacrime mischiate con le gocce di pioggia sulla spalla.

TN: Non sono qui per prendermela con te, Damiano ha esagerato e siete entrambi ubriachi, troppo ubriachi, ma mio fratello ora sta dormendo in camera sua e smaltendo la sbornia. Tu vuoi tornare a casa in auto mentre ancora piove in queste condizioni, non posso fartelo fare.

Vic: Se pensi che resterò qui a farmi insultare da quel bastardo di Damiano te lo puoi scordare.

Dice sciogliendosi dall' abbraccio e guardandomi negli occhi, anche i miei ora sono languidi, la pena e l' affetto che da un momento all' altro provo per lei è la metamorfosi dei sentimenti di odio precedenti, la natura dall' emozione è diversa ma l' intensità la stessa.

TN: Ti porto io a casa, tranquilla, arrivi ti lavi e vai a dormire e io resto finché hai bisogno.

Mi cede le chiavi nell' auto che aveva nelle mani e mi dà un bacio sulla guancia,non mi sarei mai aspettata un gesto simile da lei. Sento i brividi che mi risalgono lungo tutta la schiena ma faccio del mio meglio per ignorarli perché ora l' unica cosa importante è che Victoria se ne torni sana e salva a casa.

Apro la portiera dal lato del guidatore e lei dal lato del passeggero, a portiere chiuse le asciugo un po' i capelli con il cappuccio della felpa.

TN: Hai freddo?

Vic: No, no grazie.

Sussurriamo invece di parlare ad un volume normale, forse perché sembra tutto così lontano e finto. Le afferrò il viso e le do in bacio sulla fronte, poi accendo la macchina.

Durante il tragitto rimaniamo totalmente in silenzio, ogni tanto le do un occhiata per assicurarmi che non abbia ricominciato a piangere o a star male in altro modo.

Arrivate a casa sua mi apre la porta, mi invita ad entrare, si butta istantaneamente sul divano, con lamia felpa le asciugo le cosce fradice di pioggia e lacrime.

Vic: Grazie, scusa se sono stata così tutto il tempo, qualcosa mi portava a vedere in te in nemico, non ho scuse, spero che mi potrai perdonare un giorno, specialmente dal momento in cui sono sicura che la relazione con tuo fratello sia ormai finita.

TN: Non ti preoccupare, davvero sono cose che capitano Nemmeno io sono stata tanto buona con te d'altronde. Non sono arrabbiata, l' importante ora è che tu riesca a prendere fiato un attimo e a riprenderti ok?

Vic: Ok, si grazie, grazie mille.


SPAZIO AUTRICE
Ecco un po' in ritardo il capitolo di oggi, domani probabilmente arriverà prima. Grazie del supporto.
Bacii.
~🌼

Where you go, I goDove le storie prendono vita. Scoprilo ora