Capitolo 19

44 3 0
                                    

"Ti va di passare del tempo con me?"

La giornata di Alisson proseguì in modo inaspettato. L'uomo che aveva turbato i suoi pensieri se ne andò dopo una rapida telefonata, con sguardo alquanto preoccupato.
"Scusa... ti scrivo più tardi," le promise con un bacio sulla fronte. Cercò di non pensare a cose brutte, ma la preoccupazione per lui era cresciuta drasticamente.

Rimasta sola, Alisson fu sopraffatta dai ricordi dei giorni trascorsi, dai baci scambiati, e dalla confusione di emozioni che ora sembravano ancora più complesse.

Sentendo il bisogno di ritrovare se stessa, scese nella sua palestra personale, un rifugio creato per i suoi allenamenti. Iniziò con un po' di cardio, poi passò ai pesi, sollevando bilancieri che sfidavano la forza del suo ginocchio in via di recupero.

La luce del giorno filtrava attraverso le pareti vetrate, illuminando le foto dei momenti più gloriosi della carriera di suo padre, Stone Cold Steve Austin.
Al centro, il ring da wrestling professionale era circondato da attrezzature di ultima generazione. Il respiro di Alisson era l'unico suono nel silenzio concentrato della palestra. La sua mente viaggiava accompagnata dalla musica che risuonava in quella stanza.

Il suo riscaldamento proseguì con stretching dinamico, preparandosi per l'allenamento intenso. Sul ring, praticò le sue mosse signature con precisione chirurgica, come se stesse affrontando un avversario invisibile. In realtà, combatteva solo contro se stessa.

Nonostante il sudore, Ally non rallentava. Passò agli esercizi cardio, i suoi piedi battevano un ritmo costante sul tapis roulant, i suoi occhi fissi davanti a sé, pieni di un fuoco inestinguibile.

Dopo aver completato una serie di esercizi di resistenza, si lasciò cadere sulle corde del ring, il cuore martellante.
Le pareti della palestra sembravano sussurrarle: "Non mollare mai, sei figlia di un campione."

Si alzò, le gambe tremanti, e si avvicinò allo specchio. Il suo riflesso mostrava una determinazione ardente. "The New Flame," si ricordò. Era tempo di riscattarsi, di dimostrare al mondo che il fuoco dentro di lei non si era mai spento e sarebbe rimasto così, per sempre.

Era come se il ring la chiamasse, ogni movimento un passo verso la rivincita. Si vedeva già sul podio, la cintura di campionessa attorno alla vita, il pubblico in delirio. Ma prima doveva affrontare Liv Morgan, la sua migliore amica, e Nia Jax, l'attuale detentrice del titolo.

Liv era stata al suo fianco durante la riabilitazione, ma ora era tempo di competere. Alisson sapeva che non poteva mostrare debolezza. Doveva dimostrare di essere tornata più forte che mai, che il fuoco dentro di lei bruciava più intensamente di prima.

Il silenzio della palestra la avvolse mentre visualizzava ogni mossa, ogni strategia che avrebbe dovuto provare con la ragazza, tra un paio di giorni. Ancora non era stata decisa la vincitrice, ma sperava tanto di riuscirci. Sperava che il suo rientro fosse incredibile.

Con un sorriso determinato, si alzò. Il capitolo successivo della sua storia stava per iniziare, e Alisson era pronta a scrivere ogni parola con il fuoco della passione e la forza della sua anima.

Dopo ore di allenamento intenso, si era concessa una doccia ristoratrice e un pasto leggero.Non appena seduta sul divano, avvolta in una coperta, il suo cellulare squillò. Il display illuminato mostrava un nome che non si aspettava di vedere così presto: Joe.

Con un misto di sorpresa e curiosità, fece scorrere il dito sullo schermo per rispondere. "Hey.. Joe? È successo qualcosa?".

La voce dell'uomo era calma ma portava un'urgenza sottile.
"Alisson, scusa se ti disturbo. Volevo solo aggiornarti, dopo che me ne sono andato così... Sono stato chiamato in ospedale per alcune analisi e visite di controllo."

