Mi sveglio, guardo l' ora sullo schermo del telefono poggiato sul comodino. Sono le 19.
TN: Oh mio dio, sono le sette? Come cazzo è possibile che io abbia dormito quattordici ore filate?
Effettivamente le notti delle ultime settimane, così come i pomeriggi, e le mattine erano riempite dal non piacevole suono di mio fratello e la sua ragazza che vivevano felicemente la fase del desiderio implacabile che caratterizza ogni inizio relazione proprio nella stanza adiacente alla mia. Ma stranamente non mi avevano svegliata nemmeno una volta. Fuori è già buio, pioviggina sembra. Mi rendo presto conto che a svegliarmi non sono state le sufficienti quattordici ore di sonno né il suono di Damiano e Victoria che lo facevano nella stanza accanto ma sono stata sveglia da delle grida che provengono chiaramente dal salotto. Apro la porta della mia stanza e il suono si amplifica notevolmente, apro anche la porta del corridoio e le grida diventano veramente forti.
Dam: Victoria, tu non hai capito proprio un cazzo, io non ho intenzione di stare con una persona come te.
Vic: Come me come Damiano? Come? La verità è che ti sei stancato di me, lo vedo, come posso non vederlo, ma non hai i coglioni per mollarmi non è vero?
Non mi è molto chiaro il motivo della lite, ma è chiaramente grave.
Dam: Quindi sono io il problema? Ti metti i miei vestiti lasci la casa in disordine sei sempre a fare nulla vivi praticamente qui Victoria io non ce la faccio, non ti ho sposata.
Vic: Cosa vuol dire che non ce la fai?
Dam: Vuol dire che non riesco ad averti attorno ventiquattro sette.
Vic: Mi stai lasciando.
Dam: No cara, non ti sto lasciando sto solo cercando di evidenziate il fatto che sei fottutamente appiccicosa.
Mi sporgo per vedere meglio, silenziosamente, Damiano ha la sua faccia arrabbiata, quella terribile e spaventosa che gli ho visto fare davvero poche volte nella vita. Victoria invece è in lacrime le colano sul viso sui vestiti non riesce a smettere di piangere, ma questo lo avevo intuito dalla sua voce.
Guardando meglio Damiano in faccia mi rendo conto che non è totalmente sobrio ma neanche Victoria lo è, si vede dal modo in cui fatica a stare in piedi.
Dam: Esci cazzo vattene non riesco a guardarti.
A quanto pare il motivo della lite è la presenza costante di Victoria nelle nostre vite, e nonostante io non veda l' ora di allontanarla Damiano sta veramente esagerando.
Vic: Si stronzo certo che me ne vado.
Vic esce e sbatte la porta mentre Damiano sale le scale, non voglio che sappia che ho sentito tutto di conseguenza mi butto in bagno con l' obiettivo di nascondermi e ci riesco perfettamente.
Va in camera sua e si butta sul letto. Istantaneamente mi precipito giù per le scale e seguo Victoria, forse non è la mia persona preferita al momento ma è pur sempre ubriaca in condizioni psicologiche non fantastiche e sta per prendere l' auro e guidare fino a casa.
Fortunaramenre riesco a raggiungerla poco prima che entri in auto e cominci a guidare
SPAZIO AUTRICE
Cosa succederà? un po' mi piace lasciarvi questa suspance, ricordatevi di supportare la storia se vi sta piacendo, grazie mille.
Bacii.
~🌼
STAI LEGGENDO
Where you go, I go
Teen FictionIl confine tra odio e amore è sottile e spesso effimero, tra me e Victoria è stato un bicchiere di troppo. 🥈in #victoriadeangelis 🥇in #victoriadeangelis