Capitolo 29

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"Un giorno migliore."

Non avevano atteso attimo.Lui l'aveva presa in braccio, chiudendo con un piede la porta dietro di sé. 

Un movimento deciso, pronto.

Il letto fu la prima cosa comoda che incontrò nel suo percorso, mentre la baciava con una tale foga da far paura. 

Quelle morbide labbra erano l'oggetto delle sue più totali tentazioni. Il suo corpo un tempio di cui voler prendersi cura.

Erano passati troppi giorni. Troppi senza neppure sfiorarla.Non aveva potuto osservare il suo corpo, toccarle i capelli, le labbra, il collo, le gambe.Ora doveva essere sua, ad ogni costo.


La buttò sul letto, sentendo il sospiro sorpreso di lei.
La ammirò per poco, prima di procedere con il suo piano. Le slacciò in fretta l'accappatoio, osservandola dall'alto.

"Dio."Ansimò, prima di togliersi con rabbia la maglia e tornare su di lei, baciandole ogni parte del collo fino a scendere sul suo petto prosperoso.Ally aveva potuto guardare il corpo di quell'uomo che amava ed era arrossita come una stupida adolescente, per l'ennesima volta.

I suoni che la rossa emetteva provocavano in lui una tale eccitazione da mandarlo fuori controllo.

"Cazzo" Sussurrò tra il suo collo quando sentì i pantaloncini fin troppo stretti. Lei se ne accorse ed alzò di poco il busto per aiutarlo a liberarsene.

Quel gesto trasformò Joe.

La sua lingua ormai aveva preso possesso della bocca carnosa della donna, continuando a tratti a torturarle il seno. Lei non ne poteva più. Lo voleva, ora.E lui lo sapeva.


Tutto ciò lo rendeva sempre più famelico.

Joe, con un movimento delicato, tornò a baciarle le labbra, mentre piano una sua mano si insinuava nel suo basso ventre.Ebbe un ritmo leggero, per poi aumentare piano. Quando lei quasi esplose dal piacere, entrò in lei come mai aveva fatto prima.La strette a sé, mentre i capelli solleticavano il viso di lei. Era in ecstasy.Le sue unghie si erano aggrappate alla schiena muscolosa dell'uomo.Le era mancato così tanto.

Quando entrambi raggiunsero il culmine, lui la baciò ancora ed ancora, portandole la testa sul petto.

Finalmente la pace dopo la tempesta.


Istanti di silenzio si fecero spazio nella stanza, fin quando lei non si girò, posando il mento sul petto di Joe e fissandolo attentamente.

Era di una tale bellezza che mai avrebbe creduto di poter vivere quei momenti.Sembrava ancora tutto così assurdo.

"Che c'è?" Sussurrò lui, le braccio dietro la nuca, mentre fissava i lineamenti belli della sua donna.

Lei sorrise, portando una mano tra i suoi capelli.Quei riccioli color pece la facevano impazzire.

"Pensavo." Lei parlò, mentre continuava a girarsi due ciocche di lui tra l'indice ed il medio.

"E a cosa pensi?" La curiosità del Samoano era tanta, ma cercò di mantenere un basso profilo mentre attendeva che Ally parlasse.

"Al fatto che... sei la cosa più bella che io abbia in questo momento." Gli occhi quasi le divennero lucidi al pronunciar di quelle parole.

Lo guardava, lo fissava.

"Anche tu la mia... ma non c'è bisogno che te lo dica." Fu una risposta così bella, che però tra i pensieri confusi della ragazza venne persa.

"Pensavo anche..." Prese un bel respiro, prima di sollevarsi un poco, stando attenta a coprirsi il seno con il lenzuolo bianco della camera d'Hotel.

"Che non posso nasconderti certe cose..."

Lui si sistemò un po' meglio, prima di toccarle il volto con una mano, mentre l'ascoltava attentamente. Non fiatò. Attese solamente.

"C'è una brutta situazione, in cui sono caduta."

Joe sembrava preoccupato. La sua fronte si corrucciò come era d'abitudine quando sentiva quelle emozioni contrastanti.

"Non ho avuto un'adolescenza molto tranquilla... infondo potevi capirlo...", ridacchiò Alisson, guardo un il movimento che le sue dita stava volgendo.

"Ho avuto una relazione. Tossica. Fin troppo." Tossì, non pronta a raccontargli tutto. "Sono finita in un giro brutto. Lui si drogava.. e..."

"Non dirlo." La stoppò.

"Vuoi che sia sincera con te?" Un sorriso vero si fece spazio sul volto della rossa, mentre pronunciava quelle parole.

"Si." Joe ammise, accarezzandole la schiena con una mano libera.

"Mi ha fatto provare delle cose. E io.. ci sono cascata... Mi ha fotografato."

"Quel figlio di puttana.." Aveva pronunciato l'uomo con voce roca.

"Lasciami finire.." Ally lo rimproverò. cercando di continuare a parlare.

"Lui mi sta ricattando. Fino a pochi anni fa lo abbiamo portato in tribunale, ma ora è tornato a tormentarmi. Vuole che lo faccio entrare nel main roster." Furono quelle ultime parole a far scattare l'uomo.

"No." Aveva detto, fermando quelle carezze e trasformandole in una salda presa sulla schiena di lei.

"Si... ne ho parlato con Paul. Ci stiamo muovendo... ma lui non cancellerà quelle foto finchè non entrerà." Ampliò quella spiegazione, sedendosi di fronte a lui.

"Gliela farò pagare. Come cazzo si permette. Perchè non me l'hai detto?" Ora era tornato lo Joe arrabbiato, anche con lei. Lo guardò, per poi avvicinarsi e dargli un bacio sulle labbra.

"Per questo.. per la tua reazione. Hai già da pensare alla tua salute. Non pensare ai miei problemi."

"I nostri problemi." Il suo tono si addolcì, ricambiando quel bacio.

"Si ma... Joe, non fare nulla. Aiutami solo a mantenere un profilo basso. Aiutami a sentirmi amata."

"Io ti amo. Ti proteggerò, stanne certa."

Le erano bastate solo quelle parole, prima di addormentarsi in un sonno profondo, con il suo lui.

Domani sarebbe stato un giorno nuovo.


Un giorno migliore.

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