Alisson si raddrizzò, l'adrenalina del pomeriggio tornò a fluire nelle sue vene. "E... come stai? E'... hai saputo qualcosa? E' grave?". Tantissime domande preoccupate uscirono fuori dalle sue labbra.

"No, no, per fortuna sembra che non ci siano segni del mio male," rispose Joe, e Alisson sentì un sospiro di sollievo involontario.
"Ma non era questo il motivo principale della mia chiamata."

"Oh?" disse Alisson, la curiosità ora mescolata con un po' di confusione. Iniziò a pensare a tanti scenari, ma mai si sarebbe aspettato di sentire le prossime parole del grande Roman Reigns.

"Sarai nella tua seconda casa anche questa notte?" chiese Joe, con un tono che sembrava nascondere una speranza appena velata.

"Sì, perché?" rispose Alisson, cercando di mantenere la voce neutra, ma arrossendo visibilmente, mentre la sua mente viaggiava.

"Ero... stavo pensando," iniziò Joe, "che forse potremmo avere una cena tranquilla insieme. Niente di formale, solo del buon sushi d'asporto. Solo noi due.."

Il cuore di Alisson saltò un battito. Una cena con Joe, era un'idea che le scaldava il cuore più di quanto volesse ammettere.
"Mi piacerebbe, Joe," disse, un sorriso che si faceva strada sulle sue labbra.

"Perfetto. Allora ti vedrò più tardi." disse Joe, la sua voce ora chiaramente sollevata.

Dopo aver salutato, la giovane rimase seduta in silenzio, riflettendo sulla chiamata. Era una notte di rivelazioni e di promesse non dette, e mentre la luna si alzava nel cielo, "The New Flame" si sentiva più ardente che mai, non solo per la lotta nel ring, ma anche per la cena imminente con Joe.

La sera era calata, avvolgendo tutto in una tranquilla oscurità punteggiata solo dalle luci soffuse che filtravano dalle finestre. Si era appena sistemata sul divano, un libro tra le mani che però non riusciva a concentrarsi a leggere, quando sentì il rumore di un'auto che si fermava fuori.

Il suo cuore iniziò a battere più forte, sapendo esattamente chi fosse.
Si alzò, lisciandosi i vestiti in un gesto nervoso, e si diresse verso la porta. Prima che potesse arrivare, la porta si aprì e Joe fece il suo ingresso, portando con sé il profumo invitante del sushi e un'aria di imbarazzo che sembrava avvolgerlo come un mantello.

"Hey," disse lui, con un sorriso che non riusciva a nascondere la sua ansia. "Spero di non essere in ritardo."

"No, no, sei perfetto," rispose la giovane, accorgendosi poco dopo di ciò che avesse detto. "Il cibo... è perfetto."

Joe annuì, alzando leggermente la borsa termica. "Ho preso un po' di tutto...Spero che ti piaccia."

Per un momento, entrambi rimasero lì, in piedi, con la porta ancora aperta alle loro spalle. Joe fece un passo avanti, come se volesse salutarla con un bacio, ma poi si fermò, quasi consapevole all'ultimo momento dell'intimità che un tale gesto avrebbe implicato.

La rossa potè chiaramente il rossore salire sulle sue guance, e si voltò per chiudere la porta, dandosi un momento per raccogliere i suoi pensieri. "Dovremmo... mangiare," mormorò, indicando il soggiorno.

"Sì, mangiamo," concordò Joe, seguendola nel soggiorno dove aveva preparato un piccolo spazio accogliente sul tavolino basso.

Mentre si sedevano, l'imbarazzo iniziò lentamente a sciogliersi, sostituito dalla familiarità del cibo e dalla comodità della loro compagnia. La serata era appena iniziata, e mentre si passavano le bacchette e si servivano il sushi, entrambi sapevano che quella cena era molto più di un semplice pasto. Era una scusa per stare insieme, un passo timido verso qualcosa che nessuno dei due era ancora pronto ad ammettere ad alta voce.

The New FlameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora