La luce faceva capolino timidamente dalle tapparelle della camera. Il Sole, quella mattina, li aveva salutati dolcemente prima della nuova impegnativa giornata.
L'intimità che avevano condiviso quella notte era stata ben più di semplice sesso. Se l'erano detti attraverso i gesti e i mugolii di quella passione mai condivisa. Se l'erano marchiato sulla pelle, senza vergogna.
La tempesta stava pian piano prendendo forma senza che essi se ne accorgessero. Una tempesta che prima o poi avrebbe portato via tutto.
Joe si era svegliato prima di lei, che ancora riposava con la testa sul suo petto muscoloso, respirando dolcemente. Una cosa che aveva imparato ad amare, pian piano, nelle sue fantasie, erano i suoi capelli. In quel momento le toccava quelle ciocche rosse senza vergogna. Ella poteva sentirlo chiaramente, mentre si svegliava da quel sogno indescrivibile.
Appena la giovane donna si rese conto di ciò che aveva appena vissuto, rimanendo appoggiata al petto del wrestler, lo guardò. Come sempre l'aspetto dell'uomo era divino. I lunghi capelli di questo riposavano alla perfezione sulle sue spalle. Gli occhi erano riposati, così come i suoi muscoli.
"Buongiorno uccellino." Le aveva detto, prima di sporgersi per darle un tenero bacio sulle labbra. Ora era più chiaro.
Non si erano detti cosa fossero, eppure lo sapevano entrambi. Lei si accoccolò un po' di più su di lui, sentendo ancora i loro corpi scaldarsi a vicenda."Credo che sia l'ora di alzarsi.. entrambi dobbiamo andare a Miami per lo spettacolo di Smackdown.. Per le prove anche..."
Ancora avvolta nel sonno, Alisson scattò coprendosi il seno con il lenzuolo bianco. Fu come se una doccia fredda l'avesse completamente bagnata.
"Oddio, è vero! Non ho ancora preso i biglietti!" Il panico si presentò sul suo volto, mentre lui cercava di bloccarla e la faceva tornare sul suo petto, con una spinta delicata.
Fu un gesto che la confuse, per qualche istante. Dovevano correre, non potevano rimanere lì tutta la mattinata!"Vieni con il mio Jet. Heyman ci aspetta. Dobbiamo solo trovare la forza di alzarci. Anzi, io devo trovarla. Vedo che sei già fin troppo sveglia." La sua risata riempì la stanza, dando un pizzico di felicità a tutto ciò che avevano attorno.
"Vuoi che andiamo insieme? La direzione lo sa?" Si mordicchiò il labbro, giocando con una delle sue grandi mani, così come aveva fatto altre volte, in quel locale. Un gesto che a lui personalmente piaceva fin troppo.
"Paul ha detto che va bene. L'importante é mantenere un profilo basso."
Era emozionata. Non era mai salita su uno di quei Jet.
Lei preferiva muoversi sugli aerei e vivere la folla che l'acclamava. Forse aveva ripreso questo aspetto dal padre.
Ci pensò un po ' su. Sarebbe stata sicuramente una nuova esperienza."Allora mi metto una semplice tuta. Un capello e degli occhiali. Tipo Superman ecco." Il Samoano scoppiò nuovamente in una fragorosa risata, per poi alzarsi dopo di lei, toccandole il fondoschiena con un leggero e delicatissimo schiaffo.
"Hey!" Lo aveva rimproverato, girandosi di scatto.
"Scusa, scusa. Sei bella." Il primo complimento, detto in una situazione tranquilla. Arrossì, prima ricominciare a pensare a ciò che doveva fare. Si fece una doccia, per poi finire di prepararsi e dare una pulita lì dove aveva lasciato cose fuori posto.
Non ci misero molto. Alisson chiamò suo padre, dicendo che aveva chiuso la casa e che sarebbe tornata con l'aereo, senza spiegare troppo. Dopodiché, si diressero verso l'aeroporto.
L'uomo fortunatamente doveva posare la macchina noleggiata, così riuscirono a passare per corridoi un po' più nascosti, arrivando fino a Paul che li aspettava."Mio Tribal Chief." Disse ironico l'uomo che aveva visto tante volte nel backstage di Smackdown. Non ci aveva mai parlato più di tanto, ma le sembrava una persona estremamente positiva. Il suo aspetto così goffo dava quel tocco in più.
"Ciao Paul. Allora tutto pronto?"
"Sisi. Oh, signorina Austin, è un piacere averla con noi in questo viaggio." Si rivolse a lei, salutando la rossa, per poi continuare. "La direzione di Smackdown non registrerà il tuo arrivo, per non scombussolare la Bloodline e la storyline. Una volta nel backstage invece dovrete comportarvi come se niente fosse. Direttive. In fondo siete nemici!"
Quella situazione era così strana. Sorrideva, ma dentro di sé pensava a cosa sarebbe successo.
Joe le prese improvvisamente la mano, per poi salire all'interno di quel Jet. Non ci aveva pensato troppe volte. Aveva agito d'istinto, facendo sì che entrambi fossero accanto, più vicini che mai.
Ally rimase a bocca aperta appena mise piede in quell'abitacolo."Wow." Aveva detto, senza accorgersene. Tutto sembrava così elegante, eppure così piacevole. Nella sua mente immaginava i lunghi viaggi fatti in questo. Le persone entrate nel Jet. Le notti passate a riposare.
"Beh, il Tribal Chief deve avere questo. Fa parte del personaggio.. ma è anche comodo." Si sedette, mentre lei rimaneva sbalordita.
Aveva lasciato la sua mano, osservando da vicino alcune delle cose che più le interessavano.
Raggiunse l'uomo appena si riprese da quello stupore da bambina, sedendosi accanto al suo corpo muscoloso.
Lui si permise di toccare una delle cosce muscolose, mentre il Jet si preparava a decollare."I tuoi cugini?" L'interrogativo era lecito. In effetti due sere prima erano assieme, dove erano finiti?
"Oh, sono partiti ieri. Dovevamo partire insieme... ma ecco." La voce di Joe tremava leggermente mentre pronunciava quelle parole. Il rossore sulle guance pallide di Alisson tradiva l'imbarazzo.
Lui la osservava attentamente, il suo sguardo intenso come sempre."Oh..." Rispose, mordicchiandosi le labbra.
Improvvisamente, l'uomo prese il mento della rossa tra le mani e la baciò. Le sue labbra erano calde e desiderose, e così si abbandonarono al bacio, dimenticando tutto il resto."Non mordicchiare le labbra, uccellino," sussurrò il samoano contro la sua bocca. "Ti si rovinano." Era un gesto romantico, troppo per lei, che però alzò un sopracciglio al nomignolo che Joe le aveva ormai affidato.
"Mi spieghi perché mi chiami così?" chiese, incrociando le braccia al petto come una bambina.
La sua voce era un misto di curiosità e sfida."Ti ho detto che te lo dirò! Un giorno." Joe rise, una risata profonda che sembrava risuonare nell'aria. Poi, senza aggiungere altro, la baciò di nuovo. Era un bacio dolce e appassionato, e la giovane si sentì sciogliere tra le sue braccia.
"Sei odioso," mormorò Alisson quando si separarono. Ma il sorriso che le sfiorò le labbra tradiva il suo vero stato d'animo.
"Me lo hai sempre detto," rispose Joe, con un'ombra di malizia negli occhi.
Erano complicati, loro due. Ma forse proprio quella complessità li rendeva irresistibili l'uno all'altra.
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The New Flame
FanfictionLa vita è come un filo sottile, teso tra i poli dell'essere e del nulla. A volte vibrante sotto i tocchi del destino altre volte calmo, come un lago senza onda. Un soffio di vento, un taglio sottile, può farlo vacillare, può farlo cedere. Ma ogni fi...